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| STONER ROCK |
Ci sono alcuni elementi che ti fanno presagire che un disco di prossima uscita sarà dannatamente buono. Nello specifico, se i Fu Manchu annunciano che il loro undicesimo album si chiama GIGANTOID e ti mostrano una copertina del genere, diventa quasi logico aspettarsi che sarà incredibile. Difatti, i californiani non deludono e tornano in grande stile, festeggiando la loro ormai ventennale carriera con il loro lavoro più ispirato da anni a questa parte (nulla a che vedere con Signs of Infinite Power, per intenderci), complice anche forse il tour celebrativo tenuto in onore di The Action is Go nel 2012 (mi piace immaginarli folgorati sulla via di Damasco, ricordando i tempi in cui con la scena di Palm Desert costituivano l'eccellenza dello stoner).
Dimension Shifter dà fuoco alle polveri, eccelsa combinazione di tutti gli elementi per cui abbiamo imparato ad amarli nel corso degli anni, cantato accattivanti, riffoni irresistibili e un finale morbidamente psichedelico a dimostrare che oltre agli ormai consolidati trademark ci sono comunque stati dei passi avanti. Invaders on My Back riporta alla loro epoca d'oro, uno di quei brani che mentre ascolti ti piace immaginare che sfracello possa fare ascoltato dal vivo per quanto è coinvolgente, mentre Anxiety Reducer col suo roccioso incalzare certifica l'assoluta qualità della coppia Hill/Balch come macchine sfornariff. In Radio Source Sagittarius sono le pelli di Scott Reeder ad essere protagoniste e dopo la violentissima e velocissima No Warning (in cui riemergono prepotentemente le origini hardcore della band) è il momento della splendida Evolution Mcchine, vera ciliegina sulla torta di quest'album, destinata ad essere annoverata tra i grandi classici del gruppo. La conclusiva The Last Question attesta ulteriormente che i quattro non sono più solo chitarre distorte e ritornelli orecchiabili, ma hanno altresì raffinato il loro lato più sperimentale (la parte finale sembra quasi degli Yawning Man!).
Dimension Shifter dà fuoco alle polveri, eccelsa combinazione di tutti gli elementi per cui abbiamo imparato ad amarli nel corso degli anni, cantato accattivanti, riffoni irresistibili e un finale morbidamente psichedelico a dimostrare che oltre agli ormai consolidati trademark ci sono comunque stati dei passi avanti. Invaders on My Back riporta alla loro epoca d'oro, uno di quei brani che mentre ascolti ti piace immaginare che sfracello possa fare ascoltato dal vivo per quanto è coinvolgente, mentre Anxiety Reducer col suo roccioso incalzare certifica l'assoluta qualità della coppia Hill/Balch come macchine sfornariff. In Radio Source Sagittarius sono le pelli di Scott Reeder ad essere protagoniste e dopo la violentissima e velocissima No Warning (in cui riemergono prepotentemente le origini hardcore della band) è il momento della splendida Evolution Mcchine, vera ciliegina sulla torta di quest'album, destinata ad essere annoverata tra i grandi classici del gruppo. La conclusiva The Last Question attesta ulteriormente che i quattro non sono più solo chitarre distorte e ritornelli orecchiabili, ma hanno altresì raffinato il loro lato più sperimentale (la parte finale sembra quasi degli Yawning Man!).
Gigantoid sarà nei negozi il 3 giugno (al momento è disponibile solo in digitale con la bonus track Robotic Invasion): segnatevi la data sul calendario, i maestri del fuzz sono tornati!
TRACKLIST
- Dimension Shifter
- Invaders on My Back
- Anxiety Reducer
- Radio Source Sagittarius
- Mutant
- No Warning
- Evolution Machine
- Triplanetary
- The Last Questione
- Robotic Invasion (Bonus Track)
INFO
ANNO: 2014
LABEL: At the Dojo Records
WEB: Website
FU MANCHU: INVADERS ON MY BACK
