mercoledì 23 marzo 2016

ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY: Intervista agli Elevators To The Grateful Sky, dalla costa dell’Addaura alla spiaggia di Barcarello, paesaggi che diventano musica.

A distanza di quasi due anni dalla prima volta in cui son stati ospiti sulle nostre pagine, rieccoci a tu per tu con Sandro Di Girolamo, frontman dei Palermitani Elevators To The Grateful Sky. Una band che negli anni ha dimostrato di avere le idee ben chiare sul proprio percorso, quattro musicisti che con la loro musica influenzata dai paesaggi della loro terra, si stanno ampliando verso orizzonti sempre più internazionali... 

Buona Lettura


Ciao Sandro, bentornato sulle nostre pagine, con un nuovo album fresco di stampa di cui poter parlare. Direzioniamoci subito sulla vostra nuova fatica: "Cape Yawn"; Album che ha avuto un'ottimo impatto tra gli ascoltatori di stoner/psych/doom sin dalle prime settimane d'uscita, ho letto recensioni entusiasmanti tra blog Italiani e stranieri, come vi sentite a riguardo? siete soddisfatti degli obiettivi raggiunti?
Ciao Mari, anzitutto grazie mille per le belle parole che hai sempre speso e per tutto quello che tu e lo staff di Doommabbestia avete fatto per gli ETTGS. In queste settimane, come hai anticipato, abbiamo ricevuto tante belle recensioni alcune enormemente positive altre un po’ meno, forse dovute al fatto che ai più ad un primo ascolto, “Cape Yawn” possa essere sembrato un’esplosione strabordante di idee; la classica “troppa carne al fuoco”, parafrasando il tutto in un certo modo. Ne prendiamo sicuramente atto, ma alla fine sentivamo di trattare il songwriting in una certa maniera anche perché rappresentava al meglio quel determinato periodo intercorso tra le varie fasi compositive. Siamo davvero soddisfatti del prodotto finale e ringraziamo ad ogni modo tutti coloro che spendono il loro tempo nel scrivere e parlare degli Elevators, speriamo che tramite un’ulteriore ascolto possiate leggere tra le righe di questo nuovo lavoro e magari apprezzarlo come lo apprezziamo noi.  

Nella precedente intervista avevamo parlato parecchio di Palermo, una città di cui si sente parlare poco ma che in realtà vive una scena musicale piuttosto accesa. Collegandomi al disco, anche la vostra Sicilia ha influenzato "Cape Yawn" ? qual'è il concept, l'ispirazione su cui è fondato l'album?
Direi che “Cape Yawn” racconta al 100% la Sicilia e i luoghi in cui siamo cresciuti. Tralasciando pezzi come “Mongerbino” (una località a qualche chilometro da Palermo, dove io e i ragazzi siamo soliti andare a mare d’estate), se visionate il video della title track girato e montato da me con l’aiuto di Giorgio, potrete sicuramente capire più in profondità ciò che sto dicendo. Per spiegare il concept dell’album bisogna sicuramente partire dalla traduzione del titolo: “Capo Sbadiglio”. Una sorta di soprannome che abbiamo dato a tutta quella zona che va dalla costa dell’Addaura fino alla riserva di Capo Gallo e la spiaggia di Barcarello. Volevamo tramite questi luoghi simboleggiare la città di Palermo, una realtà oggigiorno pesantemente offesa dall’incertezza per il futuro che però ci culla in una sorta di malinconico e smielato “sonno”, addolcito proprio dalla bellezza dei passaggi e dalla mitezza del clima. Da qui “Sbadiglio”.

So che della scrittura dei testi e dell'artwork te ne sei occupato personalmente e che hanno un significato importante per te, ti va di parlarcene?
Certamente. Le liriche, fin troppe volte tralasciate da coloro che ci ascoltano, rivelano in verità il ruolo cardine che hanno nel dare colore e identità alle nostre canzoni. Ogni pezzo ha un proprio mondo dietro, caratterizzato da esperienze di vita che ho vissuto in prima persona o visioni psych e astrazioni in generale. Cerco sempre di dare una velatura abbastanza metaforica pur parlando di situazioni e fatti realmente accaduti il più delle volte. Gli artwork servono poi ad armonizzare il tutto attraverso il campo visivo, per restituire un nostro particolare mood, che speriamo possa arrivare ed essere vissuto dagli altri. Penso che ogni band dovrebbe portare chiunque li ascolti nel proprio universo, è una lezione che i grandi della musica ci hanno insegnato però molto spesso viene tristemente dimenticata.

