martedì 21 aprile 2020

DWAAL: Gospel of the Vile (Review)

"Slow, heavy, depressing atmospheres since 2014".
DOOM/SLUDGE
Bisogna dire che i Dwaal, sestetto di Oslo votato al culto del valvolare, sanno descriversi bene.
Il loro sound si trova in quel delizioso e ben noto incrocio musicale tra il doom, lo sludge ed il post-metal; i sei norvegesi sanno creare, al di là di un muro di suono compattissimo, atmosfere cupe ed ancestrali. 
Gospel of the Vile riassume la claustrofobia dissonante dei Neurosis con le melodie minimaliste (che rivestono sempre una certa importanza) e le atmosfere avvolgenti dei migliori Cult of Luna/YOB.
Spicca sicuramente la voce di Bjørnar Kristiansen nella sua varietà, e contribuisce notevolmente ad appesantire un disco già di per sé granitico e soffocante. Nonostante ciò, Gospel of the Vile è un'opera che concede all'ascoltatore diverse tregue: il songwriting si attesta infatti su un livello piuttosto alto in quanto compatto e mai a corto di idee, e dimostrando di saper spaziare bene tra uno spiccato culto del riff e sezioni prettamente atmosferiche ben incastrate.
The Whispering One emerge come una perfetta sintesi della proposta dei Dwaal: "putrido", dissonante, pesante come uno stufato di cinghiale e misterioso (anche grazie all'ottimo lavoro di Siri Vestby ai synth). Un pugno alla gola, seguito da una tenera carezza, seguita da un altro pugno alla gola.
Gospel of the Vile è un disco denso, organico, ben concepito e ben scritto, un mastodonte nichilista in cui è molto facile perdersi e di cui si parlerà per un bel po'.
Impossibile da ascoltare a basso volume.

85/100

TRACKLIST:
1.Ascent
2.Like Rats
3.Gospel of the Vile
4.Obsidian Heart Burns
5.The Whispering One
6.Descent

INFO:
ANNO: 2020
LABEL: Dark essence
WEB: Bandcamp
DWAAL - Like Rats

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