SPACE-DOOM, STONER, PSYCHEDELIC |
Con estremo piacere, vi propongo oggi una band passata in sordina all'interno degli scenari dello space-doom, facendosi tuttavia apprezzare non poco dagli amanti del genere. Il loro nome è Mountain Of Judgment, e con questo cd di 43 minuti, nel 2009 hanno fatto letteralmente tremare in molti. Il motivo? Semplice: una più che abile capacità compositiva e citazionista del MEGLIO dello space contemporaneo e passato. Dai Sons Of Otis, agli Electric Wizard di Supercoven e Come My Fanatics, per arrivare fino agli immortali Sleep e a qualcosina dei nostrani e antichi Ufomammut, ogni brano di questo lavoro trasuda firmamenti interstellari di pura consistenza. Obiettivamente, la band di cui parliamo ha una marcia in più, specialmente per la capacità dimostrata nel tempo di aver saputo gestire con grandissima competenza un genere di difficilissimo appeal nel mondo del metallo duro e puro.
La retrospettiva, è sempre apprezzata, ed è per questo esplicito motivo che non finirò mai di ricordarvi quanto in passato, vi furono gruppi che rivoluzionarono nel silenzio più onirico quello che oggi con troppa facilità diamo per scontato (Hawkwind su tutti!!).
La retrospettiva, è sempre apprezzata, ed è per questo esplicito motivo che non finirò mai di ricordarvi quanto in passato, vi furono gruppi che rivoluzionarono nel silenzio più onirico quello che oggi con troppa facilità diamo per scontato (Hawkwind su tutti!!).
Passiamo all'album.
Pulito, dosato e pesante al punto giusto, Mountain Of Judgment riecheggia nell'universo dei vostri pensieri con forza dilatata e mastodontica. L'impiego di un synth che tanto ricorda i sopracitati Hawkwind, rende il tutto ancora più fantascientifico e vintage, ancor di più poi, se si tende a notare come la voce del cantante appaia spesso fortemente influenzata dal Jus Oborne più psichedelico. Insomma, cose da intenditori.. Altro aspetto importantissimo: come in ogni disco space che si rispetti, la linearità dell'intera opera è più che egregiamente rispettata anche in questo caso, fatto dimostrato dal modo in cui a partire da Neptunes Reign si giunge dopo tutto l'album fino all'ultima e intensa Globule. La separazione dei canali per amplificatore (in pieno seventies style) è probabilmente il marchio di fabbrica di questa band, che ha veramente moltissimo da dire in tale senso per tutto il tempo a cui si sottopongono i brani.
Pecca incredibile di questa band, è forse la sua più che totale chiusura al pubblico. Poco si sa di loro, poco si è visto di loro. Si badi bene: non perchè non sia giusto difendere con il sangue e con i denti il frutto della propria fatica, ma forse, per contro, proprio a causa del fatto che un'eccessiva impostazione di questo tipo può precludere alla possibilità di "rendersi simpatici" ad una schiera di famelici ascoltatori che altro non aspettano che masticare pane e orbite spaziali.
Infine, come di consueto, questo cd è vivamente consigliato soprattutto a chi non ascoltava un cd space-doom da parecchio tempo. Rimarrete piacevolmente stupiti. Le qualità non mancano, e le sonorità non si fanno aspettare per nulla..
Ancora una volta, Yog-Sothoth è la porta. E questa band, merita davvero di esservi passata attraverso.
P.S. : La Raig, etichetta che ha prodotto il loro cd, ha sede a Mosca... in Russia!!
Il mondo, sta veramente cambiando..
LABEL: RAIG
PAESE: USA
ANNO: 2009
WebSite: MySpace
Tracklist:
01.Neptunes Reign
02.Magic Eye
03.The Witch
04.One Within The Beyond
05.Bringer Of Infinity
06.Globule