mercoledì 30 novembre 2011

GODFLESH: Streetcleaner

SLUDGE, METAL, INDUSTRIAL, VISUAL
Ho sempre creduto che in pochi, ancora oggi, abbiano capito cosa siano stati i Godflesh per l'intera linea evolutiva dell'alternativa alla musica alternativa. E forse, è giusto così, perchè credo che in fondo, gli eroi vivono nel silenzio, lontano dalle masse, nascosti in qualche grotta, al di fuori di tutto e di tutti. Justin Broadrick, a mio modesto parere rientra in questa schiera di figure, e con i suoi indelebili Godflesh, me lo ricorda quotidianamente. Quando uscì Streetcleaner, la gente si cotonova ancora i capelli, ma di lì a poco le cose sarebbero cambiate, probabilmente anche grazie all'oscuro contributo di questo fondamentale cimelio dell'epopea industrial-sludge. Sì, nessuno lo direbbe mai, ma senza i Godflesh, band come gli Eyehategod non emetterebbero nemmeno un misero singulto. Prima di questo cd, vi erano soltanto Ministry, Foetus e qualche altro disgraziato troppo incompreso per essere socialmente accettato. Dopo questo disco (e dopo circa dieci anni), gente come Steve Albini veniva addirittura venerata a mo' di budda reincarnato. Ma basta con la storia e le nostalgie.

martedì 29 novembre 2011

Poppodium

No amici, non mi sono messa a inveire contro il signore dopo essermi ustionata la lingua!!!
E' la denominazione dello 013, ovvero il luogo dove assisteremo al 

ROADBURN 2012 !!!

Doommabestia© sarà lì per voi, per noi e un po' per tutti...e vi regalerà il reportage dell'anno, senza penuria di particolari! (- tipo i denti di Matt Pike!)

Tilburg, here we come!!

Anticipazioni - slurp slurp, gnam gnam!


lunedì 28 novembre 2011

ATOLAH: Relics

STONER, DOOM, METAL
A dimostrazione del fatto che in questo blog non vengono imposti preferenzialismi di ogni sorta, con questa recensione si apre ufficialmente il capitolo "doom di nicchia". Ebbene, eccovi gli australiani Atolah! No, non sono un gruppo terroristico afghano. Sì, sono una stoner-doom band. In gamba tra l'altro. Cominciamo da una loro prerogativa spettacolare: sono una band, totalmente dedita alle sonorità. Fine! Sì, trattasi di gruppo strumentale venerante divinità come Sleep, Om e molto probabilmente  tutta quella cerchia ristretta di band di culto che hanno fatto dello spiritual-doom una filosofia di vita. La loro musica esercita un fascino di mistica attesa, che lascia all'ascoltatore la possibilità di farsi trasportare lungo rotaie di pura inesistenza corporea. Cose da fare impazzire. La ripetizione la fa da padrona: giri continuativi come salmi, scandiscono quà e là un panorama visuale dove non mancano dune, palme e tanta, tantissima sana oscurità! In diversi casi (anche se in modo improprio), alcune delle soluzioni sembrano riavvicinare dopo tanti tentativi mal riusciti (da parte di altrui gruppi), il loro sound a quello dei Kyuss.

venerdì 25 novembre 2011

Doomsday

Locandina 2012 - bella! ma anche no..






Io lo so...

Lo so cosa state tutti pensando...la stessa cosa che stiamo pensando noi!
Avete puntato le sveglie per doomattina?
Io l'ho puntata da almeno un mese!
In piedi alle 8.30 e dalle 9.00 (precise!) già incollati allo schermo che nemmeno una mosca sulla..............
carta moschicida! (hai pensato MERDA! Ti ho beccato!!)

Sarà una mezzora di fuoco e questa è una sfida sorelle e fratelli, domani non ci sarà fratellanza che tenga!
Ci batteremo a colpi di click e di carte di credito, sgomiteremo tra il pogo digitale per accaparrarci il nostro biglietto per il Paese delle Meraviglie!!!

Perciò beccatevi QUESTE info, che potrebbero anche esservi utili!

Stasera pochi bagordi, balordi - tomorrow is Doomsday!!

ELECTRIC WIZARD: Let Us Pray

DOOM, STONER, METAL
Tanto per cominciare, questa è una registrazione che ha a che vedere con gli addii. Sì, Let Us Pray (2002) segna l'inesorabile tramonto degli Electric Wizard, una fra le band poi venute a rigenerarsi in modo completamente nuovo e in parte poco apprezzato. Con questa fatica, infatti, Bagshaw e Greening decideranno di porre fine alla creatura che per anni aveva seminato terrore ed effetti collaterali in tutti i suoi fanatici assertori. E si sente tutta, l'atmosfera di fine che nelle tracce proposte viene a dilatarsi senza opposizione alcuna. Qui gli Wizard sono poco incisivi rispetto agli album precedenti, e i brani sono molto più riflessivi, sia nei testi che nelle sonorità, lasciando spazio a tutta una serie di considerazioni che possono far intendere a tutti i loro detrattori, quella che era una conclusione più che scontata: non c'era più niente da fare, ciò che fu prima, non sarebbe potuto essere poi anche dopo!

