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| PSYCHEDELIC ROCK |
Confermando di essere persone ligie alla propria parola, ecco tornare a soli tre anni di distanza dal bellissimo Heady Mental i Mammatus, forse non i più famosi alfieri di quella psichedelia californiana che a noi piace tanto, ma sicuramente tra i suoi interpreti più raffinati, vista la totale assenza di banalità nelle proprie composizioni e la naturalezza con cui sono in grado di lasciare di stucco anche il più scafato tra gli aficionados del settore.
In un 2015 che sul fronte heavy psych è stato un po' parco (dove per heavy si intendono composizioni sui venti minuti di durata prevalentemente strumentali), si assumono l'ingrato compito di sfornare il loro disco in assoluto più ambizioso, e, visti i soggetti in questione, è già un bel dire.
Basti dire che al termine dell'abbondante ora di Sparkling Waters non sarà improbabile sperimentare una situazione di spaesamento spaziale/temporale, passata la quale guarderete l'orologio per rendervi conto di essere terribilmente in ritardo per il lavoro (ogni riferimento a fatti realmente accaduti è totalmente casuale).
Come restare indifferenti di fronte alle meravigliose chitarre di Nicholas Emmert nella prima parte della title track? Praticamente disegnano allucinazioni nella mente dell'ascoltatore, costringendola a percorrere un'immaginaria scala verso l'empireo, raggiunto il quale ci lasciano dolcemente fluttuare in un paesaggio da sogno fatto di morbidi arpeggi e flauti bucolici. Salvo poi spararci ancora più oltre a velocità supersoniche, lasciando senza fiato alla fine del viaggio.
La seconda parte del brano sembra quasi una lunga anticamera inserita allo scopo di rilassarci in vista dell'altro incredibile quarto d'ora che ci aspetta con The Elkhorn, roba da far arrossire gli Earthless per quanta psichedelia trasuda, un folle ottovolante sotto acidi assolutamente sconsigliato alle menti più fragili.
La conclusiva Ornia rilassa nuovamente le nostre sinapsi, non fosse per un ultimo repentino scatto di coda che suona quasi come una sorta di minaccioso "ritorneremo". E noi saremo ancora qui, felici di essere nuovamente sconvolti.
In un 2015 che sul fronte heavy psych è stato un po' parco (dove per heavy si intendono composizioni sui venti minuti di durata prevalentemente strumentali), si assumono l'ingrato compito di sfornare il loro disco in assoluto più ambizioso, e, visti i soggetti in questione, è già un bel dire.
Basti dire che al termine dell'abbondante ora di Sparkling Waters non sarà improbabile sperimentare una situazione di spaesamento spaziale/temporale, passata la quale guarderete l'orologio per rendervi conto di essere terribilmente in ritardo per il lavoro (ogni riferimento a fatti realmente accaduti è totalmente casuale).
Come restare indifferenti di fronte alle meravigliose chitarre di Nicholas Emmert nella prima parte della title track? Praticamente disegnano allucinazioni nella mente dell'ascoltatore, costringendola a percorrere un'immaginaria scala verso l'empireo, raggiunto il quale ci lasciano dolcemente fluttuare in un paesaggio da sogno fatto di morbidi arpeggi e flauti bucolici. Salvo poi spararci ancora più oltre a velocità supersoniche, lasciando senza fiato alla fine del viaggio.
La seconda parte del brano sembra quasi una lunga anticamera inserita allo scopo di rilassarci in vista dell'altro incredibile quarto d'ora che ci aspetta con The Elkhorn, roba da far arrossire gli Earthless per quanta psichedelia trasuda, un folle ottovolante sotto acidi assolutamente sconsigliato alle menti più fragili.
La conclusiva Ornia rilassa nuovamente le nostre sinapsi, non fosse per un ultimo repentino scatto di coda che suona quasi come una sorta di minaccioso "ritorneremo". E noi saremo ancora qui, felici di essere nuovamente sconvolti.
TRACKLIST
- Sparkling Waters Part One
- Sparkling Waters Part Two
- The Elkhorn
- Ornia
ANNO: 2015
LABEL: Spiritual Pajamas
WEB: Website
MAMMATUS: SPARKLING WATERS PART ONE
