sabato 25 aprile 2020

OCKULTIST: Festering Wounds (Review)


Non ci aspettavamo certo unicorni ed arcobaleni da una band di Stoccolma che fonde lo Sludge/Doom più diretto e rancido con alcuni elementi di Death Metal; eppure, gli ottimi Ockultist riescono comunque a farsi notare ed a cogliere impreparati con un disco putrido, dissonante, brutale, senza speranza. Il quartetto svedese nasce dalle ceneri di una band D-beat, e in occasione del suo secondo full-lenght uscito lo scorso Marzo a firma Sludgelord Records, fa centro.
Festering Wounds trascina l'ascoltatore in una fossa infernale profonda e senza via d'uscita; un viaggio nei più oscuri recessi della musica, dove disgusto e malessere sono palpabili. Ogni minima traccia di melodia viene spazzata via e sacrificata sull'altare di riff opprimenti, cadenzati e dissonanti, assordanti e grassi muri di suono. L'unico momento in cui la musica esce dallo strato melmoso in cui cui gli Ockultist sguazzano con confidenza è rappresentato da Ropes/Necks, ma in generale l'album si presenta come un'incessante salva di mazzate lente e pesanti tra capo e collo, senza discontinuità né momenti di riposo.
Festering Wounds è un album pesante all'inverosimile, anti-estetico, ignorante e disgustoso: insomma, una piccola perla dello Sludge moderno. Consigliatissimo!

85/100

TRACKLIST:
  1. Vermin
  2. Abysmal
  3. Lividity
  4. Ropes/Necks
  5. Left for Ted
INFO:

ANNO: 2020
LABEL: Sludgelord
WEB: Bandcamp

OCKULTIST - VERMIN


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