 |
| STONER/DOOM METAL |
A soli due anni dal loro pregevolissimo album di debutto Samsara, i The Well fanno il loro atteso ritorno seguendo la formula del "squadra che vince non si cambia": formazione stabile a tre (Graham, Alley, Sullivan), produzione RidingEasy Records e sonorità stoner/doom dal marcatissimo retrogusto blues. A scriverla così però si corre il rischio di insinuare il dubbio che la band sia rimasta fossilizzata sulla formula dell'esordio, senza cambiare di una virgola, commettendo così una grave ingiustizia verso una delle migliori nuove leve del circuito heavy psych.
Perchè, nostante la giovane età (intesa anagraficamente e come carriera), i tre texani confermano tutto ciò che di buono ci aveva convinto nel loro primo disco e ad ulteriore dimostrazione del loro grandissimo talento presentano brani più elaborati, più curati negli arrangiamenti e, in definitiva, migliori. Una crescita impressionante per un lasso di tempo tutto sommato breve, che indi trovarsi di fronte ad uno dei grandi nomi del nostro periodo.
Perchè, nostante la giovane età (intesa anagraficamente e come carriera), i tre texani confermano tutto ciò che di buono ci aveva convinto nel loro primo disco e ad ulteriore dimostrazione del loro grandissimo talento presentano brani più elaborati, più curati negli arrangiamenti e, in definitiva, migliori. Una crescita impressionante per un lasso di tempo tutto sommato breve, che indi trovarsi di fronte ad uno dei grandi nomi del nostro periodo.
Stiamo parlando di un album esemplare, composto da una tracklist perfetta, in cui l'anima blues della chitarra di Ian Graham è una gemma perfettamente incastonata su solide ritmiche doom, con in più l'ulteriore arricchimento dato da una doppia voce maschile/femminile semplicemente da urlo. In una successione di brani come Black Eyed Gods, Skybound, A Pilgrimage, Drug from the Banks, Brambles, I Don't Believe la vera sfida per un recensore è scegliere quale menzionare come identificativo della qualità dell'album, un compito impossibile in questo caso. Considerate Pagan Science come il gran disco che è e non come una mera successione di tracce, non avrete di che pentirvene.
Speriamo solo a questo giro di poterceli gustare live anche qui in Europa... con un capolavoro del genere sarebbe davvero un'ingiustizia non venire a farsi un giro anche nel vecchio continente.
TRACKLIST
- Black Eyed Gods
- Forecast
- Skybound
- A Pilgrimage
- Drug from the Banks
- Byzantine
- One Nation
- Choir of the Stars
- Brambles
- I Don't Believe
- Guinevere (Bonus)
LABEL: RidingEasy Records
ANNO: 2016
WEB: Website
THE WELL: BRAMBLES
