martedì 13 dicembre 2011

SLEEP: Sleep's Holy Mountain


STONER, DOOM, PSYCHEDELIC, SLUDGE
E se qualcuno vi dicesse che ci sono montagne sacre del sonno? Ci credereste? Al Cisneros, Matt Pike e Cris Hakius, ci credettero. Al punto tale da dare vita ad uno degli album più assurdi che si possa rimembrare. Sleep's Holy Mountain (1992), oltre ad essere infatti un esplicito elogio a quel capolavoro di follia che fu “The Holy Mountain” (di Alejandro Jodorovsky, 1973), è il secondo album della band Californiana, e lasciatemelo dire: la puzza di ganja, in questo caso la fa da padrona! Dopo aver pubblicato il più che egregio Volume One (1991), la Earache Records crede in questi tre (all'epoca) ragazzi di San Jose, e dà loro modo di registrare una pietra miliare dell'odissea asfittica del mondo doom!! Lasciate alle spalle le sonorità sludge dell'esordio (sonorità che già da sole hanno influenzato mezzo genere mondiale, per intenderci..), con questo album Cisneros e soci si dedicano a ripescare quelle atmosfere tanto care ai fanatici dei Black Sabbath, degli Zeppelin e dei Blue Cheer. E il lavoro è mastodontico, perchè sin dal pezzo introduttivo intitolato “Dragonaut”, la classe si percepisce, e il gioco comincia a farsi duro.

ELECTRIC WIZARD: Come My Fanatics

SPACE DOOM - VISUAL
Venite o miei fanatici. Venite a leggere di uno dei dischi più succulenti della cosmogonia doom-stoner! 6 tracce, a dir poco vergognose: succose, grasse e gonfie di iperspazio, chitarre come monti oscuri e dopati, stelle distorte e quanto altro mi venga in mente dato il continuo abuso di questo album insuperabile. Come My Fanatics è un dio, forse, lovecraftianamente parlando, potrebbe essere il dio Azathoth: cieco, stupido e primordiale nel bel mezzo dello spazio infinito. Ma fidatevi, qui gli Wizard di stupidità ne hanno messe ben poche, intro a parte, come quello di “Wizard in Black” (dove letteralmente si può sentire un sample scandire le parole “siete sempre gli stessi, la maggior parte di voi, con i vostri capelli lunghi e il vostro vestiario da froci: droga, sesso, ogni sorta di sporcizia.. e odiate la polizia. Non è così? You make it easy..”). Sì, questo è Come My Fanatics. Un capolavoro senza precedenti nella scena doom. Il precedente (ed omonimo) 'Electric Wizard' sembra pappetta da neonati in confronto a questo nero monolito caduto dallo spazio sulla terra!

lunedì 12 dicembre 2011

ANNULLATO il concerto dei Premonition 13!

Come potete apprendere direttamente dal sito del Circolo Magnolia di Milano, il concerto dei Premonition 13 di Scott Wino è stato annullato a causa di motivazioni non precisate che impediscono alla band di potere proseguire il loro tour in Italia (cancellata anche la data di Bologna). Confidando in un loro prossimo rientro nel nostro paese, pubblichiamo sul nostro blog il comunicato ufficiale rilasciato dalla band allo stesso sito del Magnolia. Auguri a Scott e a tutta la band!

"We Premonition13 Are sorry to inform you the Italian fans and promotors that The band will not be able to make the shows in Italy at this time. Milano and Bologna Due to private personal matters we are unable to continue the tour. We hope to make it back in the future. Thank you for your support and understanding."

