ATMOSPHERIC POST-METAL |
All'incirca un anno fa sono incappato nell'omonimo album d'esordio dei Nero di Marte quasi per caso. Niente di nuovo nell'era Internet: cazzeggi su Facebook, leggi qualche webzine, visiti un forum e ti imbatti in una segnalazione che attira la tua attenzione (una copertina ben fatta, un monicker d'impatto...). Quando poi la musica é perfettamente in grado di soddisfare i tuoi gusti, si tratta delle scoperte più belle, proprio perché totalmente inaspettate. Dopo aver quindi avuto modo di apprezzare ampiamente il loro debutto, poco tempo dopo ebbi anche la possibilità di poter assistere ad un loro concerto: stavolta il caso mi fece una sorpresa meno gradita, in quanto, proprio prima della suddetta data, i Nero di Marte vennero derubati dell'intera strumentazione.
Grazie alla loro ferrea volontà di non mollare e ad una mobilitazione generale dell'underground italiano, i bolognesi sono riusciti a rimettersi in sella e a consegnarci cosí il loro nuovo capitolo discografico. Terminato l'ascolto, ho realizzato il rischio corso questa primavera. Perché, se per un qualsiasi motivo i NdM si fossero trovati impossibilitati a proseguire la loro attività, avremmo perso una delle migliori formazioni presenti sul territorio nazionale ed un album semplicemente favoloso.
Grazie alla loro ferrea volontà di non mollare e ad una mobilitazione generale dell'underground italiano, i bolognesi sono riusciti a rimettersi in sella e a consegnarci cosí il loro nuovo capitolo discografico. Terminato l'ascolto, ho realizzato il rischio corso questa primavera. Perché, se per un qualsiasi motivo i NdM si fossero trovati impossibilitati a proseguire la loro attività, avremmo perso una delle migliori formazioni presenti sul territorio nazionale ed un album semplicemente favoloso.
Sembra incredibile pensare alla maturazione raggiunta in così poco tempo dal quartetto, a come nel giro di un annetto scarso abbiano affinato le loro capacità compositive per raggiungere una classe invidiabile. Niente uso eccessivo di effettistica, nessun cambio ritmico da far alzare il sopracciglio, un dosaggio perfetto tra parti vocali e strumentali, un alternarsi ragionato tra aggressività e melodia. Si azzardano addirittura ad utilizzare il cantato in italiano, con risultati decisamente al di sopra della media. Profondamente emozionante la voce di Sean Worrell, splendide le chitarre (sempre Worrell con Francesco D'Adamo), esemplare la sezione ritmica di Andrea Burgio (basso) e di Marco Bolognini (batteria).
Impossibile scegliere un brano rappresentativo dell'intero album, considerata la loro natura di tasselli del grande mosaico che è Derivae. Si può solo ascoltare tutto d'un fiato, un viaggio da intraprendere tenendo a mente che ci sono un inizio ed una fine ben precise.
Raccomandato a tutti gli orfani degli Isis, ai fedelissimi dei Neurosis e ai nostalgici dei migliori The Ocean. Un album immenso: punto.
TRACKLIST
- L'Eclisse
- Clouded Allure
- Pulsar
- Dite
- Simulacra
- Il Diluvio
- Those Who Leave
INFO
ANNO: 2014
LABEL: Prosthetic Records
WEB: Website
NERO DI MARTE: PULSAR