martedì 13 ottobre 2015

MONOLORD: Over Europe (Live Report) Roma, Traffic. 05/10/2015

 Una serata calda abbraccia Roma, sono le dieci passate e un timido venticello cammina per le vie annoiate della periferia, è il 5 Ottobre ma il freddo cerca ancora di scappare dalla capitale. Mi avvio in una buia stradina che porta ad un cancello spalancato, c'è poca gente davanti a me, mi domando il perchè, siamo in una città con milioni di abitanti, stasera suona una delle band doom più disarmanti che io conosca - i Monolord - e ci sono dinanzi a me non più di 20 persone? mentre pago il misero prezzo d'ingresso - 7 euro - mi domando se l'evento sia stato pubblicizzato poco e male o se la gente sta iniziando davvero a non andare più ai concerti, stanchi pantofolai di una generazione sempre più alla deriva. Che molti non capiscano un granchè di musica è risaputo, ma ultimamente una carestia preoccupante di presenze mi allarma oltremodo. Mentre continuo a pormi domande delle quali non avrò mai una risposta, mi accorgo di essere già all'interno del locale, semideserto ovviamente.

La prima band, i Nineleven, hanno già suonato e si apprestano ad intrattenere i pochi presenti gli italianissimi Riti Occulti. Indeciso se prendermi una birra o andare subito al corner del merchandise, ovviamente opto per entrambe le cose e chiedo al barista - confinante al corner - di prepararmi una birra mentre mi appresto a comprare il poster dell'evento e una toppa da regalare ad una mia amica, é a quel punto che spunta Thomas Jager, voce e chitarra degli svedesi, visibilmente annoiato da una serata che stenta a decollare, accetta di buon grado di firmare i miei vinili da collezione e il poster e mi confida che spera ci sia qualcuno stasera davanti a cui suonare.  Mika ed Esben, rispettivamente basso e batteria della band, li incontro subito fuori, mi invitano nel backstage a prendere una birra, sono ragazzi davvero gentili e disponibili, oltre che essere dei musicisti straordinari.


Quando esco la band dei Riti Occulti sta finendo di suonare, il loro è un doom metal dalle forti venature black, ma il pezzo forte della serata ovviamente deve ancora arrivare. Mi piazzo in prima fila mentre i Monolord finiscono di sistemare la strumentazione, da li in poi sarà un massacro. Nel frattempo dai 20 iniziali ne siamo ora una cinquantina, ancora pochissimi, tant'è che i Monolord dopo un'ora scarsa decidono di abdicare. La loro prova?ovviamente disarmante, avvolgente, allucinata, davvero mostruosa. Impeccabili dal punto di vista tecnico, trascinanti ed emozionanti  nei momenti di maggior pathos, come nei 12 minuti della straripante Empress Rising, oscura nenia ancestrale dove il fantasma degli Sleep aleggia minacciosamente sugli arpeggi pronunciati aspramente da Thomas. Ma ogni pezzo suonato è di una ferocia inaudita, grazie anche al basso di Mika, un autentico portento della natura, capace di tirare fuori dal suo strumento una serie infinita di suoni, che elevano il nostro eroe come uno dei migliori bassisti della scena, senza alcun dubbio. Tra riff strordinari - We Will Burn - ritmiche quadrate - Icon - e assalti frontali - Cursing the One, Audhumbia - i Monolord confezionano una prova breve ma assolutamente da brividi, dove fumo e nubi lisergiche sovrastano ogni cosa ergendo il loro funebre canto oltre ogni possibilità di resa.



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