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GARAGE |
Pensare di passare un anno intero senza quel pazzo/genio di Ty Segall è una vera e propria assurdità. Lo sapete, su queste pagine abbiamo una certa predilezione per il rocker californiano. Uno che non si è mai svenduto alla commercialità sdoganata del filone psichedelico e retro rock, uno che suona la sua visionaria follia a colpi di fuzz, di garage, di timbri vocali istrionici, di chitarre impazzite, ai limiti del noise (l'opener Taste ne è un esempio lampante), uno che non riesce proprio a star fermo, a comporre un album "normale". Così dopo il buon album live dall'eloquente titolo Deforming Lobes, eccolo riapparire all'orizzonte, più stravagante e gigantesco che mai. Si perché come vi dicevo poco fa, Ty è uno di quegli artisti che proprio non ha voglia di sottostare a regole, dettami stilistici, non ama la linearità, un po come il suo amico Thee oh Sees John Dwyer.