Inesorabilmente lento, melodrammatico, rasentante il tragicomico: questo è 'Gluey Porch Treatments'.Opera prima del trio più screditato dello stato di Washington, questa colata di piombo fuso a filastrocche suadenti e subliminali assomiglia poco ad un album e molto più ad un rito occulto sciamanico.
Già, perchè se è vero che, come alcuni credono, il rock'n'roll sia nato
per porre un ulteriore spunto di masturbazione mentale alle masse, i
Melvins occuparono con il loro primo album una posizione altrochè
convenzionale alla consuetudine che usava "alterare" lo stato emotivo degli ascoltatori dell'epoca. Nel
pieno della New Wave posticcia americana (tralasciando quella
post-posticcia britannica) il disco in questione risuona lontano anni
luce da una realtà fatta di lampadari psichedelici presi in prestito dai
conclusi 70's, e si afferma come cerimoniale unico nella sua epoca in
grado di troncare i legami con un rock'n'roll scontato frivolo e
cotonato da mille contraddizioni "made in USA".
Solamente
ascoltandolo più e più volte ci si rende conto della spontaneità
ossessiva e della profetica enfasi con cui gli aforismi di Buzz
Osbourne, le sfuriate di Dale Crover e l'instabilità di Matt Lukin
intercedano per ovviare a canalizzare l'ascolto verso quelle gesta
monolitiche che il loro stesso carisma lamenta in ogni pezzo.
Inizialmente intitolato "Six Songs",
quello che doveva essere un cd demo dettato da fantasia ed alcool si
appesantì smisuratamente sino ad ampliare la propria capienza ad una
regisrazione di ben 29 brani ben ripartiti tra sessioni in studio e
sessioni da cantina (non scherzo).
Il risultato ? Pezzi come "Eye Flys", brano d'apertura del cd, il cui intro di feedback di due minuti circa e mezzo (su 6 e 16) frantuma nell'immediatezza degli eventi ogni possibile fraintendimento auditivo, dichiarandosi esplicitamente in tempo da poter introdurre i successivi "Echo-Don't Piece Me" e "Steve Istant Neuman": sonorità queste che in soli tre pezzi ristrutturano ex-novo l'intera facciata marcescente di un hard-rock smielato e minato alle basi. Un'operazione lenta come già ammesso, dolorosa all'ascolto per la intramontabile ed unica capacità di riuscire a combinare (con una lentezza disarmante) ritmiche da boia esoterico a colate di Big Muff estremizzato da amplificatori valvolari seviziati all'inverosimile comportandone la medesima terminalità. Una voce fioca, strozzata, a tratti pagliaccesca.
Un
album la cui potenza descrittiva viene a perdersi con grande
difficoltà. Album per il quale non risulta necessaria nessuna istanza
aggiuntiva. Un carro-armato munito di cingoli cromati in grado di influenzare (direttamente e non) l'intera epopea della scena doom mondiale che di lì a poco esploderà in tutti i club più depravati del globo under-underground.
Un disco imperdibile, una vera e propria profezia.
TRACKLIST
1. | Eye Flys |
2. | Echo |
3. | Don't Piece Me |
4. | Heater Moves And Eyes |
5. | Steve Instant Newman |
6. | Influence Of Atmosphere |
7. | Exact Paperbacks |
8. | Happy Grey Or Black |
9. | Leeech |
10. | Glow God |
11. | Big As A Mountain |
12. | Heaviness Of The Load |
13. | Flex With You |
14. | Bitten Into Sympathy |
15. | Gluey Porch Treatments |
16. | Clipping Roses |
17. | As It Was |
INFO Anno: 1987 Paese: USA Label: Alchemy Records Sito: official Melvins |
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