giovedì 5 aprile 2018

FU MANCHU: Clone of the Universe (Review)

STONER ROCK
La notizia dell'arrivo di album provenienti da band che ormai hanno trasceso la propria fama assurgendo all'olimpo di autentici "classici" del genere viene spesso spontaneo accoglierla quasi con indifferenza. Quanto sarà ormai possibile aggiungere ad oltre trent'anni di carriera?
I Fu Manchu appartengono a pieno diritto a questa categoria, sono tra i soliti noti che ascolti quando ti avvicini al mondo dello stoner rock, esaltandoti per disconi come The Action is Go o Daredevil che rimangono poi irragiungibili dal resto della loro produzione, con nuovi lavori che nel migliore dei casi contengono giusto uno o due pezzi davvero all'altezza dei loro classici.
Il brano di apertura di Clone of the Universe, Intelligent Worship, sembra confermare appieno quest'impressione, per come è perfettamente aderente al canone dei quattro californiani: riffoni ultra distorti, campanaccio e la voce del solito Scott Hill a condire il tutto, regalando sicuramente un sacco di divertimento, ma poco di più. Meno bene la successiva (I've Been) Hexed, bella aggressiva Don't Panic, lenta e massiccia Slower Than Light, poco incisiva Nowhere Left to Hide, convincente quanto basta la title track. Tutto qui?
No, perchè poi ti rendi conto di aver consumato in poco più di un quarto d'ora sei dei sette brani dell'album e che ne manca ancora metà. Un brano dei Fu Manchu che dura diciotto minuti? Già. Poi leggi che ospite del suddetto brano c'è anche Alex Lifeson dei Rush e la curiosità sale ulteriormente. Una volta partito, capisci che Clone of the Universe sarà essenzialmente ricordato per essere il disco de Il Mostro Atomico. Nomen omen. Quasi nove minuti di crescendo alla maniera dei nostri per poi prendere il decollo coi pedali sparati a tutta forza, in cui ritrovi improvvisamente l'adolescente che si era esaltato con Evil Eye e con Squash That Fly.
Realizzi infine che Il Mostro Atomico sono probabilmente loro stessi e che difficilmente una band senza la stessa mostruosa esperienza sarebbe stata in grado di realizzare un pezzo come come questo. Grazie Fu Manchu, per essere ancora un baluardo di concretezza in un oceano di mediocri utilizzatori di fuzz.


TRACKLIST
  1. Intelligent Worship
  2. (I've Been) Hexed
  3. Don't Panic
  4. Slower Than Light
  5. Nowhere Left to Hide
  6. Clone of the Universe
  7. Il Mostro Atomico
INFO
ANNO: 2018
LABEL: At the Dojo Records
WEB: Website


FU MANCHU: IL MOSTRO ATOMICO

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