mercoledì 29 aprile 2020

1000MODS: Youth of Dissent (Review)

STONER
I 1000Mods vengono dalla Grecia e per chi non li conoscesse hanno all'attivo quattro album. Super Van Vacation (2011), Vultures (2014), Repeated Exposure To...(2016), disco che ho amato ma che nulla è rispetto al nuovo parto Youth of Dissent. Si perché i nostri con quest'album passano di diritto da buona band a band fondamentale per l'avanzata dello stoner in terre aliene. Quattro anni dopo, la band greca si presenta a noi con undici nuovi brani e quasi un'ora di magia. 

Si ampliano le influenze, si snelliscono leggermente le composizioni, comunque sempre molto corpose, ma soprattutto questo è un album con una canzone più bella dell'altra. C'è la ritmica quadrata e precisa di Labros, la perfetta voce rock di Dani, un cantante davvero superiore e c'è la ruvidità e la pesantezza delle chitarre stoner di Giannis e George, che sanno pitturare muri di suoni magnifici, carichi di melodie sempre avvincenti e sature di pathos. Prendete Less is More, la mia canzone preferita del lotto. Sembra di ascoltare i Deftones che suonano i Kyuss con in testa la scena alternativa degli anni 90 e con una tensione emotiva ai confini dell'indie rock e dello shoegaze. Ritornello da brividi e brano incredibile. Blister flirta con il grunge dei Nirvana, con tanto di intro chitarristica alla Smells Like Teen Spirit; mentre il primo singolo Pearl è la canzone che sognano di scrivere i Truckfighters già da un po. L'opener Lucid non è da meno; in poco meno di quattro minuti sotterra la maggior parte delle band alternative in circolazione. Il secondo singolo So Many Days è un altro pezzone che sa districarsi con agilità fra vortici psichedelici ed implosioni lisergiche da brividi. Warped flirta ancora col grunge, stavolta sponda Alice in Chains, mentre in Dissent la jam è tra Dozer e Soundgarden. Persino la breve intro strumentale 21st Space Century è coinvolgente. I tre brani più cadenzati e lunghi non sono da meno. Se la conclusiva Mirrors è un viaggio nel lato più oscuro e minaccioso della band (formidabile la coda strumentale), Dear Herculine e la più pacata Young sono entrambe malinconiche, ma in modo diverso. Entrambe vestite di sonorità a cavallo fra stoner e rock 90ies.
Youth of Dissent ha la magnifica capacità di far passare lo stoner lungo trent'anni di rock, proiettandolo verso un presente a tinte moderne e un futuro ancora tutto da scrivere. Fresco, immediato, mai banale, suonato e cantato da Dio, aggressivo, malinconico, oscuro e luminoso allo stesso tempo, sorprendente dalla prima all'ultima nota, proprio come le mille sfaccettature di questa vita...in altre parole, album pazzesco!!!

Emiliano Sammarco
90/100


TRACKLIST:

01. Lucid
02. So Many Days
03. Warped
04. Dear Herculine
05. Less is More
06. 21st Space Century
07. Pearl
08. Blister
09. Young
10. Dissent
11. Mirrors



INFO:

ANNO:2020
WEB: 1000Mods
LABEL: Ouga Booga


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