mercoledì 20 novembre 2019

Addio Sleep, e grazie per tutti i riff.

I PRIMI INDIZI
Mentre una (grossa) parte del mio cervello gioiva per la prospettiva di rivedere gli Sleep in occasione dell'ultimo Roadburn, la restante parte (probabilmente più razionale) si domandava: d'accordo i soggetti in questione, ma chi festeggia i ventisette anni di carriera? Una domanda che ha trovato risposta solo adesso, con la band che ha annunciato tramite il suo solito criptico sistema di comunicazione su Facebook l'inizio di un periodo di pausa indefinito (decisione quindi probabilmente già presa da tempo), sancendo di fatto la fine del loro ritorno sulle scene iniziato nel 2009.
Che periodo d'oro è stato: abbiamo potuto assistere in diretta alla seconda vita di una band seminale per tutto il genere, che non si è semplicemente riunita, ma è tornata a tutti gli effetti a pieno regime.

IMPERCETTIBILI SEGNALI CODICI
Giusto per ricordare qualche episodio saliente:
  • l'arrivo di Jason Roeder dei Neurosis a rimpiazzare Chris Hakius
  • la ristampa di Dopesmoker del 2012 da parte di Southern Lord, a celebrare uno degli album con la gestazione più travagliata nella storia della musica
  • la pubblicazione di The Clarity durante l'estate del 2014, primo brano della band in vent'anni
  • l'arrivo totalmente a sorpresa di The Sciences il 20 aprile 2018 (4/20, giusto per festeggiare degnamente), per quanto mi riguarda evento musicale del decennio, con buona pace dei tredici anni di attesa per il nuovo disco dei Tool
  • il primo disco live della loro storia
Poi c'è la lista infinita di concerti fatti in giro per il mondo (quattro volte in Italia), tutte le battute su Matt Pike che è stato visto indossare una maglietta, il culto a base di grossi amplificatori+Black Sabbath+marijuana e tutta un'altra serie di aneddoti, meme, tormentoni e merchandise ormai entrati a far parte della loro eredità (Matt Pike ha anche vinto un Emmy nel mentre, con gli High On Fire)

SLEEP - LE ORIGINI
Chissà se torneranno mai in azione e in che forma. Non so neanche se serva davvero, avendo soddisfatto ogni aspettativa possibile. Nel frattempo, ringraziamoli per questi dieci anni di gioie inaspettate e mai scontate, come solo le cose belle sanno dare.

CISNEROS, PIKE, ROEDER - SLEEP MARK II - 2009/2019

P.S. Speriamo che Cisneros ne approfitti per riattivare gli OM, ormai latitanti in studio dal 2012
P.S 2. Questo articolo avrebbe potuto anche intitolarsi "Qual è secondo te il miglior gruppo sulla Terra e perchè sono gli Sleep?". La mia risposta sarebbe il video seguente: di spalla c'erano gli A Storm of Light, bravi eh, ma eravamo tutti lì per loro e a ragion veduta. Il più bel concerto che ricordi, nonostante dei pischelli che cercavano di pogare (durante gli Sleep? Eretici!). Durante Holy Mountain incrociai lo sguardo con Matt Pike, che, evidentemente contento della situazione, mi rivolse un ghigno che non dimenticherò mai.


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