WoodWall bentornati su Doommabbestia Webzine! Ci siamo conosciuti grazie al vostro debut album "WoodEmpire", di cui abbiamo avuto il piacere di recensirne i pezzi. Ringraziandovi in anticipo per questa intervista. Iniziamo con la classica domanda d'apertura per presentarvi a chi ancora non vi conosce...
chi siete?
"Grazie a voi, i WoodWall sono rispettivamente Pietro (batteria), Massimo (Basso), Matteo (Chitarra) e da un po’ di tempo a questa parte anche l’oscura presenza di Marco Barsanti al mixer che tiene a bada i nostri volumi e i nostri live. Veniamo dalla Lunigiana in provincia di Massa Carrara, spezzone di terra incastonato tra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna."
Soffermandoci già da subito su WoodEmpire, cosa potete raccontarci a riguardo? Come lo avete composto? Il Disco è curato nei minimi dettagli, dal mixaggio a cura di Enrico Baraldi all'artwork creato da View From The Coffin, un progetto ben fatto, raccontateci un pò...
"WoodEmpire possiamo dire che ha avuto un periodo di gestazione molto lungo, proviamo e suoniamo insieme ormai da molto tempo e due anni fa decidemmo di creare autonomamente questo disco che racchiudeva un po’ tante idee, riff e svarioni costruiti nel tempo. Abbiamo registrato l’album nel nostro piccolo studio in circa un’anno e mezzo, alcuni pezzi sono stati arrangiati piu’ volte in quel periodo sia per tutti i problemi legati al fatto di registare un disco senza una produzione professionale, totalmente DIY e sia per il fatto che nel trascorrere del tempo trovavamo nuovi riff e nuove forme ai pezzi stessi. Sul disco i synth furono curati da Matteo con l’aiuto di Paolo Cipolla subentrato per un breve periodo, frutto di una costante ricerca e sperimentazione, ragione per cui tutt’ora chi ha avuto modo di sentirci live si puo’ accorgere che i pezzi vengono suonati in un modo diverso e forse con maggior impatto rispetto all’Album. Enrico ci ha dato una grande mano con WoodEmpire, sostenendoci fin da subito e interessandosi in modo professionale al mixaggio di quello che poi era stato prodotto in una piccola casa in mezzo alle montagne con pochi mezzi. Raul di View From the Coffin ha realizzato in seguito l’artowork azzeccando in pieno lo spirito di quella produzione trasportando su disegno quello che poi è il Concept dell “Impero dei Boschi”."