Blackgaze/Hardcore |
“Rheia”, nella mitologia greca, era un titano. Nello
specifico era la moglie di Kronos, il titano della fertilità, del tempo e dell’agricoltura.
Tuttavia il nome ottiene anche un secondo significato, quello di “sconosciuto”.
Questa recensione potrebbe terminare qui, essendo le parole chiave del disco
degli Oathbreaker “titanico” e “inesplorato”. Perché sì, stiamo parlando di un
lavoro cangiante quanto grande nella sua complessità e nelle sue influenze.
Il gruppo belga veniva dal brillante, nonostante ancora acerbo, “Eros/Anteros”
in cui per la prima volta c’è stato l’esperimento della cantante Caro Tanghe
nel cimentarsi nel pulito, e specialmente in cui i pezzi iniziavano a dilatarsi
e a distaccarsi dall’ hardcore più spinto del primo disco.
Bene, “Rheia” è la perfetta evoluzione di quel lavoro. Gli Oathbreaker hanno
deciso di osare, e nonostante probabilmente si siano inimicati i più puristi,
hanno fatto centro. E che centro! Già dai primi brani del disco si sente che
siamo di fronte a qualcosa di nuovo e fresco, che poco c’ entra con la miriade
di gruppi influenzati dal black metal che non sono mai usciti dal conosciuto e
dallo scontato. Un perfetto esempio di ciò è il primo singolo, diviso in due
pezzi distinti, “10:56; Second Son of R.”. Il brano è violento quanto
malinconico, e si diverte a giocare tra i vari sentimenti che potrebbe
suscitare nell’ ascoltatore. Senza dimenticare “Needles in Your Skin” e “Immortals”,
altri highlights di Rheia. Ma è quasi impossibile trovare dei brani che non
siano ad un livello altissimo e migliori di altri, siamo di fronte ad un vero e
proprio capolavoro del genere. Non ha neanche troppo senso parlare di influenze
predominanti, in quanto il gruppo belga riesce a rendere personale ogni singola
nota del disco senza scopiazzare nulla.
Menzione a parte merita la cantante Caro Tanghe che attraverso uno scream
soffertissimo e delle parti pulite armoniose e ariose da una vera e propria
marcia in più al gruppo.
Gli Oathbreaker con “Rheia” hanno sfornato un lavoro titanico che non fa altro
che aprire nuove frontiere in ciò che è sconosciuto, lasciando da parte i
purismi del genere e spingendosi oltre una certa attitudine contraria alla
novità e al ricercato.
TRACKLIST:
- 10:56
- Second Son of R.
- Being Able to Feel Nothing
- Stay Here / Accroche-Moi
- Needles in Your Skin
- Immortals
- I'm Sorry, This Is
- Where I Live
- Where I Leave
- Begeerte
INFO:
ANNO: 2016
LABEL: Deathwish Inc.