OCCULT ROCK |
La
misteriosa creatura svedese, capitanata dal carismatico cantante/chitarrista
Knate torna con un nuovo album e lo fa spiazzando un pò tutti. In realtà i
nostri avevano già iniziato a preparare i fans con qualche anticipazione
succosa, vedi il mini lp uscito alla fine dello scorso anno a nome The Vampire
Strikes Back (traccia presente anche qui con qualche piccola variante) e la
cover dei Dead Moon, Graveyard.
Molti
avevano pensato ad uno scherzo o ad un semplice esercizio di stile per
depistare completamente chi li segue assiduamente, ma di scherzo non si
trattava e ora i nostri sono qui per mostrarsi a noi con diverse succose
novità.
Pronunce
This! esce per la grandiosa Riding Easy, in questo momento (e lo dico senza
alcuna ombra di dubbio) l’etichetta paradiso per chi ama questo tipo di
sonorità. Siamo al cospetto di un disco che ha bisogno di diversi ascolti per
poter essere metabolizzato dai fans di vecchia data abituati a bordate Doom di
derivazione mefistofelica, per chi invece non ha mai ascoltato la band è pura
manna dal cielo. In fin dei conti i Salem’s Pot hanno semplicemente capito che
nei meandri dello Stoner Doom avevano perlustrato tutto o quasi, è così che la
voglia di esplorare nuovi mondi – evidentemente - ha reso possibile questo nuovo corso.
Ma entriamo
nel merito di un album che anche se profondamente diverso dal punto di vista
stilistico, mantiene dei fondamentali punti in comune col suo recente passato,
ed è proprio questa matrice di rintracciabilità che esalta il miracolo messo in
atto dai nostri. Può un band impenetrabile come questa, ancorata a derive durissime
di Horror/Doom dal flavour fortemente cinematografico, arrivare a scrivere un
album totalmente accessibile, cambiando genere, ma rimanendo coerente,
riconoscibile e credibile soprattutto agli occhi dei fans della prima ora e
della critica? La risposta è si!!!!! I Salem’s Pot ci sono riusciti.
Pronunce This! è un album composto da sei tracce per cinquanta minuti di musica che si immerge roventemente in tutto ciò che di buono hanno partorito gli anni 70. Blue Cheer, Thin Lizzy, Black Sabbath, Rolling Stones (si avete letto bene) e chi più ne a più ne metta. Il tutto ovviamente riletto in una chiave che solo i Salem’s potevano donare a questo tipo di pezzi, soprattutto riuscendo a farlo in modo così naturale, grazie anche ad un immaginario horrorifico ancora radicato negli scenari dipinti dai nostri, impregnando ogni singola canzone di un occultismo realmente tetro e visionario, come nel malatissimo Folk/Blues di So Gone, So Dead, nella quadrata e straniante opener a nome Tranny Takes a Trip o nei capolavori a nome Coal Mind (strumentale da infarto che racchiude in se tutti gli elementi del Salem’s Pot sound, vecchio e nuovo) e Desire, il cui riff iniziale, nonostante i suoni puliti della chitarra è quanto di più Doom vi possiate mai immaginare. Da soli questi ultimi due pezzi valgono il prezzo del disco. Mentre Just For Kicks e la già citata The Vampire Strikes Back mettono in luce il lato più Rock n’ Roll, irradiato dalla solita oscura visione che hanno di quest’ultimo i nostri eroi.
Pronunce This! è un album composto da sei tracce per cinquanta minuti di musica che si immerge roventemente in tutto ciò che di buono hanno partorito gli anni 70. Blue Cheer, Thin Lizzy, Black Sabbath, Rolling Stones (si avete letto bene) e chi più ne a più ne metta. Il tutto ovviamente riletto in una chiave che solo i Salem’s potevano donare a questo tipo di pezzi, soprattutto riuscendo a farlo in modo così naturale, grazie anche ad un immaginario horrorifico ancora radicato negli scenari dipinti dai nostri, impregnando ogni singola canzone di un occultismo realmente tetro e visionario, come nel malatissimo Folk/Blues di So Gone, So Dead, nella quadrata e straniante opener a nome Tranny Takes a Trip o nei capolavori a nome Coal Mind (strumentale da infarto che racchiude in se tutti gli elementi del Salem’s Pot sound, vecchio e nuovo) e Desire, il cui riff iniziale, nonostante i suoni puliti della chitarra è quanto di più Doom vi possiate mai immaginare. Da soli questi ultimi due pezzi valgono il prezzo del disco. Mentre Just For Kicks e la già citata The Vampire Strikes Back mettono in luce il lato più Rock n’ Roll, irradiato dalla solita oscura visione che hanno di quest’ultimo i nostri eroi.
Un’ultima
menzione va all’uso da brividi dei Synth, sempre capaci di esaltare le atmosfere
costruite, grazie anche al resto della band, inappuntabile nell’accompagnare
con estrema puntualità ogni accento, ogni salita ed ogni discesa sino ai piani
più bassi di un inferno mai così dolce come in questo caso.
Senza ombra
di dubbio uno degli album rivelazione di quest’anno, capace di spostare ulteriormente
le asticelle di un genere che continua a regalare perle dal valore intrinseco assoluto.
Dove andranno i nostri dopo quest’disco solo il tempo potrà dircelo, di sicuro
i Salem’s Pot hanno tutta l’intenzione di non fermarsi qui, certi forse che i
tempi siano maturi per abbracciare un poltergeist musicale di dimensioni inimmaginabili.
TRACKLIST:
01. Tranny Takes a Trip
02. Just for Kicks
03. The Vampire Strikes Back
04. Coal Mind
05. So Gone, So Dead
06. Desire
INFO:
ANNO: 2016
LABEL: Riding Easy
SITO UFFICIALE: Salem's Pot
02. Just for Kicks
03. The Vampire Strikes Back
04. Coal Mind
05. So Gone, So Dead
06. Desire
INFO:
ANNO: 2016
LABEL: Riding Easy
SITO UFFICIALE: Salem's Pot