Alberto Mojica
for Premonition13

sabato 10 dicembre 2011

YOB: The Unreal Never Lived

PSYCHEDELIC,STONER,DOOM
Non ci sono le giuste parole per poter iniziare la recensione di un disco così potente e così completo sotto ogni punto di vista. Siamo nell'ormai lontano 2005 ed è il quarto capitolo della band dell'Oregon e rappresenta la chiusura di un cerchio............successivamente a questo capolavoro, la band si scioglierà per poi tornare nel 2009 sotto una nuova etichetta discografica e con una nuova formazione. "The Unreal Never Lived" rappresenta l'apice della carriera compositiva degli Yob, riesce a portare dentro di sè la potenza, la rabbia, la psichedelia del suo leader Mike Scheidt, un lavoro troppo completo per poter essere considerato "reale" . A differenza dei suoi predecessori, in questo disco, il buon Mike spazia su sonorità meno stoner ma notevolmente più "Heavy" dando al disco quella potenza da pettinata cosmica che lo rende davvero unico. Suddiviso in quattro tracce, le prime tre da dieci minuti mentre la quarta supera i venti minuti. E' molto difficile poter analizzare questo lavoro traccia per traccia in quanto è uno di quei dischi da dover assaporare tutto d'un fiato senza pausa alcuna, i primi tre brani sono di una potenza inaudita.....rischierete di perdere il collo ogni volta che li ascolterete. Mike ci stupisce con la versatilità della sua voce passando dalla rabbia  "satanica" di Quantum Mystic al growl più devastante di Grasping Air .

venerdì 9 dicembre 2011

RAMESSES: We Will Lead You To Glorious Time

SLUDGE, DOOM, VISUAL
Ramesses è qualcosa che lascia poco all'immaginazione. Semmai, ne molesta i contenuti.
Più che una band, "Q"uesti è un vero e proprio progetto le cui sembianze demoniache possono essere affrontate soltanto dai pochi devoti in grado di digerire le asfissie metalliche più estreme. Tutti coloro i quali non sanno cosa sia il Doom (e i suoi orripilanti figli) sono per questo motivo tenuti ad abbandonarne anche il più recondito e misconosciuto tentativo di volervisi approcciare. Il motivo è molto semplice: se si prende un certo Mark Greening alla batteria, ed un familiare Tim Bagshaw alla chitarra (entrambi ex - Electric Wizard) ed infine un misconosciuto Adam Richardson, bass-vocalist della misantropica creatura, quello che può areiformemente prestarsi all'ascolto è la deformazione ben congegnata del concetto di traghettare un estremo, con fare copulativo (quanto satanico), entro un altro estremo, il cui covo appare (dicendolo con spaziale gentilezza) una delle mostruosità "catthedral-sabbatthiane" più azzeccate.

RAMESSES: Misanhtropic Alchemy

SLUDGE - STONER - DOOM
Se "We Will Lead You To Glorious Time" (2004) è per determinati motivi la rifrazione di un lavoro la cui dedizione ha lasciato alcune perplessità, con questo disco, editato e pubblicato nel 2007, i Ramesses confermano line-up, capre (o capretti?) ma anche cavoli: amari per la precisione, in quanto non c'è dubbio alcuno sul fatto che ci si trovi di fronte ad uno studio sulle sonorità che batte, dispiace quasi a dirlo, il precedente operato. Questo nuovo cd suona parecchio più accurato rispetto al precedente e per così dire, accontenta tutti. Greening e Bagshaw (ex- Electric Wizard) sta volta fanno i reduci, ma lo fanno con onore di causa, donando dapprima a se stessi, ma secondariamente e in forma più importante alla propria creatura mostruosamente Doom, una leva più infernale e di piacevoliSSimo ascolto.

giovedì 8 dicembre 2011

Il ritorno del MAMMUT

Ufomammut
Il trio piemontese annuncia, sul proprio sito ufficiale, il completamento delle registrazioni del loro sesto album e primo sotto la potentissima famiglia Neurot. 
Il nuovo disco s'intitolerà "Oro" e sarà articolato in dieci movimenti complessivi suddivisi in due capitoli, il primo "Opus Primum" vedrà la luce nel mese di Aprile mentre il secondo "Opus Alter" nel mese di Settembre.
La band dichiara che sebbene il disco uscirà in due capitoli a distanza di qualche mese "Oro"è da considerarsi un'unica traccia in continua evoluzione che ci accompagnerà fino all'impatto del movimento finale. La band è anche in lavorazione al video di sole immagini che accompagnerà l'audio nei live. Dopo i grandissimi consensi a livello internazionale ottenuti con il predecessore Eve, attendiamo con ansia di poter ascoltare questo nuovo lavoro.
Coming soon!

