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PSYCHEDELIC ROCK |
Una cerniera
a separare due parti profondamente diverse dello stesso corpo, ad indicare il
cammino oltre il quale gli Hexvessel hanno proiettato i loro pensieri, la loro
scia evolutiva che segue traiettorie diverse, traiettorie imprevedibili e dannatamente
coinvolgenti.
Sono mutate
le carte in tavola, dagli esordi dei primi due lavori sotto Svart Records al
nuovo corso, distribuito dalla Century Media, ma targato Secret Trees, loro
etichetta personale, ultimo tassello verso una libertà espressiva che dal folk
di Downbearer e No Holier Temple li ha portati all’implosione verso i colori
autunnali dei sixties, alle prese con una psichedelia sagomata e viscerale.
Si parte con
Transparent Eyeball capace di ricalcare la parabola psych rock tracciata più
recentemente dai Bigelf, altrove spiccano le evoluzioni Doorsiane della
titletrack, o le ombrose Earth Over Us e Mirror Boy. Cosmic Truth abbraccia soluzioni malinconiche
dal forte retrogusto gotich/dark profondamente debitore agli Anathema di Judgement, è una psichedelia crepuscolare quella donataci dalla band di Helsinki, sfuggente in alcuni frangenti, fragile come la natura umana che sa crogiolarsi in tenue venature prog di King Crismoniana memoria come in Mushroom Spirit Doors.