lunedì 11 aprile 2016

ISAAK: intervista alla band genovese alla scoperta di Sermonize e qualche curiosità sulla loro città

Il loro nuovo album "Sermonize" è stato pubblicato ormai da qualche mese, l'abbiamo recensito e ci è piaciuto davvero tantissimo così, abbiamo deciso di fare due chiacchiere con loro per scoprire qualcosa di più su questo nuovo lavoro, sulla loro musica e su Genova, la loro città. Buona lettura.
Ciao ragazzi, grazie di aver accettato di fare due chiacchiere con noi per la seconda volta. Finalmente “Sermonize” è uscito, come vi sentite? 

Andrea : Ciao Mirko, è un piacere ritrovarci qui su Doommabbestia!
E' stata una lunga gestazione ma finalmente siamo qui con il primo disco a nome Isaak in mano. 
Sermonize  rappresenta pienamente quella che è stata la nostra evoluzione dopo “The Longer The Beard The Harder The Sound”. abbiamo prova ed osato ad intraprendere "nuove strade" senza tralasciare nulla del nostro passato e crediamo che questa volontàdi cambiamento e ricerca la si possa ritrovare fortemente all’interno del disco; il pubblico ha reagito positivamente dandoci davvero un ottimo riscontro, quindi siamo doppiamente contenti perchè significa che quello che volevamo esprimere è arrivato forte e chiaro.

Com’è nato questo disco? 

Giacomo : Come sai da tempo non siamo più tutti nella stessa città.
E' il primo disco Isaak e dirlo è importante perchè a livello di stesura è stato davvero come aver scritto il primo disco assieme, le influenze sono ormai lontane da quelle che potevano essere dei Gandhi's Gunn vuoi per la line up in continuo cambiamento, vuoi per l'esperienza live che ci ha portato ad essere attenti e curiosi a quello che succede intorno a noi, insomma, è nato vivendo la band, credo il modo migliore per far nascere un disco.      
Ascoltando il disco è udibile fin dalle prime note un sound ancora più maturo che vi catapulta direttamente tra le migliori band stoner in circolazione, è scattato qualcosa in voi che vi ha permesso di fare questo ulteriore salto di qualità?


Andrea : Grazie per il complimento! Come dicevamo prima sicuramente in questi anni siamo cambiati e sicuramente maturati molto sia dal punto di vista musicale che personale: in questo ha giocato un ruolo fondamentale aver cominciato ad esplorare l'europa suonando, i tour ti cambiano ti lasciano qualcosa dentro ogni volta, le persone che incontri, le band che ascolti o con cui hai il piacere di condividere il palco, le difficoltà ed i mille momenti che ti portano a dire non vedo l'ora di tornare a suonare ... tutto questo volendo o meno rimane tra le mani e nella testa e quando ti trovi a comporre, esce fuori tutto. 


Siete pienamente soddisfatti del risultato finale o normalmente siete molto critici con voi stessi?

Giacomo : Si rischia spesso di tornare su pezzi già finiti, credo che accada a molte band, soprattutto in fase di registrazione. E' difficile dirsi pienamente soddisfatti o forse è quasi un rischio, non mettersi in discussione è il modo peggiore di approcciare la stesura di un brano, se senti che potresti fare meglio sei spronato ad evolverti, detto questo, Sermonize è un disco che troviamo maturo ed è uscito proprio come avremmo voluto. 

Assieme allo split coi Mos Generator, del quale ho adorato il vostro brano, arriva anche “Sermonize” in versione vinile per Heavy Psych Sounds, come sono nati i contatti con l’etichetta e perché questa scelta?

Giacomo : Gabriele Fiori è un amico, e dopo l'esperienza dello split album con il quale ha lavorato davvero molto bene, ci è sembrato naturale continuare la collaborazione per la versione in vinile di Sermonize, la Heavy Psych come ti sarai reso conto è una realtà in continua ascesa, e merita tutto il supporto possibile.

Con questo album è arrivato anche il cambio di line-up, devo ammettere che sembrerà strano non vedervi più con Massimo Perasso al basso, il quale ha registrato l’album. So che potrebbe essere una domanda scomoda ma come mai questo cambiamento, cosa ha portato a questa decisione?


Giacomo : Massimo come abbiamo detto tante volte rimarrà parte degli Isaak per sempre, ma la necessità più che la "decisione" del cambio line up è arrivata di comune accordo, Massimo segue da sempre non solo la band ma anche l'etichetta Taxidriver Records ed il negozio, stava diventando impossibile seguire al meglio tutti i progetti ed è stato necessario per il bene della band e non solo, prendere una decisione definitiva. 
La nota positiva è che a seguito di questo momento di difficoltà abbiamo ritrovato un grande amico e ottimo musicista,Gabriele Carta, sono sicuro che ci toglieremo molte soddisfazioni anche con lui ... sulla barba ci sta lavorando... 
P.S. Per conoscere meglio Gabri, consigliamo l'ascolto della band THE PEK

Parlateci della scena genovese, ho sempre avuto l’impressione che sia molto unita e che i rapporti tra le band siano di supporto reciproco e non di lotta a chi è più bravo. E’ così?