mercoledì 7 dicembre 2011

THE DEEP BLUE: Antarctic Abyss

STONER, SLUDGE, DOOM
Qualcuno un giorno mi ha detto che i poli si stanno sciogliendo. Credo di sapere il motivo. Vibrazioni mantriche. Ma niente a che vedere con HAARP. Prima di tutto, sappiate che non esiste band al mondo in grado di aver emulato il sound di mostri sacri come Om e Sleep in modo così pressochè sovrapponibile. Secondariamente, spero apprendiate con piacere che 3 è un numero che cabalisticamente sta a significare enfasi e trinità, ma anche quasi sempre qualità sonora assicurata! E questo è il caso, credetemi. The Deep Blue, è infatti un esempio stoner-sludge lampante di come a spasso per il mondo ci siano personaggi con arti (superiori e inferiori) pluri-tatuati in grado di smerdare (o peggio, far sfigurare), i gruppettini "bimbo-minchia/alternative-centro commericiale" di cui faremmo volentieri a meno. Ah, cazzo, se ne faremmo a meno! Ma ordiniamo un po' le cose: si parla di un EP uscito nel 2007, la cui robustissima costituzione farebbe crollare capolavori dell'architettura meso-americana con un solo maledettissimo 'play'.

Fase 3.2: “Terra! Terra!”, ovvero “di come conquistammo l'America”

Le radici del doom sono saldamente in Europa, si è detto. Vero? In parte. I primissimi epigoni dei Black Sabbath, praticamente loro contemporanei, vengono da Arlington, in Virginia. Sono in giro dal 1971, con nomi e formazioni diverse (Bedemon, Macabre), ma sono noti al pubblico metal come Pentagram. I loro dischi suonano come l'ideale incrocio di Black Sabbath e Blue Cheer, e fin dal debutto su full length (l'omonimo del 1985) hanno rappresentato il lato più puro e vintage del doom. Come loro, una lunga serie di altre band analoghe hanno costruito la loro carriera su una ripresa più o meno pedissequa del suono dei Sabbath: vale la pena citare i Trouble (anche loro capisaldi della scena americana), gli svedesi Count Raven (il cui debutto risale al 1990), i Solitude Aeturnus (grandi amici dei Candlemass), i già menzionati Witchfinder General e una scena collaterale, più legata all'epic metal classico, composta da band come Manowar, Cirith Ungol, Manilla Road e altri.
C'è da notare, comunque, come tutte le band citate sopra (esclusi ovviamente Pentagram e Trouble, per ragioni storiche) siano legate al suono Sabbath ma anche alle derive più “europee” del doom: Candlemass e Solitude Aeturnus andarono spesso in tour insieme, i Count Raven suonano tremendamente old-style e sono svedesi, persino gli iper-tradizionalisti Reverend Bizarre (una sorta di Manowar del doom metal) sono di origine finlandese e non americana.
Quand'è che il suono americano si è definitivamente staccato dalla tradizione per dare vita alla sua personalissima visione del doom?

Siamo nel 1984, in California, tra spiagge assolate e thrash metal. I grandi della scena (Metallica, Megadeth, Slayer, Testament e compagnia) facevano a gara a chi suonava più veloce, brutale e incazzato. Fu quindi con una certa sorpresa che venne accolta l'uscita del disco di debutto di una band che si era formata col nome di Tyrant nel 1979. Guidata dal chitarrista Dave Chandler, e ispirandosi per il cambio di nome ad una canzone dei Black Sabbath (guarda un po'), la band pubblicò per la SST (etichetta di Henry Rollins) il disco omonimo dal titolo “Saint Vitus”. Canzoni lente, grezze, cupamente psichedeliche, pregne di un'atmosfera morbosa e malata che mancava ai quasi contemporanei Pentagram e Trouble, e che andava a pescare a piene mani dal debutto dei Sabbath . Nessuna ambizione progressiva o in qualche modo “estetica”, solo becera teatralità e voglia di suonare qualsiasi cosa nel modo più nero possibile. Dal secondo disco, “Born Too Late”, la band sostituirà l'originario cantante Scott Reagers con una delle figure simbolo del doom americano: Scott “Wino” Weinrich. Teatrale, esagerato, da sempre dedito al culto di Ozzy e della musica nera, Wino è in egual misura amato e odiato dai doom fan, un po' come succede a Messiah Marcolin dei Candlemass. Che lo si trovi insopportabile o meraviglioso, non si può non riconoscere a Wino una passione infinita per la “sua” musica, come dimostrano anche gli altri suoi progetti, primi fra tutti The Obsessed e Spirit Caravan.

