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| HEAVY PSYCH/STONER |
Ne è passata di acqua sotto i ponti dei Mr. Bison da quel We Don't Like Love Songs del 2011 che ne segnò l'esordio discografico. Della formazione di quell'EP (così come del successivo We'll Be Brief) è rimasto solo Matteo Barsacchi, che, reclutati Matteo Sciocchetto e Matteo D'Ignazi (sì, lo so, incredibile), ha dato nuova vita al progetto: i tre hanno così registrato il loro valido esordio per Subsound Records, Asteroid, ancora molto in debito delle sonorità associabili allo stoner più classico.
Già la copertina di Holy Oak (così come il suo titolo, del resto) lasciano intuire che qualcosa è cambiato nell'approccio della band toscana, richiamando immediatamente il classico stile delle grafiche anni Settanta. Le similitudini non si fermano certamente qui, in quanto quest'attitudine Seventies ha investito soprattutto il loro sound, decisamente più psichedelico rispetto agli episodi passati, anche grazie all'azzecata decisione di abbandonare il basso in favore di due chitarre.
Il nuovo lavoro del trio si apre col duo dato dal devastante hard blues di Roots e alla selvaggia cavalcata cosmica di Sacred Deal, in cui gli splendidi intrecci delle chitarre sembrano quasi duettare con la voce di Matteo Sciocchetto, autore di un'ottima prestazione vocale su tutto il disco; la title track è pura suggestione psych nel suo lento crescere verso un finale a riff spiegati. The Wave e Red Sun rientrano più nel canone tipico dello stoner, mentre la conclusiva Beyond the Edge sintetizza perfettamente tutte le cose buone ascoltate nei quarantacinque minuti abbondanti del disco.
Un'eccellente prova per i Mr. Bison, che dimostrano tutta la loro piena maturazione come terzetto. Un nuovo tesoro della nostra penisola di cui essere orgogliosi.
Già la copertina di Holy Oak (così come il suo titolo, del resto) lasciano intuire che qualcosa è cambiato nell'approccio della band toscana, richiamando immediatamente il classico stile delle grafiche anni Settanta. Le similitudini non si fermano certamente qui, in quanto quest'attitudine Seventies ha investito soprattutto il loro sound, decisamente più psichedelico rispetto agli episodi passati, anche grazie all'azzecata decisione di abbandonare il basso in favore di due chitarre.
Il nuovo lavoro del trio si apre col duo dato dal devastante hard blues di Roots e alla selvaggia cavalcata cosmica di Sacred Deal, in cui gli splendidi intrecci delle chitarre sembrano quasi duettare con la voce di Matteo Sciocchetto, autore di un'ottima prestazione vocale su tutto il disco; la title track è pura suggestione psych nel suo lento crescere verso un finale a riff spiegati. The Wave e Red Sun rientrano più nel canone tipico dello stoner, mentre la conclusiva Beyond the Edge sintetizza perfettamente tutte le cose buone ascoltate nei quarantacinque minuti abbondanti del disco.
Un'eccellente prova per i Mr. Bison, che dimostrano tutta la loro piena maturazione come terzetto. Un nuovo tesoro della nostra penisola di cui essere orgogliosi.
TRACKLIST
- Roots
- Sacred Deal
- Heavy Rain
- Earth Breath
- Holy Oak
- The Bark
- The Wave
- Red Sun
- Beyond the Edge
ANNO: 2018
LABEL: Subsound Records
WEB: Facebook
MR BISON: HOLY OAK