MELVINS: Lysol

SLUDGE, VISUAL, METAL
Lysol. Uno di quegli Ep che restano. Una di quelle cose che ti cambiano la vita per sempre. Uno di quei dischi che creano la storia senza nemmeno rendersene conto. Un capolavoro per i pochi palati fini che ancora ne parlano a distanza di vent'anni!! Datato 1992, edito dalla Boner Records, quest'album ha creato problemi a chiunque si sia voluto confrontarvisi, a partire dal titolo. Un pesantissimo pesticida per piante protetto da copyright, cosa che fece non poco infuriare i proprietari dell'etichetta contro gli stessi Melvins! E che Melvins.. quì predisposti in una delle più brevi ma intense line-up della loro storia: King Buzzo alla chitarra, il boia Crover alla batteria, e quel malato di mente di Joe Preston, poi uscito dalla band per gravissimi dissidi interni.

giovedì 24 novembre 2011

Fase 2: Morte (apparente) e resurrezione

Dal 1970 al 1973 i Black Sabbath hanno dunque contribuito a creare e definire qualcosa di completamente nuovo. Musica lenta, sofferta, teatrale e oscura, equamente divisa tra visioni di mondi “altri” e urla di odio verso “questo” mondo. Pochi sono i gruppi nati in quegli anni che andarono loro dietro, vuoi per l'originalità della proposta vuoi per la scomodità delle tematiche. Tra questi vale la pena di citare Blue Cheer, High Tide, Iron Butterfly, Black Widow, Coven e il “lato oscuro” della scena prog italiana (Jacula soprattutto). Stiamo però parlando di gruppi vicini ai Sabbath per le tematiche più che per l'aspetto prettamente musicale. Evidentemente il blues infetto dei quattro di Birmingham non aveva (ancora) quell'appeal necessario a far nascere un genere. Bisognerà attendere la fine degli anni '70 per imbattersi nei primi, credibili epigoni dei Black Sabbath.

ELECTRIC WIZARD: Supercoven

DOOM, STONER, SPACE DOOM, METAL
Che dire signori? Chi non conosce la band in questione, o ha seri problemi con la propria coscienza, oppure è vissuto su Plutone sino a ieri. Supercoven Ep è quel gran capolavoro datato 1998, di quella altrettanto stra-dopatissima doom band che il doom non solo l'ha fatto, ma l'ha anche fumato! Sìssignori: Electric Wizard. Tre, numero magico: Jas Oborne (guitar), Tim Bagshaw (bass) e Mark Greening (drums, ma anche il batterista con le basette più spesse della storia di questo genere). L'opera in questione, sebbene consti di due sole e miserrime tracce, farebbe crollare l'intera catena dell'Himalaya, se mal equalizzato e ascoltato presso posti come Kathmandu!

mercoledì 23 novembre 2011

OMEGA MASSIF: Geisterstadt

POST METAL - SLUDGE - AMBIENT
Amanti delle atmosfere sludge-visual che sfociano nel doom, rizzate le orecchie. Omega Massif è una band tedesca strumentale post-metal (di Würzburg per la precisione). Il gruppo è nato nel 2005 da Andreas Schmittfull (chitarra), Michael Melchers (chitarra), Boris Bilic (basso) e Christof Rath (batteria). Esordiendi, hanno registrato il loro demo "Kalt" nel 2005 e iniziato a suonare spettacoli con gruppi come Knut, Taint e Tefra tra gli altri. Nel 2007, pubblicano il loro primo full-length album: "Geisterstadt" (che significa "Ghost Town" in tedesco). L'album tesse un racconto di antiche miniere d'argento abbandonate, cavalcando luoghi onirici attraverso le gallerie di montagne immense, e città abbandonate, illustrate mediante il massiccio abuso di chitarroni strumentali post-metal (e quasi sicuramente di logoranti stupefacenti).

Gli Dei dell'oscuro sono tornati

Osbourne, Iommi,Butler e Ward torneranno nel 2012 con un nuovo album dopo 33 anni e sarà il loro primo lavoro dopo "Never Say Die"(1978). I quattro hanno  firmato un nuovo contratto discografico con la storica etichetta Vertigo/Universal Republic  e il giorno 11/11/11, presso lo storico locale di Los Angeles "Whiskya Go-Go", si sono presentati assieme a Rick Rubin per una conferenza stampa dove hanno annunciato la notizia. Il 24 Giugno 2012 torneranno in Italia presso l'Arena Rho fiera di Milano dove saranno headliner al classico appuntamento del Gods of Metal.