martedì 6 dicembre 2011

UFOMAMMUT: Godlike Snake

SPACE-DOOM, PSYCHEDELIC, VISUAL
Capitolo primo dell'avventura Ufomammut, questo album, consentitemelo, parla da solo! L'Italia è un paese fortemente ambiguo, e difficilmente si potrebbe pensare che certe cose nascano e lentamente prendano forma proprio in questo paese così spesso bistrattato. Nel caso della band quì proposta, è però necessario creare un discorso a parte. E' il 2000, quando questa navicella aliena stracolma di weed atterra sul nostro misero pianeta, e il botto inizialmente non si sente, ma credetemi, c'è stato eccome! Fino a quel momento, il massimo delle aspettative alternativo-sonore, erano tutte orientate ad una puerile e sterile esterofilia-nazionale che niente dava più di quanto già si conoscesse. Dopo questo album, il nostro paese ha forse per la prima volta nella storia visto crescere una realtà artistica che non solo ha saputo tenere duro per anni, ma che nello stesso corso del tempo, ha potuto addirittura influenzare le band doom-stoner più recenti che noi tutti oggi ascoltiamo con frequenza. Cosa dire allora di Godlike Snake? Prima cosa: questo, al contrario di come si possa intendere, non è space rock. No, e nemmeno space-stoner o limitazioni del genere..

lunedì 5 dicembre 2011

YOB: Catharsis

STONER, DOOM, PSYCHEDELIC
Il disco di cui vi parlerò è uno di quelli che non può mancare sul vostro scaffale. Gli Yob sono una band nata ad Eugene nell'Oregon nel 1996 ed è una delle più importanti Psychedelic-Doom band del pianeta,  formata dal leader Mike Scheidt (chitarra e voce) , Isamu Sato (basso) e  Gabe Morley (batteria) , la band subirà delle variazioni nel corso degli anni. Questo capolavoro esce nel lontano 2003 ed è da considerarsi , insieme a "The Unreal Never Lived - 2005", il miglior disco prodotto dai tre soci....più di cinquanta minuti di godimento puro in sole tre tracce.
Il tutto parte con quasi trenta secondi di silenzio che gradualmente vengono riempiti da una lontana batteria seguita successivamente da basso e chitarra, beh se non siete mai stati nello spazio, mentre l'ascoltate, chiudete i vostri occhi e ci arriverete in pochissimo tempo; chitarra acidissima che alterna momenti di pace e tranquillità a momenti di rabbia disumana accompagnata dalla satanica voce di Scheidt.....più di 18 minuti di viaggio ultraterreno che nemmeno il miglior acido può regalarvi.

BLACK COBRA: Bestial

SLUDGE, STONER, DOOM
Preparate i cerotti, perchè c'è da farsi male. Per i vari appassionati di progressive, di musica da camera, e molto probabilmente di Laura Pausini, i Black Cobra apparirebbero come qualche cosa di inconcepibile. Se solo Laura Pausini sapesse chi fossero.. (quanto mi piacerebbe presentarglieli..). Duo formatosi a Los Angeles, quello di cui parliamo in questa recensione, è parificabile ad essere considerato come uno fra i peggiori gruppi terroristici dell'epopea auditivo-mistica delle schiere sludge-doom del mondo intero! Chitarre irte di violenza, ritmiche di batteria accostabili a fendenti proiettili di un M60 strafatto di mescalina e metedrina: questo, è ciò di cui stiamo parlando!! Bestial (2006), è quanto di più devastante sia mai stato registrato da una band ridotta a due sole unità aventi in dotazione gibson e teste valvolari. Ancora non conosciamo nessuna altra forma di vita in grado di poter esprimere cotanta distruttività. Questa straordinaria fatica, in pochi se la potrebbero sognare di creare, anche se mi sento di elogiare altre band come gli Eagle Twin, che sebbene più in sovrappeso dei Cobra, forse, stanno loro dietro almeno quanto a fantasia compositiva.

Live - Premonition 13

Live at Magnolia - Premonition 13
Gli amici di Solo Macello portano in Italia uno dei pilastri del Doom....il mitico Scott "Wino" Weinrich che arriva in Italia il 12 Dicembre col suo nuovo progetto "Premonition 13"
Il Live si svolgerà al Circolo Magnolia di Milano e come di consueto il prezzo sarà abordabilissimo e la goduria sarà elevata. Vi consigliamo di non mancare!!!!


APERTURA CANCELLI : ore 21:30
INIZIO LIVE : ore 22:00
INGRESSO : € 10,00 con tessera ARCI










 



E noi sogniamo una città

La meta per tutti i Doomster!!

