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| POST METAL |
“L'istmo è una sottile lingua di terra, bagnata su ambo i lati da ingenti masse d'acqua appartenenti a oceani, mari o laghi, che congiunge tra loro due territori più vasti di cui uno continentale e l'altro generalmente insulare o anch'esso continentale.”
Ed è esattamente questa la proposta musicale del gruppo barese. Congiungere intense melodie a momenti più pesanti e veloci.
Il gruppo barese si presenta al pubblico con questo primo lavoro, un selftitled, contenente solo due tracce, ma in grado di mettere subito in chiaro che non si scherza. Non si tratta del tipico disco acerbo di un gruppo emergente, ma una produzione con idee chiare e momenti importantissimi. Già dal primo pezzo le influenze sono chiare e ben marcate, si sentono subito gli Isis, i Pelican e in particolare i Fall of Efrafa, ma mischiati in modo da ottenere qualcosa di fresco e non stantio. Buona parte in ciò gioca anche il breve minutaggio del lavoro, che se da un lato fa gustare a pieno il suo potenziale, dall’ altro lascia con l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere se fosse durato di più.
I 4 baresi provengono da realtà più o meno conosciute del panorama underground, e l’esperienza acquisita si sente, specialmente dal punto di vista della registrazione. I suoni sono perfetti, nulla è lasciato al caso ed è tutto mischiato in maniera magistrale.
Il disco fila liscio e pieno di melodie tutto tranne che scontate, a cui si fonde una naturale predisposizione per i tempi più “storti” e non il solito 4/4 che fa da padrone alla maggior parte delle produzioni odierne.
Insomma, siamo di fronte ad uno dei dischi che più mi hanno colpito in questo 2016, in ambito underground e non. Stiamo parlando di un genere saturo di produzioni non all’altezza: questo non è il caso. Non lasciateveli sfuggire e fatevi sommergere anche voi da questo breve, ma intensissimo, lavoro.
TRACKLIST
- I
- II
INFO
ANNO: 2016
LABEL: Coproduzione
WEB: Bandcamp
WEB: Bandcamp
ISTMO: ISTMO
