mercoledì 4 marzo 2020

TODAY IS THE DAY: No Good To Anyone (Review)


NOISE/SLUDGE
Chi come me è un vecchio fan dei TITD avrà forse già ascoltato i singoli già usciti su YouTube dell'ultimo lavoro di Steve Austin & colleghi. 
Le aspettative verso la band che ci ha portato un mastodonte nichilista come Sadness Will Prevail sono (giustamente) alte, e a mio avviso non deluse, a patto che ci ricordiamo che questo è un disco scritto 18 anni dopo.
L'opener dell'album (nonché title track) spicca già al primo ascolto: gutturale e pesante come un kebab alle 2 del mattino, ma anche melodicamente ricco. Il discorso si evolve poi in più direzioni, coerentemente all'imprevedibilità che da sempre ha caratterizzato il trio di Nashville: brani sludge granitici e dissonanti alternati a riff "punchy" e ricchi di groove: ci sono le sezioni "blues" (Cocobolo), ci sono i blastbeat inaspettati e le ripartenze a strappo (Burn In Hell), ci sono i breakdown e sì, c'è anche la ballad dalle suggestioni post rock (Callie, Mexico).
Anche essendo abituati alla poliedricità di questa band, l'album è comunque in grado di sorprendere per la varietà di mood che è in grado di offrire. Questo non è Animal Mother: alle dissonanze stile Converge ed al riffing quasi progressive si è preferita qui un'atmosfera struggente, capace di suscitare nell'ascoltatore una vastità di sensazioni ed impressioni diverse. 
Il prezzo da pagare sta forse in una certa disorganicità complessiva, che può essere più o meno percepita, e nella gestione delle tracce: la prima metà dell'album è probabilmente più completa e ricca della seconda, che forse si arena un po'.
Un lavoro complesso, che presenta un che di "Alice in Chains" e che suona molto rock, pur conservando le atmosfere claustrofobiche e psicotiche che chi ascolta questa band cerca.

ENGLISH VERSION
Every die-hard TITD fan like me has probably already listened to Steve Austin's latest singles on YouTube.
The expectations towards the band that brought to us a nihilistic mastodon as Sadness Will Prevail are obviously pretty high, and the band manages to live up to them.
The opener (which happens to be the title track, too) is actually a banger: guttural and heavy like a 2 a.m kebab, but also very melodic (the guitar lead hits that sweet spot!).
The album proceeds on a variety of different paths: there are sludgy, muddy songs, there are punchy and groovy rock riffs, there are "blues-ish" parts (Cocobolo), there are breakdowns, blastbeats Burn In Hell) and (why not?) post rock-style ballads (Callie, Mexico).
Even if you're used to TITD's versatility, this album stands out for its amazing variety of moods. This isn't Animal Mother: the band abandoned here the Converge-ish dissonances and the prog riffing to embrace a more atmospheric and sludge vibe, capable of dealing to the listener a veriety of different feelings.
Perhaps the album can get a little disorganic, and the tracklisting is a little more "opening-oriented", with all the bangers in the beginning of the opus.
This is a complex and well-written work that has some kind of Alice in Chains vibe in it, though keeping the dark and psychotic atmospheres that TITD fans are used to.

TRACKLIST
  1. No Good To Anyone
  2. Attacked By An Angel
  3. Son Of Man
  4. Burn In Hell
  5. You're All Gonna Die
  6. Orland
  7. Cocobolo
  8. Agate
  9. Callie
  10. OJ Kush
  11. Mercy
  12. Born In Blood
  13. Mexico 
  14. Rockets And Dreams
INFO
ANNO: 2020
LABEL: BMG
WEB: Bandcamp


TODAY IS THE DAY - BURN IN HELL



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