Vi anticipo che non poteva essere piazzata in paese migliore:
o voi amanti degli OM, se già stavate pianificando un viaggio spirituale per ritrovare voi stessi, adesso sappiate che avete una destinazione ben precisa!!!

Si accolgono partecipanti a colletta per comprare un terreno e costruire una doomora!

Vi aspettiamo dunque QUI!!!


Un ameno abitante della sulinkata città

domenica 4 dicembre 2011

PURPLE MERCY: Purple Mercy

SLUDGE, PSYCHEDELIC, METAL
Purple Mercy, è una di quelle realtà che con grande piacere da queste parti definiremmo con l'etichetta categorizzante di "doommabbestia". Finalmente, e orgogliosamente, cominceremo a scavare nell'androne del nulla spazio-temporale, per farvi assaporare il gusto delle band più estranee alla mondanità, e che mai potreste immaginarvi. In questo caso specifico, parliamo di un gruppo assolutamente marcio: suono sporco come pochi, sludge estremizzato a primitivismo ambulante, giri e liriche dopati e viziati da uno spirito quasi punk che pecca nella stessa possibilità di auto-definirsi! Un progetto davvero interessante quello dei PM, così interessante che vi ci perdereste neanche a faro apposta, anche perchè è davvero piacevole scoprire come certa gente se ne sbatta con veemenza del rispetto delle convenzioni "di genere", per dare vita a qualcosa di mai sentito e/o sperimentato. Come di consueto, la cura della sonorità (anche in questo caso) non è per nulla tralasciata, e si può godere appieno di tutta una serie di chicche che ai palati fini non possono sfuggire.

sabato 3 dicembre 2011

EARTHLESS: Rhythms from a Cosmic Sky

SPACE-ROCK, PSYCHEDELIC, METAL, STONER
Amanti dello space-rock,  eccoci ancora quì a parlare di materiale scottante! Gli Earthless, band pressochè sconosciuta nell'intero continente europeo, è roba che fa faville negli Usa, al punto da avere influenzato una illimitata schiera di pazzoidi che credono che lo spazio sia casa loro. Come descrivere il suono di questa band quasi-totalmente strumentale? Una fucilata spaziale. Correnti droniche a parte, quì vi si propone del materiale di gusto pregevolissimo, ma così tanto, che per un attimo mi sembra di vedere Lemmy in acido che suona nuovamente il suo bassaccio zozzo con quei malati di mente degli Hawkwind!! Formatisi a San Diego, questi tre space-decerebrati se la cavano come pochissimi al mondo nel sapere descrivere gli universi e le loro colorazioni tendenti al rossastro-cianotico.
Chitarre spaventosamente valvolarizzate, fanno vedere con occhi di chi sa volare, uno spettacolo infinito: brani da più di una decina di minuti come humus di base, ritmiche blueseggianti come corrimano infinito, batteria dolce e spumeggiante come una fame chimica che imbarazzerebbe Hendrix.

venerdì 2 dicembre 2011

Fase 3.1: Questo lato dell'Atlantico

Candlemass
L'Europa (i paesi nordici in particolare) diventa la vera “terra promessa” nei primi anni '90, con la “sacra triade” inglese e tutta la scena che gravitava loro intorno. Non si può però parlare di doom senza fare un salto in Svezia nei primissimi anni '80. Qui un estroso bassista di nome Leif Edling, già leader dei Nemesis, fonda nel 1984 i Candlemass. Ispirandosi in egual misura ai Black Sabbath e a certo metallo “epico” di scuola Manilla Road e (ebbene sì) Manowar, gli svedesi hanno scritto almeno due album fondamentali per lo sviluppo musicale e concettuale del genere: “Epicus, Doomicus, Metallicus” e soprattutto “Nightfall”. I riff sono chiaramente di matrice sabbathiana, la voce di Messiah Marcolin (sostituto del primo cantante Johann Lanqquist) è esasperatamente teatrale in pieno stile Ozzy, ma la lentezza e l'emotività delle composizioni sono a modo loro un unicum nel panorama del tempo. Si stava sviluppando il lato più “europeo” del doom, quello più legato a fiumi di lacrime che a scapocciamenti e droghe, per intenderci.
Cathedral

