lunedì 17 agosto 2015

Un anno particolare, intervista con gli UFOMAMMUT

Quest'anno ha segnato nuove importanti mete nella vita del gruppo di punta della scena doom (per quanto il termine sia limitante riferito alla loro musica) italiana. Abbiamo parlato con gli Ufomammut (nella persona di Urlo) dei loro ultimi tour, dell'ultimo album (Ecate) e dei progetti futuri.

Nel 2015 siete stati impegnati in un tour europeo in compagnia dei Conan e, soprattutto, nel vostro primo tour americano ufficiale in compagnia degli Usnea. Com'è stata l'esperienza?


Sia il tour in Europa che quello in America sono andati molto bene.
Soprattutto quest’ultimo è stato una vera e propria sorpresa.
Non ci aspettavamo una risposta così forte da parte del pubblico americano, abbiamo avuto un’accoglienza incredibile e questo ha aiutato davvero tantissimo, rendendo questo nostro primo giro negli Stati Uniti un’esperienza indimenticabile.
Siamo stati fortunati in entrambe le occasioni a suonare con Conan ed Usnea, ragazzi simpatici e tranquilli.
Con gli Usnea si è anche creato un forte rapporto di amicizia che speriamo si riesca a mantenere nonostante la forte distanza.

Avete suonato nei maggiori festival europei (Roadburn, Hellfest, Desertfest, Stoned from the Underground, giusto per citarne alcuni), secondo il vostro parere perchè, nonostante ci sia una comunità di appassionati solida ormai anche qui in Italia, nessuno è ancora riuscito ad organizzare un evento simile qui da noi?

Domanda difficile a cui non sappiamo dare una risposta esaustiva... Ci sono eventi e festival interessanti anche qui in Italia, sono più piccoli, ci vorrà ancora del tempo prima che crescano e diventino importanti come altri in Europa.
C’è anche da considerare che l’Italia non è come il resto d’Europa e non esistono incentivi statali per questo genere di cose.

Nel 2014 avete festeggiato quindici anni di onorata carriera, mantenendo la vostra formazione a tre sempre stabile, uno dei rari casi nella storia credo. Come ci si sente ripensando a tutta la strada percorsa insieme?

Come se fossimo all’inizio. C’è ancora tanta strada da fare per trovare la pietra filosofale, il disco perfetto.
Ancora tanti luoghi da visitare e gente nuova da conoscere.

Avete da poco fatto uscire il settimo capitolo della vostra discografia, Ecate. Cosa è cambiato nel vostro metodo di lavoro per questo nuovo album?

Molte cose sono mutate nel nostro percorso. L’approccio a questo nuovo disco è decisamente differente rispetto al passato, la composizione dei brani, la struttura del disco, l’esecuzione e il suono.
Ogni nuovo lavoro comporta per noi il tentativo di andare oltre e migliorarci sempre, senza cristallizzarci in cliché e cose già fatte.

Siete soddisfatti delle prime impressioni che sta suscitando?

Direi di sì, anche l’impatto live è diverso e la reazione della gente è stata entusiasmante, sia in Europa che in America. Credo sia un album più diretto, intenso e coinvolgente.

Quanto ritenete importante per la vostra carriera la firma con un’etichetta prestigiosa come Neurot?

E’ un gradino nel nostro percorso. Abbiamo sempre considerato il passaggio a Neurot come un’espansione della cerchia di una famiglia.
E’ stata una scelta del tutto naturale, perché l' attitudine nei confronti della musica è la stessa e perché abbiamo la più grande libertà e il pieno controllo su ogni aspetto della nostra musica.
Neurot è l'etichetta ideale per noi, piccola e gestita da persone che stimiamo molto e che come noi amano ciò che fanno. Steve Von Till è un musicista, sa cosa vuol dire stare in una band, suonare sul palco e fare dischi

Con Supernatural Cat avete fatto uscire alcune delle band più valide del nostro underground (Lento, Morkobot, Ovo, Incoming Cerebral Overdrive, Zolle), quali sono i vostri prossimi progetti con la label?

Stiamo lavorando a vari progetti, ma credo che vedranno la luce a partire dal prossimo anno. Al momento siamo impegnati con Ufomammut e il tempo che ci avanza è davvero poco.
Essendo molto esigenti, preferiamo stare in standby piuttosto che produrre dischi che non ci convincono.

Malleus è conosciuto globalmente come collettivo artistico, ma spesso si dimentica di parlare anche del vostro lavoro sui visuals proiettati durante i vostri live. Come vi approcciate all’ideazione di un video rispetto a quella per un’illustrazione?

Malleus rappresenta per Urlo, per Lu e per me,  la parte visibile del nostro suono, e si è intrecciato per forza di cose, sin dagli inizi con la musica.
Una parte fondamentale dell'esperienza sonora degli Ufomammut è rappresentata dai visuals, curati da Lu, che da sempre accompagnano i nostri live: le immagini sono uno stimolo sensoriale ulteriore.

Ho precedentemente detto che siete un trio, ma in realtà c’è anche il “quarto Ufomammut”, Simone, vostro validissimo tecnico del suono. Da cosa è scaturita la vostra ormai lunga collaborazione?

Il primo incontro con Ciccio risale al 2004, ci siamo conosciuti alla presentazione di Snailking al Bloom e da allora lavoriamo assieme. E' il nostro terrorista sonoro, sa cosa vogliamo e sa come farlo uscire fuori durante i Live.
In realtà vorremmo ricordare almeno altri due elementi fondamentali, responsabili della creatura Ufomammut:  Lu , una delle tre entità di Malleus, essenziale per i concerti, è  la mente dietro ai  visuals di Ufomammut, da sempre. E Lorenzo, il nostro tecnico del suono in studio, con cui lavoriamo da parecchi anni.

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