venerdì 23 marzo 2018

IO E I MIEI DISCHI: Christian Lanzi (Satori Junk)


Tempo di un'altra chiaccherata sul nostro rapporto feticistico con l'oggetto disco: a parlarne in questa puntata è Christian Lanzi dei Satori Junk!


1. Il primo disco che hai comprato
Queen - The Greatest Hits II. Era il 1991, mio padre aveva appena comprato un nuovo impianto Hi-Fi. Fino ad allora non avevamo mai avuto un lettore cd, così passando per caso in un negozio, lo convinsi a spendere trentamila lire per fare un piccolo "test dell'impianto". Non si può dire che l'abbia preso coi miei soldi, questo è vero, ma da quel momento ho cominciato ad investire tutte le mie paghette in cd: quattro anni dopo avevo già una discreta collezione e i miei gusti musicali profondamente cambiati (secondo mio padre in peggio!).

2. L’ultimo disco che hai comprato
Il Metallo non muore mai: Judas Priest - Firepower. In principio ero un po' scettico sull'acquisto, ma devo ammettere di essermi ricreduto durante il primo ascolto. Heavy Metal senza fronzoli ed attitudine totale! Direi che non serve altro!

3. Il disco che ha cambiato la tua vita
E' sicuramente Recipe For Hate dei Bad Religion. Durante i primi anni 90 ascoltavo un sacco di materiale targato Epitaph, ho sempre pensato fosse una garanzia di qualità. Fu così che un bel sabato, passando in rassegna i CD di una bancarella, trovai il cd e lo comprai. I nostri sabati pomeriggio erano più o meno gli stessi: il ritrovo con gli amici al solito posto, una birra, quattro chiacchiere, un po' di shopping musicale, un'altra birra... Non mi ricordo di preciso quante birre avessi bevuto quel giorno, ma tornato a casa ascoltai quel disco ed ancor prima che finisse la prima traccia pensai: "Voglio una chitarra elettrica!". Sì, direi che da quel momento la mia vita è proprio cambiata. Ci sono molti dischi che hanno lasciato il segno, ma senza Recipe For Hate, probabilmente non avrei mai preso in mano una chitarra.

4. Il disco che ti vergogni di possedere
Back For Good dei Take That. Ancora adesso non riesco a capire cosa spinse mio padre a comprarlo!

5. Il disco con la copertina che preferisci
Jean Michel Jarre - Oxygène. Da piccolo quella copertina mi spaventava: nel dipinto viene rappresentata la Terra, la crosta terrestre si stacca come lembi di carne, rivelando all'interno un teschio umano. Una vera opera d'arte!

6. Il disco che hai sempre sognato di avere
Non saprei. Oggi basta un po' di pazienza ed una carta di credito e puoi avere tutta la musica che vuoi. Ogni tanto mi lascio andare all'acquisto di qualche feticcio, l'ultimo è stato Dopesmoker. Quale sarà il prossimo? Forse Revolver dei Beatles!

7. Quanto è grande la tua collezione?
A spanne credo di avere più di 800 cd e 200 vinili. Molti dei vinili li ho ereditati da mio padre e non ho nemmeno lo spazio fisico per tenerli in bella mostra. Di sicuro nella collezione ci sono dei pezzi di gran valore, ma per quello che mi riguarda conta sopratutto il valore affettivo.

8. Che ordine segui (se è ordinata)?
Ordinare la propria collezione musicale è un vero strazio: lo spazio è limitato, l'ordine alfabetico non funziona, ordinarli per genere è una grande pippa mentale (Progressive Proto-Doom?!, Depressive Pagan Black Metal!?, New Occult Folk?!... Stoner?!). Coi CD ho risolto facilmente: trasferisco tutto su pc e non li tocco più. Sugli scaffali c'è un ordine pseudoalfabetico destinato all'entropia. Coi vinili la cosa si complica, meglio non pensarci.

9. CD o vinile?
Entrambi. Il CD è senz'altro più immediato, pratico, fruibile. Il vinile è il supporto dei nostri padri, ha una sua ritualità e pertanto conserva il suo fascino. Ascoltare un album in vinile rispetto alla versione cd è molto diverso: c'è un protocollo da osservare, il che ti porta automaticamente a goderti quel momento con maggior intensità.
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