lunedì 7 ottobre 2019

ASTROSAUR: Obscuroscope (Review)

POST METAL/MATH
Direttamente da uno dei paesi cardine per il metal mondiale, ossia la Norvegia, ecco arrivare con la loro proposta peculiare e intrigante gli Astrosaur, gruppo strumentale composto da solo tre membri ma i quali sanno bene come fare casino. Nel press kit d’introduzione a questo Obscuroscope, ma in generale alla band, vi è scritto che bisogna prepararsi per un universo musicale nel quale il post-metal si unisce con il prog, il jazz, il math e con qualche spolveratina di black. Con una descrizione così altisonante non si possono non creare certe aspettative, e bisogna ammettere che non sono del tutto infrante. Obscuroscope, stando alle dichiarazioni del chitarrista Eirik Kråkenes, si basa sulla curiosità scaturita da quello che è ignoto e sconosciuto. In effetti le atmosfere sci-fi a tinte horror si sentono, fin dall’evocativo artwork.
Già con l’iniziale Poyekhali veniamo sommersi da una chitarra macina riff, passando da sbrodolìi tecnici ed astrusi, a momenti nel quale è il groove a farla da padrone, per andare, infine, a momenti più ambientali. Questa è la principale condotta di Obscuroscope: un disco dalle diverse anime amalgamate fra di loro in modo giusto, ma non riuscendo ad esaltarle al loro massimo splendore. Benchè non vi siano intoppi e ogni musicista del trio fa il proprio egregiamente, si arriva a fine album con un certo senso di pesantezza. Le tracce difficilmente si differenziano l’une dalle altre, effetto sicuramente voluto ma il quale porta a dimenticare facilmente in quali momenti si presentino certi spunti degni di nota, come l’atmosferica patetica di White Stone o la conclusiva Homewards, la quale con i suoi 11 minuti è la traccia più prettamente introspettiva. In conclusione, gli Astrosaur si dimostrano essere un gruppo dal forte potenziale e dalle capacità tecniche innegabili, ma avrebbe giovato una maggiore voglia di uscire fuori dagli schemi, portando Obscuroscope ad essere un buon disco ma difficilmente indimenticabile.

TRACKLIST:
  1. Poyekhali
  2. Karakoram II
  3. White Stone
  4. Elephant Island
  5. Supervoid
  6. Homewards
INFO:
ANNO: 2019
LABEL: Pelagic Records
WEB: Bandcamp

ASTROSAUR: POYEKHALI
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