Andrea : Faccio ancora un po fatica a capire il significato di “scena”, ma ti confermo il fatto che tra le band genovesi, soprattutto quelle storiche e di genere affine, ci sia sempre stato un grande spirito di solidarietà e collaborazione: la maggior parte dei musicisti genovesi che appartiene alla nostra generazione è cresciuta condividendo lo stesso background (Fitzcarraldo, Checkmate, Milk, Buridda, Greenfog Records, Genova Urla, Festival delle Periferie, Disorderdrama, SecondSkin etc ) ed è stato quasi automatico sviluppare una coesione forte e la volontà di supportare i progetti di tutti da parte di tutti. Se intendiamo questo per scena genovese, sottoscrivo pienamente la tua ottima impressione.

Potete consigliare ai lettori qualche band genovese ancora poco conosciuta da ascoltare?

Andrea : Una band che abbiamo avuto il piacere di sentire dal vivo durante il nostro release party genovese sono i NAAT (ex Lilium) e con il loro post-metal sono davvero una mina in faccia mica da ridere, dovete assolutamente dargli un ascolto! Poi non possiamo citare il gigantesco Fabio Cuomo, che molti di voi conosceranno già per via degli Eremite, e che ha appena fatto uscire il suo disco solista e che è qualcosa di fenomenale. Genova è davvero ricca di progetti musicali pazzeschi anche se spesso però li tiene nascosti tra le ombre dei suoi vicoli ( UT, Temple Of Deioms, Bells Of Ramon, Mope, Burn The Ocean e molti altri ) .

Quanto Genova influisce nella vostra musica? in ogni nota dei vostri brani riesco a percepire un forte attaccamento alla vostra città, chiudendo gli occhi m’immagino continuamente Genova.


Giacomo : Quando penso a Genova non posso che andare con la mente ad un'altra intervista che ci fece un nostro grande amico Mario Ruggeri giornalista musicale per RUMORE tra mille altre cose, ricordo che tirò giù due righe proprio su questo, te la giro come l'ho trovata : 



"If you cross the Genoese narrow streets looking people in the eyes, and you reach the port and the sea, then you will understand our sound”. Leaning against their van ready for the next show, this is how Isaak introduce theirselves, in a few words. Just like their straight, powerful and uncompromising music."


Andrea : Genova ha mille sfaccettature ed ognuna di esse rappresenta può rappresentare  fonti di ispirazione. E’ una città che trasmette forza e fierezza, pur con le sue mille contraddizioni e che ha sempre resistito nonostante tutti i colpi che ha subito, uno su tutti le alluvioni che l’hanno messa in ginocchio più di una volta che hanno ispirato il brano Flood dal disco precedente, un vero e proprio grido di dolore ma anche di speranza dedicato a tutti i genovesi che si sono impegnati nelle strade per risollevarne le sorti.


Si è appena concluso il vostro ultimo tour europeo, come è andata? Quali sono le principali differenze che trovate ogni volta che vi esibite fuori dall’Italia? Ritenete che il pubblico all’estero sia più caldo e coinvolto rispetto a quello italiano?





Giacomo : Ogni paese è a se, non c'è un meglio o un peggio, c'è però un'aria diversa e quest'aria a volte la si respira meglio fuori dall'italia questo è vero ... sia chiaro non è sempre così ma spesso la sensazione è che all'estero ci sia una educazione all'ascolto diversa, data forse dagli spazi e dal supporto che lo stesso paese lascia a questo tipo di musica. In Italia è dura, è inutile nasconderlo, sia per i locali che per le band, non credo assolutamente che il "nostro pubblico" sia da meno, se ci pensi in tutti i festival più importanti del settore in giro per l'europa è praticamente impossibile non dire un "ciao", siamo un pubblico così devoto che è capace di farsi migliaia di chilometri per un buon concerto.

Avete in programma la partecipazione a qualche festival Europeo, potete darci qualche piccola news a riguardo? 

Andre : Siamo appena stati confermati sul palco del Dome of Rock Festival a Salisburgo in Luglio (in compagnia di My Sleeping Karma, Ufomammut, Siena Root, The Shrine e altri) e stiamo definendo gli ultimi dettagli per una serie di date, a breve daremo tutte le news sulle nostre pagine ufficiali quindi tenetevi pronti!

Siamo arrivati alla fine, vi ringrazio nuovamente per aver chiacchierato con noi e vi rinnovo i complimenti per l’album perché è assolutamente fantastico. Lascio a voi la chiusura!

Andre : Grazie a voi per il continuo supporto e per il bellissimo lavoro che portate avanti! Mandiamo un abbraccio virtuale a tutti i lettori di Doommabbestia e a tutti i nostri fan che ci seguono da sempre e sono la nostra linfa vitale! Ci vediamo presto! Stay Heavy!










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