GARAGE/RETRO ROCK |
Ancora una volta Ty Segall, è proprio il caso di dirlo, a
distanza di pochi mesi dal sensazionale ritorno discografico coi suoi Fuzz, eccolo
di nuovo tra noi, così fra collaborazioni
(Mikal Cronin e White Fence) e una miriade di band parallele (Sic Alps, The
Traditional Fools e i due nuovissimi proggetti a nome Gogg e Broken Bat tanto
per fare qualche nome), il nostro trova anche il tempo di tornare in studio per
dilatare la sua crescente discografia solista.
Ma parlare di quest’artista non è così semplice come può sembrare, è come voler cercare di catturare con una macchinetta fotografica usa e getta un’entità in continuo movimento. Insomma il buon Ty non riesce proprio a stare con le mani in mano e nella sua etichetta, la God? - che si poggia alla Drag City - non fa altro che lavorare per deliziarci con la sua musica, così è nato questo Emotional Mugger, nuovo e - ancora una volta - buonissimo capitolo di una discografia esaltante, l’ottavo da solista, senza contare il corrosivo Slaughterhouse uscito col moniker Ty Segall band, ma soprattutto senza considerare una quantità abnorme di 7’’ (Mr. Face l’ultimo uscito in ordine cronologico), apparizioni su compilation varie, album di cover (la riedizione espansa dei due vecchi ep a nome Ty Rex è appena uscita), dischi demo (Gemini), raccolte e b-sides (Singles e Singles 2), live e chi più ne ha più ne metta. La discografia di Ty Segall dal 2008 a oggi è già straripante.
La cosa incredibile è che nonostante questa iper produzione
il nostro non ne vuole proprio sapere di fare un buco nell’acqua ed anche
stavolta, con la sua solita e irriverente simpatia si presenta a noi come uno
scaltro ladro di emozioni, guardatevi il video che campeggia sul suo sito ufficile - e che potete trovare anche in calce a questa pagina - in cui fa
finta di essere un dottore nella sua clinica privata - l'Emotion Mugger Institute - come si fa a non amare
Ty? Impossibile. Ottimo cantante, chitarrista geniale e buonissimo batterista,
nonché produttore discografico funambolico.Ma parlare di quest’artista non è così semplice come può sembrare, è come voler cercare di catturare con una macchinetta fotografica usa e getta un’entità in continuo movimento. Insomma il buon Ty non riesce proprio a stare con le mani in mano e nella sua etichetta, la God? - che si poggia alla Drag City - non fa altro che lavorare per deliziarci con la sua musica, così è nato questo Emotional Mugger, nuovo e - ancora una volta - buonissimo capitolo di una discografia esaltante, l’ottavo da solista, senza contare il corrosivo Slaughterhouse uscito col moniker Ty Segall band, ma soprattutto senza considerare una quantità abnorme di 7’’ (Mr. Face l’ultimo uscito in ordine cronologico), apparizioni su compilation varie, album di cover (la riedizione espansa dei due vecchi ep a nome Ty Rex è appena uscita), dischi demo (Gemini), raccolte e b-sides (Singles e Singles 2), live e chi più ne ha più ne metta. La discografia di Ty Segall dal 2008 a oggi è già straripante.
Il nostro Garage Man - come amano definirlo oltreoceano - si
presenta ancora una volta con qualcosa di nuovo da dire, perché come vi spiegavo pocanzi, sin dagli albori Ty non è mai rimasto fermo sui suoi passi, cercando
di innestare all’interno di ogni suo lavoro, qualcosa di sempre nuovo e mai
banale, ed Emotional Mugger non fa eccezione.
Quì Mr Segall ci propone un album meno diretto dei
precedenti, molto più stravagante, deliziandoci tra bordate di garage sbilenco
(Squealer, California Hills), chitarre retro rock sature di fuzz (Breakfast Eggs, Candy Sam) e squarci
di psicotico blues da ninna nanna horror (Baby Big Man, Mandy Cream). Alcuni assoli sembrano
usciti dal plettro di un altro pazzo del blues come Jack White, mentre acide
melodie psych glam punk in perenne mutazione permeano il tutto riscrivendo il concetto tradotto in
musica targato Ty Segall - l'acidissimo power chord quasi industrial di Diversion ne è un chiaro esempio –
ma è un concetto questo che abbraccia addirittura l’elettronica nel pezzo
finale a nome The Magazine, una canzone che vi assicuro non avrebbe affatto
sfigurato in un album dei Pushifer di Mynard James Keenan.
Un’ultima succosa curiosità riguarda la distribuzione
promozionale del lavoro, in quanto Ty ha ben pensato questa volta di inviare a
tutte le maggiori riviste settoriali un VHS con dentro il suo nuovo album, al
termine del quale ha lasciato random un vecchio film da poter vedere,
l’ennesima fantastica trovata insomma.
Anche questa volta ce n’è per tutti i gusti, ed ancora una
volta è riuscito a stupirci e credetemi non era affatto semplice, soprattutto
dopo due dischi sensazionali come Twins e Manipulator. Senza ombra di dubbio Ty
Segall è uno degli artisti di maggior talento venuti alla ribalta nell’ultima decade e a
dimostrarlo non c’è solo la sua gravida discografia, a dimostrarlo ci sono
canzoni con la C maiuscola, ma soprattutto c’è una capacità innata di non
fermarsi mai, in fin dei conti il tempo sprecato potrebbe essere arte che muore
nel purgatorio dell’anima e forse per il nostro eroe questa frase è un vero e
proprio dictat di vita.
TRACKLIST:
01. Squealer
02. California Hills
03. Emotional Mugger / Leopard Priestess
04. Breakfast Eggs
05. Diversion
06. Baby Big Man
07. Mandy Cream
08. Candy Sam
09. Squealer Two
10. W.U.O.T.W.S.
11.The Magazine
INFO:
ANNO: 2016
LABEL: Drag City