mercoledì 27 settembre 2017

CRYPT OF THE WIZARD: a heavy metal shop in London (Report)

RIFF WORSHIP SINCE 2016
Londra é una delle capitali mondiali della musica rock. Nei garage dei quartieri periferici, nelle cantine dei negozi di abbigliamento di Chelsea o dentro le art school dietro King's Cross sono nate migliaia di band di ogni genere e sono sorti centinaia di record stores in ogni quartiere. Chi voleva sfondare, cercava un contratto o voleva registrare nei migliori studi doveva venire a Londra. Nel 1967 come oggi. Girando per la capitale britannica si trova musica ovunque: sui giganteschi cartelloni pubblicitari che sponsorizzano le nuove uscite discografiche, in ogni pub, nei negozi di seconda mano, a Denmark Street, la via degli strumenti musicali, nei mercatini di Camden, nel DNA dei londinesi. Eppure anche nella Mecca del rock, fino a poco tempo fa, c'era una imperdonabile lacuna, mancava un tassello fondamentale per completare il puzzle dell’infinita offerta musicale. Nella città natale di Iron Maiden e Motörhead non esisteva un negozio di riferimento per soddisfare la sete di metallo degli heavy kids londinesi. Fino al 2016, quando ad Hackney, quartiere multietnico nella zona nord-est, vicino al coloratissimo mercato dei fiori di Columbia Road, si è materializzato un lugubre edificio dipinto di nero, con una zampa di caprone argentata su cui è incisa la scritta “SUBMIT TO SATAN” come maniglia della porta e un’inquietante scritta bianca che capeggia tra un negozio di borse e un’agenzia immobiliare: Crypt Of The Wizard.
Questa estate sono passato dalla capitale britannica e non ho potuto fare a meno di includere nel mio trip un dovuto pellegrinaggio in quello che è diventato in poco più di un anno il massimo luogo di culto per la scena heavy inglese ed europea. Ho fatto due chiacchiere con Charlie, uno dei due titolari del negozio. Mi ha accolto con un caloroso saluto, dicendomi subito che conosce Doommabbestia e apprezza tantissimo l’impegno che mettiamo nel nostro sito.

Charlie fa parte della scena metal londinese da più di 20 anni ed emana un amore viscerale, quasi tangibile per questo genere musicale. Nato e cresciuto nella capitale inglese, qualche anno fa ha conosciuto il suo attuale socio Marcus, un ragazzo svedese che organizzava concerti in Scandinavia. A Londra non c’era più un negozio specializzato in musica heavy metal da quando era ragazzino. L’ultimo si chiamava The Shade e cominciò a frequentarlo verso i 16 anni, poco prima che chiudesse i battenti. Assiema a Marcus ha deciso di imbarcarsi in un’avventura esaltante ma al contempo molto rischiosa: ridare al metal londinese una casa. O meglio, una cripta. Tutti i suoi amici gli hanno sempre sconsigliato di portare avanti questo progetto, ma il successo è arrivato fin da subito, grazie al supporto di molti metalheads londinesi e al passaparola virale tramite Facebook e Instagram. Inoltre sono riusciti a far girare il nome grazie all’endorsement di personaggi famosi come Rob Halford dei Judas Priest o dei Kadavar, invitati recentemente per una signing session in negozio. Hanno organizzato party, partecipato a eventi in città, affidato il merchandising in esclusiva a Branca Studio di Pol Abran, ormai uno dei brand più in voga tra il popolo psych/doom. Un successo su tutti i fronti, inimmaginabile in questi tempi di digitalizzazione della musica e di negozi online. 

Abbiamo parlato del prepotente ritorno del vinile: perchè aprire un negozio, pagare un cospicuo affitto, le bollette e sobbarcarsi una mole di lavoro così grande quando ormai il mercato musicale è stato fagocitato da internet? Semplicemente per una questione di abitudine culturale quasi inimmaginabile dalle nostre parti: il vinile a Londra è un’istituzione, tutto posseggono un giradischi, non è mai andato fuori moda o tornato in auge. Per assurdo Charlie raccontava che i “fashion kids” nati alla fine del secondo millennio non avevano idea che potesse esistere un negozio reale in cui entrare, guardare e toccare i dischi e chiedere consigli a un esperto. Sono cresciuti con internet e per loro Crypt of The Wizard era una novità, una rivoluzione. Ovviamente Charlie è diventato un guru per queste nuove generazioni e abbina i consigli sulle novità musicali ad aneddoti sui negozi e i club metal londinesi della sua gioventù. Molti ragazzi alle prime armi con il metal si buttano sui nomi grossi come Electric Wizard o Darkthrone, i cui dischi sono in perenne riassortimento. Ma Charlie non è un tipo con la puzza sotto il naso: l’importante è coinvolgere le nuove leve, proporre loro musica di qualità e sperare che dopo l’infatuazione per i gruppi più mainstream abbiano voglia di conoscere anche band più oscure ma altrettanto meritevoli. 

