lunedì 22 febbraio 2016

MOTORPSYCHO: Here Be Monsters (Review)

PSYCHEDELIC ROCK/PROG
Un sussuro si perde nel vento, ma i sussurri stavolta non scompaiono nella casuale dialettica del tempo, si moltiplicano, prendono vita, formando colonne di pensieri, di segreti, di frasi costruite per volare oltre il tetto del mondo e perdersi nella volta celeste, tra i soffi cosmici che alimentano il  motore dell’universo. Tutto questo ha fondamenta che nascono ben piantate in terra, celate nelle note che escono dai muri insonorizzati di un edificio per fondersi nel buio profondo e nella quiete protesa di un nuovo giorno. L’album notturno dei Motorpsycho, Here Be Monsters, è questo ciò che rappresenta e ciò descritto prima è  quello che questa musica rappresenta x il mondo a cui appartiene, mischiata ad esso come una reazione chimica capace di plasmarne le reazioni. Here Be Monsters è arte pura, gravida da oltre trent’anni di carriera e pronta per essere mostrata e portata in trionfo come una coppa alzata al cielo.

Here Be Monsters rappresenta la naturalezza e la semplicità del mondo Motorpsycho, che apparentemente è tutto fuorché semplice, ma che cela la voglia che questa band ha ancora di stupire, ancora di imperversare nelle nostre giornate come un chiodo fisso che non vuole saperne di scomparire. Here Be Monsters è la dimostrazione della grandezza di una band che in studio - come dal vivo - non fa altro che dimostrare anno dopo anno di non voler mai essere uguale a se stessa.
Questa volta siamo dinanzi alla quiete, forse prima dell’ennesima tempesta che giungerà a noi quando meno ce lo aspettiamo. 
Here Be Monsters è tutto questo e molto altro ancora, è la pace dei sensi che Lacuna/Sunrise ci regala con movenze pinkfloydiane di rara bellezza, è il primo bacio in una notte d’estate, col profumo della salsedine sul corpo e il sapore di una donna sulla punta della lingua che ci dona la sognante strumentale a nome Running With Scissors, dolce psichedelia settantiana con uno splendido assolo blues che ne suggella la ricchezza visionaria. Here Be Monsters è la malinconia che ti entra nelle ossa in un’uggiosa serata invernale e che dipinge il pianoforte delle due mini strumentali Sleepwalking e Sleepwalking Again. Here Be Monsters è la bellezza ammaliante di una ragazza che gira, gira e gira ancora nella sua inconsapevole voglia di sognare, con un cd dei Kyuss tra le mani e quel profumo di psichedelia desertica che adorna l’aria nell’incredibile singolo apripista a nome Spin, Spin, Spin. Here Be Monsters è il canto infuocato che si erge negli intarsi di chitarra che avvolgono I.M.S. Una chitarra capace di ristabilire un equilibrio strumentale sin'ora dimesso, esplodendo in un finale mozziafiato trascinato da un’andatura space prog come sempre senza sbavature o segni minimi di cedimento.

Here Be Monsters sono i diciassette minuti dell’incredibile Big Black Dog, un pezzo epocale che parte in sordina per poi trasformarsi in un enorme tsunami di proporzioni e sensazioni epiche, di retaggi bui e misteriosi, con un interpretazione vocale da brividi e un andamento circolare e perpetuo che accentua la sua oscura spiritualità attraverso giri di basso magmatico e striscianti pulsazioni provenienti da pianeti lontati. Here Be Monsters è semplicemente inarrivabile.


TRACKLIST:

01. Sleepwalking
02. Lacuna/Sunrise
03. Running With Scissors
04. I.M.S.
05. Spin, Spin, Spin
06. Sleepwalking Again
07. Big Black Dog

INFO:

ANNO: 2016
SITO: Motorpsycho



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