La strada aperta dai Candlemass (e da altri gruppi, vedi ad esempio i Witchfinder General) verrà poi battuta e allargata a dismisura da una delle figure più importanti nella storia della musica estrema: Lee Dorrian. Già cantante e scrittore dei testi di un disco fondamentale come “Scum” (Napalm Death), nel 1989 lasciò la band grind per fondare i Cathedral.
I loro primi lavori, e cioè l'EP “In Memorium”e il full “Forest Of Equilibrium”, sono esempi perfetti di doom metal chiaramente ispirato ai Black Sabbath, ma molto, molto, molto più lento, marcio e fondamentalmente triste. Stiamo parlando dei primi vagiti di una scena che estremizzerà il concetto di “emozioni negative”, avvalendosi anche dell'apporto di altri generi estremi.

giovedì 1 dicembre 2011

IRON CLAW: Iron Claw (1970-1974)

 PSYCHEDELIC, METAL, VISUAL
Pronti a tornare indietro nel tempo?? Detto, fatto! Alla faccia della tecnologia e dei puerili predicatori futuristici, quì su Doommabbestia, la roba vecchia non si butta, semmai.. si fuma!!! Ecco allora che con grande orgoglio, mi permetto di farvi conoscere una band assolutamente straordinaria, e passata inosservata a causa delle incontrastabili intemperie degli anni andati via per sempre: gli Iron Claw. Scozzesi, visionari, barbuti, capelloidi e dopati, questi grandissimi geniacci, hanno veramente dato molto allo stoner metal made in seventies, e quello che mi preme di evidenziare, è senz'altro la loro BRAVURA IMMENSA . Se i Black Sabbath hanno aperto la porta veso l'inferno, band come gli Iron Claw ci hanno accompagnato sin dentro per abbandonarci ad un'agonia vergognosa chiamata "psycho-doom".

SONIC WOLVES: Intervista alla bassista e cantante Kayt Vigil (ITA)

Sulle nostre pagine abbiamo ospitato Kayt Vigil, basso e voce dei Sonic Wolves band heavy-rock che ha fondata nel 2012 con il compagno Vita (Ufomammut/batteria). Con l'entrata in formazione di Paolo Melotto (chitarra/voce) e Maestro Diniz (chitarra) i Sonic Wolves hanno pubblicato il vinile 7 pollici "He Said"; singolo che annuncia l'album d'esordio "Before The End Comes" che sarà pubblicato a breve per Taxi Driver Records.

Nel corso di quest'intervista Kayt, ci ha raccontato del suo percorso personale nel mondo della musica dagli anni 90 ad oggi. Dalle esperienze in America con le sue band passate tra cui Catheter, Zed, Syzslak, Hatchetface, The Hounds Of Hasselvander e naturalmente dell'importante esperienza con i Pentagram, svelandoci molte curiosità a riguardo e qualche anteprima sui Sonic Wolves, un'intervista intensa che vi consigliamo vivamente di leggere.  (FOR ENGLISH VERSION CLICK HERE)

Chitarra Facile con...

...Matt Pike!!

Cominciamo col dire che il filmato inizia E finisce con una secca ed imbarazzata risata...
"eheheh"
un po' il fumo, un po' l'aria di quello che pensa "sarò mica Ingwie Malstëën!" e che non capisce perché chiedano un tutorial PROPRIO A LUI!! (e me lo chiedo pure io)

Senza considerare che, tra l'altro, in questo IMMENSO minuto e quattordici secondi (ebbene sì!) il buon Matt ci fa sentire l'unica cosa che NON ci interessava sentire:
VOGLIAMO VEDERE IL GIRO DELL'INTRO!!!

Schitarra un po' lo "strano accordo" di sua fattura e conclude dicendoci "poi sta tutto nell' alzare al massimo il volume, seguire la ritmica, coordinandosi con la batteria e cose così...insomma come funziona di solito la musica, no?" (la traduzione potrebbe essere passibile di incomprensione causa raucedine del parlante, ndr)

Non poteva esserci lezione migliore che un monumento dello stoner/doom potesse dare!
(in barba a tutti i metallari dal tapping facile e dallo sweep molesto!)


Tuta, anellazzi e sguardo un po' interrogativo: sono questi gli ingredienti vincenti per il tutorial più fulmineo (e fulminante) della storia della musica!

Non so voi, ma io voto PACHIDERMICO!!


 

P.S.: grazie a Max Satsumo)))) e Mirko Satsumo)))) per la segnalazione.
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