venerdì 30 agosto 2019

KING GIZZARD AND THE LIZARD WIZARD: Infest the Rats' Nest (Review)

PSYCH/METAL
Può una band essere totalmente folle ma risultare lucidissima allo stesso tempo? Può una band tirar fuori dischi a profusione (sembra una gara a chi ne sforna di più tra Gizzard, Ty Segall e Thee Oh Sees) restando credibile? Può una band spaziare tra generi completamente opposti e rimanere comunque se stessa? Ebbene la risposta è King Gizzard and the Lizard Wizard.
Che sarebbe uscito un altro album firmato dalla band di Stu Mackenzie lo si era capito quando vicini all’uscita di Fishing for Fishies lanciarono la metallara Planet B senza inserirla nella tracklist finale di quel disco. Dopo aver sguazzato nei cliché del blues nel disco precedente i nostri hanno deciso di fare la stessa cosa, questa volta col metal, il trash in particolare. I cliché ci sono tutti, chitarre a mitragliatrice, batteria da tu pa tu pa tu pa, stop n’go telefonatissimi. Quel che però c'è in questo nuovo disco dei Gizzard e’ anche tanto altro, si perché loro non sai mai se prenderli sul serio o no, eppure questa rivisitazione ha il suo perché. Non so a voi ma a me Planet B era piaciuta un casino. Bene, partendo da questo presupposto, prendete Stu Mackenzie e fatelo cantare come Buzz Osborne, a questo buttateci dentro tutto i cliché di cui sopra, a ma anche tanto altro, si perché oltre alla già citata e riuscitissima Opener, altri pezzi da 90 accolgono la tracklist di questo Infest the Rats’ Nest. Partendo da Mars for the Reach che avrebbe voluto scrivere qualsiasi band Hard n’Blues americana, passando per la lunga Superbag che sembra uscita dalla penna proprio dei migliori Melvins,   quelli più oscuri, lenti e pesanti, tanto per intenderci. Poi c'è l’epica Perihelion che sembra invece uscita dal songbook dei The Sword di Gods of the Earth, sino ad arrivare alla trascinante Self Immulate, dotata di un ritornello in pieno stile Gizzard. Altrove le veloci bordate trash di Hell, Organ Farmer e le due Venusian, tengono alta l’attenzione, con tanto di assoli velocissimi, alla Kerry King, ma non reggono il confronto con le canzoni descritte poc’anzi. Non siamo dinanzi un capolavoro, parliamoci chiaro, sicuramente un disco molto migliore dell'ormai penultimo Fishing for Fishies, ma un disco godibilissimo.
Se amate questa band e la sua follia sonora pronta a reinventarsi ad ogni album, non rimarrete delusi da questo ennesimo esempio di versatilità che vi lasciera spiazzati, ma che vi farà venire voglia di ascoltarlo, nonostante qualche filler qua e la,  senza esclusione di continuità, come è accaduto a me.


TRACKLIST:

01. Planet B
02. Mars for the Rich
03. Organ Farmer
04. Superbug
05. Venusian 1
06. Perihelion
07. Venusian 2
08. Self-Immolate
09. Hell

INFO:
ANNO: 2019
WEB: Website
LABEL: Flightless


KING GIZZARD AND THE LIZARD WIZARD: PLANET B
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