ZOROASTER: Voice Of Saturn

SLUDGE - SPACE DOOM - METAL
Provenienti da Atlanta, gli Zoroaster sono definiti come la band più rappresentativa della città. Per concepire di chi si sta parlando, basti pensare che la loro pagina myspace fino a qualche tempo fa descriveva il loro sound come "A Dinosaur taking a shit". Ma veniamo al dunque: il loro principale modo di organizzare il suono può essere paragonato ad un incontro impossibile fra Melvins, Sleep, Pink Floyd e i lavori più malati dei Grateful Dead, avendo nell'indole una predisposizione dotata di un sacco di sfumature psichedeliche, e mescolata ad una media lunghezza dei brani proposti (notare però, che alcune delle loro canzoni sono più lunghe di 13 minuti).

lunedì 21 novembre 2011

SONS OF OTIS: Temple Ball

SPACE, DOOM
A tutti gli amanti dello spazio: rassegnatevi. C'è gente che c'è stata lungo i neri golfi dell'assurdo, senza avere bisogno di qualsivoglia space shuttle o "giocattoli" da vagonate di milardi del genere! Le persone in questione sono i Sons Of Otis. Da Toronto, questi blues-men dediti ad un uso del basso proprio di pesantezza impari, le vibrazioni le emettono da molto più di un decennio attraverso una forma di doomy stoner rock con un tocco psichedelico inarrivabilmente seventies. Marchio di fabbrica del suono della band è un ritmo lento, e come già detto, dominato da molti, ma veramente molti, riferimenti allo stoner più oscuro, ovattato ed indecifrabile.

RAMESSES: Chrome Pineal

SLUDGE - DOOM - METAL - VISUAL
Chrome Pineal è l'ultima fatica dei Ramesses, band anglosassone nata dalle ceneri degli Electric Wizard. Tale sacrilego atto di scissione, ha comportato la dipartita del batterista Mark Greening, e del chitarrista Tim Bagshaw (bassista negli Wizard), unitisi successivamente al bassista (nonchè cantante) Adam Richardson. Questa unione, ha dato avvio ad una sperimentazione che affonda le proprie radici nel death metal più nordico, e nell'esoterismo tipico del doom anglo-scandinavo. Quello dei Ramesses è un mondo pregno di desolazione, nenie incrostate di sporcizia sonora e feedback abrasivi, che portano alla luce ambienti volti a sgorgare da una sorta di fango primordiale.

giovedì 17 novembre 2011

Tilburg Caput Mundi

Come ogni anno, la ridente cittadina di Tilburg ospita il più atteso festival dedicato ai cultori del genere, il ROADBURN . La lineup è davvero interessante vista la partecipazione di gruppi monumento come Sleep, The Obsessed, Voivod (organizzatori di una delle quattro serate), Yob, Om e Pelican....
Ecco la lista parziale dei gruppi che hanno confermato la loro presenza (ricordo che la lista è in ordine alfabetico e non di apparizione) :



CONAN : Horseback Battle Hammer

DOOM, STONER, SLUDGE


Conan è un progetto che trova sede a Liverpool. I suoi componenti, tre per la precisione, si stanno distinguendo per un uso spropositato e criminoso di amplificatori aventi testata MATAMP: il loro stile, è profondamente influenzato dal primi distortissimi Melvins (Gluey Porch Treatments in primis), ma anche dalle sonorità più virulente dei compatrioti Electric Wizard.
Horseback Battle Hammer è la loro seconda release, e la band non ha ancora inciso un vero e proprio album dalla lunghezza consona alle sonorità del doom più dopato ed occulto.

giovedì 10 novembre 2011

Tutto ebbe inizio........

Fase 1: Figure in black which points at me
Stanno finendo gli anni '60 quando John Michael “Ozzy” Osbourne, Anthony Iommi, Bill Ward e “Geezer” Butler fondano la Polka Tulk Blues Band, formazione di blues rock che conosce una breve stagione di notorietà a livello locale. Siamo a Birmingham, città natale di un altro gruppo di una certa qual importanza per la musica “dura”. Anche i Polka Tulk (poi Earth), come i concittadini Led Zeppelin (parlavamo di loro, ovviamente), mostrano le influenze più varie: oltre all'immancabile blues (matrice di tutta la musica leggera o quasi), i quattro si appassionano al folk europeo e alla psichedelia. Dove sta allora il colpo di genio, la scintilla, la cesura con tutta la tradizione precedente? Cosa rende i Black Sabbath un gruppo sostanzialmente diverso?

martedì 1 novembre 2011

MONOMYTH


BIO:

MONOMYTH, unleashed from The Netherlands, is the journey . . . the five who explore and expand the boundaries of their own musical universe. Firmly rooted in Space, Trance and Krautrock, the band leans heavily on a solid foundation of drums and bass guitar, while adding guitar, keyboards and textures layer upon layer. MONOMYTH will drag you inside their cosmic playground. Enter an arena where there is no more time or space, simply the vacuum in which communication is operated on a higher level. You can enter in two ways . . . simply by closing your eyes and letting the instrumental music transport you, or with eyes wide open as you descend into the mind staggering light show.


Source: Facebook Page
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