lunedì 19 gennaio 2015

LO-PAN: Colossus (Review)

STONER ROCK

Tre motivi per amare i Lo-Pan:
- chiamarsi come il cattivo di quel capolavoro che è Grosso Guaio a Chinatown è semplicemente geniale;
- il loro cantante è gigantesco;
- sono riusciti a sfornare un altro discone nonostante un importante cambio di formazione.
Dopo l'abbandono di Brian Fristoe, la cui chitarra costituiva indubbiamente un elemento importante per il sound della band, tutta la comunità stoner attendeva al varco il nuovo lavoro della formazione dell'Ohio: scommessa vinta, Adrian Zambrano si è rivelato una scelta eccellente e mi azzardo a dire che Colossus è addirittura il miglior capitolo della loro discografia (dopo i mirabili Sasquanaut e Salvador).
Un fuoco serrato di distorsioni e ritmiche da paura, dieci brani così esaltanti da spingere ogni ascoltatore a dimenarsi in preda ad un'incontenibile euforia: come restare impassibili di fronte alla pura potenza energica di brani come Land of the Blind o Marathon Man? Senza indugiare in digressioni psichedeliche o in elaborate rifiniture, i Lo-Pan sono diretti come un pugno in piena faccia. Sono dei Truckfighters senza complicazioni, un approccio al fuzz più d'impatto e meno "raffinato", ma con un asso nella manica vincente come può essere solo la voce di Jeff Martin, un'ugola celestiale e carica di espressività incastonata in un uomo mastodontico.
Al momento per chi vi scrive la miglior band del roster Small Stone (almeno finché non uscirà il nuovo disco degli Isaak, potenziali concorrenti al trono). Unico neo: la copertina. Ma poco importa, resta comunque un disco della madonna.

TRACKLIST
  1. Regulus
  2. Land of the Blind
  3. Black Top Revelation
  4. Marathon Man
  5. N.P.D.
  6. Colossus
  7. Vox
  8. Eastern Seas
  9. Relo
  10. The Duke
INFO
ANNO: 2014
LABEL: Small Stone Records
WEB: Website


LO-PAN: MARATHON MAN
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