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lunedì 26 agosto 2019

TY SEGALL: First Taste (Review)

GARAGE
Pensare di passare un anno intero senza quel pazzo/genio di Ty Segall è una vera e propria assurdità. Lo sapete, su queste pagine abbiamo una certa predilezione per il rocker californiano. Uno che non si è mai svenduto alla commercialità sdoganata del filone psichedelico e retro rock, uno che suona la sua visionaria follia a colpi di fuzz, di garage, di timbri vocali istrionici, di chitarre impazzite,  ai limiti del noise (l'opener Taste ne è un esempio lampante), uno che non riesce proprio a star fermo, a comporre un album "normale". Così dopo il buon album live dall'eloquente titolo Deforming Lobes, eccolo riapparire all'orizzonte, più stravagante e gigantesco che mai. Si perché come vi dicevo poco fa, Ty è uno di quegli artisti che proprio non ha voglia di sottostare a regole, dettami stilistici, non ama la linearità, un po come il suo amico Thee oh Sees John Dwyer. 

mercoledì 4 luglio 2018

TY SEGALL: Freedom's Goblin (Review)

GARAGE
Come descrivere ancora Ty Segall con parole comprensibili a voi comuni mortali che ancora non avete concesso lui una chance? Impossibile direi. Ty è tutto e il contrario di tutto, uno straripante bordello del piacere dove ogni stanza rappresenta un diverso punto di vista del Segall godimento convertito in musica. 
Dopo lo strambo Emotional Mugger, Ty decide di tornare ad una più consona (anche se utilizzare questo termine per descrivere la sua arte è senza dubbio fuorviante) forma canzone; in parte abbandonata dopo lo strepitoso Manipulator. È così che confluiscono all'interno di Freedom Goblin una quantità di influenze e idee difficili da spiegare.

martedì 28 marzo 2017

TY SEGALL: Ty Segall (Review)

GARAGE
Ma come fa quel diavolo di Ty Segall ad essere così prolifico e mantenere sempre un livello qualitativo sopra la media? Me lo chiedo da diverso tempo oramai, pensando che purtroppo prima o poi una cocente delusione me la regalerà anche lui, ma tutti gli anni vengo prontamente – e sono felicissimo di ciò - smentito da questo artista stratosferico.
Ho una profonda ammirazione per questo funambolico folletto statunitense, capace negli anni di rimanere sempre fedele a delle linee guida che sono il suo trademark, riconoscibile tra mille chitarre fuzz o fra altrettante linee vocali, senza per questo rimanere sempre uguale a se stesso.
Se si pensa solo ai suoi dischi da solista, siamo a nove in dieci anni di attività, dieci su dieci se contiamo Slaughterhouse uscito col moniker Ty Segall band, ma poi considerando tutti i suoi progetti paralleli (fra tutti gli enormi Fuzz), i live album, quelli di demo e chi più ne ha più ne metta, siamo davvero ad un numero oramai incontrollabile. Una marcia inarrestabile che non accenna a fermarsi nemmeno con l’ultima, omonima fatica.

mercoledì 20 gennaio 2016

TY SEGALL: Emotional Mugger (Review)

GARAGE/RETRO ROCK
Ancora una volta Ty Segall, è proprio il caso di dirlo, a distanza di pochi mesi dal sensazionale ritorno discografico coi suoi Fuzz, eccolo di nuovo tra noi, così fra collaborazioni  (Mikal Cronin e White Fence) e una miriade di band parallele (Sic Alps, The Traditional Fools e i due nuovissimi proggetti a nome Gogg e Broken Bat tanto per fare qualche nome), il nostro trova anche il tempo di tornare in studio per dilatare la sua crescente discografia solista.
Ma parlare di quest’artista non è così semplice come può sembrare, è come voler cercare di catturare con una macchinetta fotografica usa e getta un’entità in continuo movimento. Insomma il buon Ty non riesce proprio a stare con le mani in mano e nella sua etichetta, la God? - che si poggia alla Drag City - non fa altro che lavorare per deliziarci con la sua musica, così è nato questo Emotional Mugger, nuovo e - ancora una volta - buonissimo capitolo di una discografia esaltante, l’ottavo da solista, senza contare il corrosivo Slaughterhouse uscito col moniker Ty Segall band, ma soprattutto senza considerare una quantità abnorme di 7’’ (Mr. Face l’ultimo uscito in ordine cronologico), apparizioni su compilation varie, album di cover (la riedizione espansa dei due vecchi ep a nome Ty Rex è appena uscita), dischi demo (Gemini), raccolte e b-sides (Singles e Singles 2), live e chi più ne ha più ne metta. La discografia di Ty Segall dal 2008 a oggi è già straripante.
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