E tra gli scaffali di Crypt of the Wizard la scelta è pressoché infinita: dai mostri sacri del passato come Bathory o Celtic Frost (all’entrata c’era in bella mostra tutta la discografia ristampata della band svizzera), allo speed metal, dal black più oltranzista ai Sunn O))), una delle band più richieste assieme agli Electric Wizard. A proposito della band di Dopethrone, Charlie mi ha raccontato un aneddoto su Jus e Liz: loro vengono dal Dorset, a sud dell’Inghilterra, e odiano Londra. Un amico di Charlie ha detto che sono passati davanti al negozio di lunedì, proprio nel giorno di chiusura. Nella stessa giornata sono andati da The Great Frog, gioielleria dietro Carnaby Street specializzata in manufatti metallari (hanno creato anelli e ciondoli per Black Sabbath e Guns’n’Roses) e hanno detto che non verranno più a Londra e ovviamente non metteranno mai piede da Crypt of the Wizard perchè è una città piena di fighetti che non tengono i negozi aperti tutti i giorni. Sentenza serafica di Charlie: fuck them and fuck their band. 

Il negozio è abbastanza piccolo, si articola su un largo corridoio di circa 7-8 metri di lunghezza per 3 di larghezza. Non straborda di dischi, tutti disposti nei classici contenitori di legno appoggiati alla parete. Ai muri sono appese le rarità, tra cui una copia di Legalize Drugs and Murder degli Electric Wizard alla modica cifra di 100 sterline. Sull’altro muro, di fianco a un logoro divano di seconda mano, dopo altri vinili e poster, c’è una mensola con le confezioni di caffè e il merch di Dark Arts Coffee, bar sempre ad Hackney (chiuso il giorno in cui sono andato da Crypt, maledetti fighetti londinesi) gestito da metallari amici di Charlie che propongono miscele di caffè con un packaging esoterico-satanico. E le già citate magliette che vanno via come il pane, cosa che infastidisce non poco il buon Charlie. Preferisce starsene seduto dietro al bancone a sorseggiare una tazza di caffè ascoltando un demo di una band nepalese piuttosto che uscire con la pioggia e andare all’ufficio postale della Royal Mail per spedire pacchi di t-shirt in giro per il mondo. Alla cassa c’è ovviamente un giradischi per ascoltare gli album, della paccottiglia vintage kitsch, la rarissima cassetta originale del disco di Mortiis da cui il negozio prende il nome, candele colanti cera per dare quel giusto tocco gotico al negozio e decine di poster e ritagli di giornale appesi al muro, come se la cripta del mago fosse la propagazione naturale della cameretta del Charlie adolescente. 

La stessa settimana in cui sono passato in negozio io sono arrivati altri pellegrini da tutto il mondo: è venuto un ragazzo di Bangalore che gestisce l’unico negozio metal di tutta l’India, suona in una band death metal e gli ha lasciato il suo demo. È capitata addirittura gente dalla Siria e qualche ora dopo la mia visita è passato uno dei componenti della band Spell, heavy metal trio di Vancouver, Canada. Si sta creando un vero e proprio turismo del metal, ogni fan inserisce Crypt of The Wizard come tappa fissa nella sua vacanza a Londra. E a breve Charlie e Marcus apriranno ufficialmente l’omonima etichetta musicale e promuoveranno esclusivamente band underground. Crypt of the Wizard sta diventando giorno dopo giorno un progetto consolidato, un eccellente esempio di passione combinata a capacità imprenditoriale, un luogo fisico e virtuale in costante evoluzione grazie al supporto di una scena sempre più ampia e affamata di distorsioni, riff granitici e atmosfere funeree. Sul retro di ogni loro t-shirt c’è sintetizzato il manifesto del negozio: “Metal makes us strong”. Indosso con orgoglio questa maglietta e consiglio a chiunque sia stato incuriosito da questo articolo di fare un salto al numero 324C di Hackney Road, spingere quel pomello a forma di caprone e sottomettersi al volere di Satana. Ne vale la pena.

CRYPT OF THE WIZARD
324C Hackney Road 
E2 7AX LONDON

Orari di apertura:

Martedì - domenica: 11am - 7pm
Chiuso il lunedì


 

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