venerdì 26 agosto 2016

IT'S NOT NIGHT: IT'S SPACE: Our Birth Is But a Sleep and a Forgetting (Review)

HEAVY PSYCH
Ogni artista dovrebbe avere sempre ben impresso in mente che il processo creativo non deve mai essere forzato, ma assecondato e mantenuto privo di qualsiasi legame. Sarebbe un ottimo punto di partenza per innalzare notevolmente la qualità media del mercato musicale attuale, in cui è facilissimo imbattersi in prodotti poco ispirati che sembrano buttati lì più come se fossero figli di un'insopprimibile esigenza di apparire più che il frutto naturale dell'ispirazione.
Un plauso perciò agli INNIS per essersi concessi tutto il tempo necessario per la realizzazione del successore dell'ottimo esordio Bowing Not Knowing to What, che aveva fatto guadagnare alla band, oltre agli apprezzamenti degli aficionados psichedelici, anche un contratto con la mitica Small Stone Records (e tutto ciò pur essendo abbastanza distanti dalle sonorità generalmente più heavy dell'etichetta di Scott Hamilton).
Our Birth is But a Sleep and a Forgetting (non vedo l'ora di scoprire il titolo del loro prossimo lavoro visti i precedenti) è dominato dallo stesso sguardo ad oriente che caratterizza i lavori degli OM, elaborando però il tutto in maniera magari più convenzionale, ma comunque meritevole di un ascolto approfondito. Inutile soffermarsi sui singoli brani, vista la natura assolutamente omogenea del disco in questione, quasi una colonna sonora creata pensando ad una traversata notturna in un deserto (non quello californiano, sia chiaro), caratterizzata da lunghe fasi introspettive che cedono inaspettatamente il posto ad aperture sonore splendidamente orchestrate dal trio Halcott/Guerrero/Lutomski.
Magari non sarà nulla per cui strapparsi i capelli, ma di questi tempi quarantacinque minuti di psichedelia esente da banalità e digressioni inutili vanno più che bene. Ovviamente tutto rigorosamente strumentale come il genere pretende, perciò astenersi amanti del bel canto e dei ritornelli accattivanti. Caldamente raccomandato invece a tutti i fissati dei viaggioni spaziali.


TRACKLIST
  1. Nada Brahma
  2. The Beard of Macroprosopus
  3. Across the Luster of the Desert Into the Polychrome Hills
  4. Starry Wisdom
  5. Pillars in the Void
  6. The Black Iron Prison and the Palm Tree Garden
INFO
ANNO: 2016
LABEL: Small Stone Records
WEB: Facebook


IT'S NOT NIGHT: IT'S SPACE: ACROSS THE LUSTER OF THE DESERT INTO THE POLYCHROME HILLS

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