giovedì 19 luglio 2012

OM: Advaitic Songs

PSYCHEDELIC, ESOTERIC
Inutile girarci intorno: questo album degli OM presenta delle caratteristiche totalmente nuove rispetto alle produzioni precedenti, pur non tradendo il consueto filo conduttore mantenuto da Cisneros e Amos. L’approccio scarno e minimalista viene abbandonato puntando maggiormente alla pienezza del suono, dimostrazione che gli innumerevoli tour condotti con Robert A.A. Lowe hanno decisamente avuto successo. Così come la modalità di interpretare la musica del duo.
Una modalità rinnovata, dicevo, per proporre la stessa prospettiva spiritualista e meditante, veicolata prima da un turbine di note di basso e di colpi di ride, insieme a una voce monotòna e prolungata (così come lo è il suono dell’ “om”), dove l’oriente era solo vagheggiato.
Ora l’oriente si è totalmente impossessato di Al, conducendolo alla mortificazione delle carni (c’è chi lo fa privandosi del cibo, lui ha scelto la strada opposta…ma sembra ugualmente funzionare!) e, musicalmente, al vasto utilizzo di strumenti autoctoni, come percussioni, strumenti a fiato e, last but not least, le voci reali di chi in oriente ci è nato. Meravigliosa testimonianza di questo approccio è Addis: una continua litania ultraterrena dove la voce guida è lo stesso verso ripetuto per tutto il pezzo di quella che sembra essere una preghiera. Oltre all’intro di Sinai, dove un coro di monaci ci dà la loro benedizione.
Lo stile precedente fa di nuovo capolino in State of Non-Return, dove un basso, lasciato in secondo piano per la maggior parte del disco, a differenza dei lavori a cui siamo abituati, qui viene distorto e risorge brevemente, seppur accompagnato da un ritmo di batteria più andante e da archi e pianoforte; e in Gethsemane, dove solo vaghi sottofondi eterei minano il classicismo alla OM che tutti noi ha fatto viaggiare.
La penultima traccia, dicevo, parte con un coro impetuoso di voci maschili: monaci che pregano sembrerebbe. Continua a condurci nell’impetuosità e dei giri di basso e della ritmica della batteria e del tono vocale di Cisneros, che solo viole e violoncelli riescono a smussare. Sempre viole e violoncelli, insieme a violini, flauti e chitarra ci regalano un magico tripudio finale in Haqq al-Yaqin lasciandoci leggeri e sospesi in procinto di raggiungere il Nirvana.
Tutto in questo album parla di spiritualità, in maniera decisamente più esplicita rispetto a quelli precedenti, partendo dalla copertina, passando per i titoli di album e tracce per concludere con i testi.
Un’esperienza che solo l’acido lisergico può eguagliare!


TRACKLIST
  1. Addis
  2. State Of Non-Return
  3. Gethsemane
  4. Sinai
  5. Haqq al-Yaqin
INFO
ANNO: 2012
LABEL: Drag City
WEB:   Sito Ufficiale


OM - SINAI (Live)


 
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