POST ROCK |
Nonostante il loro primo album, The Four Trees, risalga al 2007, in realtà i Caspian sono ormai in giro da più di dieci anni. Una carriera costellata da tre bellissimi dischi che li hanno rapidamente portati ad essere una delle band più amate del post rock mondiale, funestata però due anni fa dalla prematura scomparsa di Chris Friedrich, bassista e membro del nucleo originario del gruppo.
Difficile immaginare una reazione alla perdita così forte come questo Dust and Disquiet, che, senza esagerare, rappresenta indubbiamente l'apice artistico raggiunto fino a questo momento dal gruppo di Boston.
Separation No.2 ci introduce dolcemente all'album e alla maestosa Rioseco, una commistione perfetta tra melodia e potenza in perfetto stile Caspian, primo evidente segno dello stato di grazia attraversato dalla coppia Jamieson/Joss in fase di scrittura. Tocca poi ad Arcs of Command emozionarci con il suo grandioso crescendo pieno di tensione che esplode in una liberante deflagrazione di chitarre distorte e di ritmiche vorticose; ma spetta a Run Dry il ruolo di chiave di volta di tutto il disco: una riflessione in chiave acustica sul tempo che passa e sugli avvenimenti che segnano le fasi della vita umana, in quello che suona come un vero e proprio inno alla speranza e al guardare avanti. Il breve intermezzo di Equal Night ci porta alla sua ideale conclusione, Sad Heart of Mine, apice emotivo pervaso da una magnificenza compositiva così forte da provocare la pelle d'oca, una sorta di certificazione ufficiale delll'inizio della seconda vita della band. Le tenebrose atmosfere di Darkfield sono l'inizio della parte più oscura dell'album, con la spettrale chitarra di Aeternum Vale a fungere da prologo per la lunga e struggente title track, pregevole ed ideale conclusione dell'intera opera.
Una splendida prova per i Caspian, una pietra miliare che li consacra come uno dei gruppi cardine della storia del post rock. Lasciatevi incantare.
Difficile immaginare una reazione alla perdita così forte come questo Dust and Disquiet, che, senza esagerare, rappresenta indubbiamente l'apice artistico raggiunto fino a questo momento dal gruppo di Boston.
Separation No.2 ci introduce dolcemente all'album e alla maestosa Rioseco, una commistione perfetta tra melodia e potenza in perfetto stile Caspian, primo evidente segno dello stato di grazia attraversato dalla coppia Jamieson/Joss in fase di scrittura. Tocca poi ad Arcs of Command emozionarci con il suo grandioso crescendo pieno di tensione che esplode in una liberante deflagrazione di chitarre distorte e di ritmiche vorticose; ma spetta a Run Dry il ruolo di chiave di volta di tutto il disco: una riflessione in chiave acustica sul tempo che passa e sugli avvenimenti che segnano le fasi della vita umana, in quello che suona come un vero e proprio inno alla speranza e al guardare avanti. Il breve intermezzo di Equal Night ci porta alla sua ideale conclusione, Sad Heart of Mine, apice emotivo pervaso da una magnificenza compositiva così forte da provocare la pelle d'oca, una sorta di certificazione ufficiale delll'inizio della seconda vita della band. Le tenebrose atmosfere di Darkfield sono l'inizio della parte più oscura dell'album, con la spettrale chitarra di Aeternum Vale a fungere da prologo per la lunga e struggente title track, pregevole ed ideale conclusione dell'intera opera.
Una splendida prova per i Caspian, una pietra miliare che li consacra come uno dei gruppi cardine della storia del post rock. Lasciatevi incantare.
TRACKLIST
- Separation No.2
- Rioseco
- Arcs of Command
- Echo and Abyss
- Run Dry
- Equal Night
- Sad Heart of Mine
- Darkfield
- Aeternum Vale
- Dust and Disquiet
ANNO: 2015
LABEL: Triple Crown Records
WEB: Website
CASPIAN: SAD HEART OF MINE