venerdì 3 aprile 2020

KVELERTAK: Splid (Review)

DEATH 'N' ROLL/HARDCORE PUNK
Splid. Discordia. Quando un titolo si rivela profetico per i tempi che corrono. Quando la musica si rivela un gradino sopra la concorrenza. Quando una band si rivela enorme. Non era semplice dopo il deludentissimo Nattesferd per i norvegesi Kvelertak rialzare la china, soprattutto dopo la dipartita del cantante Erlend Hjelvik, sostituito da Ivar Nioklaisen (Silver, The Good, The Band and the Zugly, altra ottima band che vi consiglio se vi piacciono queste sonorità). In realtà il cambio ha giovato tantissimo alla band. La maggior versatilità del nuovo Singer è innegabile. Laddove il vecchio cantante peccava di essere troppo monocorde e votato maggiormente al black e al metal estremo in generale, imbrigliando la band in confini davvero troppo stretti, con Ivar si va oltre.
Il nostro ha un feeling molto più stradaiolo hardcore/punk, non disdegnando una buona timbrica pulita che aiuta la band ad esprimersi su livelli disarmanti. Non voglio parlare di tecnica, ovviamente enorme dei nostri. Vi voglio invece parlare di una band che non sbaglia un colpo in questo disco, che riesce a mischiare i generi più disparati senza mai risultare derivativa. Non ci sono cali di tono, non c’è un passaggio sbagliato, è tutto incasellato nel giusto posto. Il ventaglio dei colori si amplia. Leggo in giro che l’omonimo disco del debut e Meir siano inarrivabili. Per chi scrive invece sarà difficilissimo per i nostri replicare Splid. Un album a cui oramai il solo metal sta davvero strettissimo. Basti ascoltare l’enorme singolo Bratebrann che ad una strofa ottantina e molto NWOBHM, contrappone il rock anni 70 del ritornello.
Premio di miglior brano del disco va però al secondo singolo, Crack of Doom (primo pezzo assieme a Discord ad essere cantato in inglese), in cui figura come ospite alla voce Troy Sanders dei Mastodon. Pezzo enorme, furia ceca hardcore/punk con un ritornello pulito bellissimo che sarebbe stato perfetto proprio per un disco della band americana. Le stesse coordinate le ritroviamo anche nella grandiosa e maligna opener Rogaland e nella già citata Discord. Altri due pezzi dal tiro micidiale. Necrosoft è invece marchiata da lava black (che oramai va decisamente stretto alla band) con un ritornello che sprizza epica vichinga da ogni dove. Uglas Hegemoni ci regala invece una prova dal feeling decisamente rock stradaiolo. Molto bene Ivar, così come nella splendida (e addirittura alternativa) Tevling, in cui il suo buon cantato pulito si apre in un trascinante ritornello. Incredibili anche i quasi otto minuti di Fanden Ta Dette Hull! Ancora uno splendido e irresistibile intro rock che la scuote sino all’intermezzo trash, con tanto di assolo alla Slayer, trade union che la rituffa nel suo flavour rock iniziale. Splendida. La seconda parte del disco, ad eccezione della furia estrema nella conclusiva Ved Bredden av Nihil, ha decisamente un motore più rock oriented, ne sono riprova la bellissima Stevnemote Med Satan e gli otto minuti di Delirium Tremens che si plasma sulla luce psichedelica della strofa, contrapposta al caos post/core/black della sua seconda parte assolutamente devastante. A tutto ciò aggiungete un riffing che a volte non disdegna affatto sapere di In Flames e non potrebbe essere altrimenti viste le coordinate geografiche. Insomma un caleidoscopio di musica al top. Un bignami sonoro di proporzioni notevoli.
I Kvelertak sono quanto di più eccitante il metal e il rock possano offrire in questo inizio anno 2020. Un anno iniziato malissimo con l’ombra dolorosa e devastante del Coronavirus (quanti album ispirerà in futuro?) che aleggia sulle nostre teste, ma iniziato alla grande per quel che concerne la musica. Tra i tanti album di qualità eccelsa usciti sino ad ora, per me, i Kvelertak si posizionano su uno dei gradini più alti del podio.

VOTO: 88/100


TRACKLIST:

01. Rogaland
02. Crack of Doom (feat. Troy Sanders)
03. Necrosoft
04. Discord
05. Bratebrann
06. Uglas Hegemoni
07. Fanden ta Dette Hull!
08. Tevling
09. Stevnemote med Satan
10. Delirium Tremens
11. Ved Bredden av Nihil

INFO:

ANNO: 2020
LABEL: Rise Records
WEB: Kvelertak


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