OCCULT ROCK/DOOM METAL |
Odio agosto. Davvero. Ma caldo afoso, torme di turisti e bambini con il pallone non c'entrano nulla. Il problema è il mercato musicale. Ad agosto non esce mai niente di rilevante, fateci caso. Nuovo Yob? Settembre. Earth? Idem. Electric Wizard? Chissà se esce davvero entro la fine dell'anno, ma di certo non ad agosto. Perciò è davvero con piacere che dò il bentornato all'autunno e alla caterva di novità musicali che ogni anno sembra promettere.
Ovviamente bisogna anche rimettersi a regime, non ci si mette mica a recensire il nuovo Earth così fuori allenamento! Meglio partire con qualcosa di più abbordabile magari. Tipo i Black Moth.
Secondo disco, dopo il debutto 2012 The Killing Jar, quintetto inglese con voce femminile, qualche concerto importante, un buon seguito. Poi leggo che l'esordio è stato anche inserito tra i migliori cinquanta dischi dell'anno da Kerrang.
Secondo disco, dopo il debutto 2012 The Killing Jar, quintetto inglese con voce femminile, qualche concerto importante, un buon seguito. Poi leggo che l'esordio è stato anche inserito tra i migliori cinquanta dischi dell'anno da Kerrang.
Non facendomi certo frenare dai pregiudizi che quest'ultima scoperta scatena nella mia testa, mi stupisco che un gruppo associato a sonorità così, diciamo, vintage e peraltro inglese non stia su Rise Above, che in genere non se ne lascia scappare uno. Che Lee Dorrian stia perdendo colpi?
Non c'è voluto molto per capire che no, non si tratta di questo. I Black Moth sono semplicemente pallosissimi. Punto. Undici pezzi che sembrano praticamente fotocopiati, uno di quegli ascolti che ti ricorda com'era essere a scuola, quando controllavi l'orario immaginando fosse passata mezz'ora e invece erano solo cinque minuti. Un'ode al piattume, tre quarti d'ora passati nella più totale indifferenza. Non saprei nemmeno consigliare un brano da quest'album, credetemi, uno vale l'altro. Il fatto che la loro etichetta si chiami New Heavy Sounds sembra dare al tutto solo un tocco di sarcasmo in più. Se odiate gli Uncle Acid e roba simile, siete a rischio orticaria. Io vi ho avvisato.
Fortunatamente, è ancora prematuro darsi per vinti. Sono certo che i Pallbearer sapranno ridarmi fiducia in quest'autunno musicale. O i Karma to Burn magari. Ed allora i Black Moth saranno solo un brutto ricordo.
TRACKLISTNon c'è voluto molto per capire che no, non si tratta di questo. I Black Moth sono semplicemente pallosissimi. Punto. Undici pezzi che sembrano praticamente fotocopiati, uno di quegli ascolti che ti ricorda com'era essere a scuola, quando controllavi l'orario immaginando fosse passata mezz'ora e invece erano solo cinque minuti. Un'ode al piattume, tre quarti d'ora passati nella più totale indifferenza. Non saprei nemmeno consigliare un brano da quest'album, credetemi, uno vale l'altro. Il fatto che la loro etichetta si chiami New Heavy Sounds sembra dare al tutto solo un tocco di sarcasmo in più. Se odiate gli Uncle Acid e roba simile, siete a rischio orticaria. Io vi ho avvisato.
Fortunatamente, è ancora prematuro darsi per vinti. Sono certo che i Pallbearer sapranno ridarmi fiducia in quest'autunno musicale. O i Karma to Burn magari. Ed allora i Black Moth saranno solo un brutto ricordo.
- Tumbleweave
- Set Yourself Alight
- Looner
- The Undead King of Rock 'n' Roll
- The Last Maze
- White Lies
- Red Ink
- Room 13
- Stinkhorn
- Lumber with Worm
- Condemned to Hope
ANNO: 2014
LABEL: New Heavy Sounds
WEB: Website
BLACK MOTH: WHITE LIES