DOOM - METAL |
Indossate le cuffie, parte la musica e completamente inconsapevole della tua identità, del perché di qualunque altra cosa, si spalancano le porte di una nuova dimensione, afferri la mano del destino e inizi il tuo viaggio verso il basso, sempre più in basso, nelle viscere di un mondo sconosciuto e attraente nella sua maledetta e torbida oscurità. I Doomraiser battezzano questo 2015 con un lavoro che ha tutte le potenzialità per alleviare la nostra insaziabile necessità di pesantezza, velocità, passione. L’intensità del genere si esprime nelle sue molteplici forme, in continui passaggi in cui la pesantezza, talmente marcata si trasforma in strumento di elevazione metafisica, toccando apici di intensa emozionalità.
Non c’è bisogno di fare alcun nome o sottolineare influenze banalmente individuabili qua e là, tanto è forte l’identità che la band ha costruito in questi anni. Un’ identità immediatamente riconoscibile, costituita da innumerevoli piccoli universi perfettamente compenetrati gli uni negli altri, che in Reverse emerge e si afferma più chiara che mai.
Le sei tracce si rincorrono con estrema fluidità, tra assoli coinvolgenti e incisivi, in un perfetto scambio di battute con la voce solida e versatile, con cui si susseguono alternativamente nel ruolo di protagonista.
Un’ opera che guarda al futuro saldamente ancorata all’adamantina ricchezza del passato, senza temere l’ identità multiforme che sta progressivamente prendendo vita nel suo grembo con totale naturalezza. Un passaggio (inverso) non fondamentale per comprendere la già indiscussa validità della proposta Doomraiser ma sicuramente un’ ennesima conferma di quanto, coerenza e passione siano l’essenza imprescindibile dell’ottimo lavoro di un’ ottima band.
Non c’è bisogno di fare alcun nome o sottolineare influenze banalmente individuabili qua e là, tanto è forte l’identità che la band ha costruito in questi anni. Un’ identità immediatamente riconoscibile, costituita da innumerevoli piccoli universi perfettamente compenetrati gli uni negli altri, che in Reverse emerge e si afferma più chiara che mai.
Le sei tracce si rincorrono con estrema fluidità, tra assoli coinvolgenti e incisivi, in un perfetto scambio di battute con la voce solida e versatile, con cui si susseguono alternativamente nel ruolo di protagonista.
Un’ opera che guarda al futuro saldamente ancorata all’adamantina ricchezza del passato, senza temere l’ identità multiforme che sta progressivamente prendendo vita nel suo grembo con totale naturalezza. Un passaggio (inverso) non fondamentale per comprendere la già indiscussa validità della proposta Doomraiser ma sicuramente un’ ennesima conferma di quanto, coerenza e passione siano l’essenza imprescindibile dell’ottimo lavoro di un’ ottima band.
- Addiction
- Mirror of Pain
- Ascension: 6 to 7
- Aphophis
- In Winter
- Dio Inverso (Reverse)
ANNO: 2015
LABEL: bloodrockrecords
WEB: doomraiser facebook