Il disco precedente era stato stampato dalla Svedese Transubstans Records, mentre "Cape Yawn" ha visto la sua pubblicazione tramite Hevi Sike Records, mi racconti come siete entrati a far parte dell'etichetta di Birmingham e come mai la scelta è ricaduta sul formato vinile?
Avevo mandato una mail a Jay Ackerman contente un piccolo promo di Cape Yawn, biografia, discografia e link alle varie recensioni, interviste e press. Lui ha risposto in maniera positiva ed ha subito accettato di produrre l’album. Prima della firma del contratto, Giuseppe (proprio perché lavora in Inghilterra) lo ha pure incontrato di persona, facendosi una bella chiaccherata e discutendo del progetto. Nel nostro deal vi è comunque pattuita anche la produzione di un terzo album, quindi preparatevi perché il nostro ennesimo full-length sarà rilasciato entro un anno sempre per Hevisike Records. Per quanto riguarda il formato vinile è stata una scelta di Jay, direi comunque che la sua etichetta stampa prettamente su questo supporto, se poi guardate il risultato, bhè, non potete che essere d’accordo con questa scelta. Ultima cosa e chiudo, approfitto di questo spazio per fare i miei più sinceri complimenti a questa bellissima realtà made in Birmingham; la professionalità e l’impegno che adoperano è davvero encomiabile, supportatela!

Tra le 13 tracce presenti nell'album, spicca "Laura", un raffinato brano strumentale tenuto in piedi dal saxofono di Giorgio e dedicato a Mark Sandman dei Morphine, musicista per cui nutrite una particolare devozione, ci spieghi com'è nato?
Come dissi tempo fa tutti e quattro siamo dei fans sfegatati dei Morphine, gruppo che abbiamo ascoltato e divorato centinaia di migliaia di volte. Proprio perché in quest’album ne siamo stati fortemente influenzati volevamo realizzare un piccolo quanto modesto regalo a quella grande figura del rock che è stato Mark Sandman. Così abbiamo pensato ad un breve motivo di sax (che si riallaccia a livello di concept con la conclusione di “Cape Yawn - Instrumental”) che citasse “Lisa”, intermezzo strumentale del primo lavoro dei Morphine: “Good”. Speriamo che questa idea sia stata apprezzata, ad ogni modo, grazie Mark per tutto quello che ci hai trasmesso con la tua musica e le tue parole, rest in peace.
 
Con questa nuova uscita avete anche pensato di organizzarvi per fare qualche tappa live fuori dall'isola?
Avevamo in programma un mini-tour in Inghilterra per una serie di motivi, però visto che Giorgio partirà a breve per l’Asia la cosa è stata rinviata a data da destinarsi. Speriamo in autunno o magari direttamente l’anno prossimo. Faremo il possibile.

Ora che abbiamo parlato a lungo del presente facciamo rotta verso il futuro. Dato che siete una band piuttosto produttiva, siete già al lavoro su nuovi pezzi? ci puoi anticipare qualche novità?
Come ti dicevo prima, entro un anno uscirà il terzo album sempre per Hevisike Records. Ancora non abbiamo deciso il titolo e altre aspetti, ma siamo quasi a metà del lavoro di scrittura. Non saprei dirti esattamente che strada stiamo percorrendo, in alcuni pezzi ci sono atmosfere dark-surf rock, in altri si va più sul noise e sull’heavy, sempre mantenendo quelli che sono i marchi di fabbrica della band incentrati sul mondo heavy-psych. Questo nuovo lavoro costituirà sicuramente un ulteriore passo in avanti nella maturazione della band, come “Cape Yawn” è stato a mio avviso per “Cloud Eye”. Credo piacerà! 

L'intervista termina qui, ti ringrazio per questa chiaccherata e lascio a te la chiusura dopo tutte queste domande...
Come avevo già detto grazie ancora Mari, per l’intervista e per tutto quello che fai per gli ETTGS. Salutiamo tutti gli ascoltatori, rimanete sintonizzati sulla nostra pagina facebook per novità e tante belle cose. Vi lasciamo con il nostro “Cape Yawn”! Mettetelo in rotazione, andate in riva al mare, guardate il tramonto, sorseggiate la vostra fresca birra o un bicchiere di vino bianco e godetevi il viaggio!
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