lunedì 24 agosto 2015

AGUSA: Två (Review)

PSYCHEDELIC/PROGRESSIVE
Uscito l'anno scorso, Hogtid, l'album di debutto degli svedesi Agusa, è stato per chi vi scrive uno degli ascolti più piacevoli del 2014, grazie alla sua capacità di saper combinare in maniera raffinata psichedelia e progressive, con una classe tale da far meritare alla band un'immediata apparizione alla mecca del Roadburn Festival.
Dopo un cambio di formazione (nuovo batterista e ingresso di una flautista) e di label, eccoli tornare con un nuovo LP che mostra ancora una volta quella che è l'innegabile radice della musica dei nostri: un'apertura all'improvvisazione così totale che solo le capacità di ogni singolo membro sono in grado di salvare dal rischio incombente di risultare noiosi e ripetitivi all'orecchio dell'ascoltatore.
Fortunatamente quest'abilità sembra essere geneticamente iscritta nel DNA di ogni componente della band, vista la spontaneità con cui sembrano riuscire a creare una perfetta stratificazione di ogni singolo suono prodotto dai loro strumenti in modo da renderli tutti parte integrante del risultato finale.
Così ancora una volta possiamo tornare a farci incantare dalle splendide parti d'organo di Jonas Berge, ulteriormente impreziosite stavolta dal flauto del nuovo acquisto Jenny Puertas, che di comune accordo con la batteria di Tim Wallander (che non fa assolutamente rimpiangere il suo predecessore) crea le solide impalcature su cui possono agevolmente inserirsi gli eleganti fraseggi di Tobias Petterson e di Mikael Ödesjö.
Lasciatevi conquistare dagli Agusa e fateli ascoltare agli amici che pensano che il prog siano solo brani di trenta minuti con cantati barocchi e la psichedelia chitarre dilatate e rumori spaziali; sapranno convincere anche i più scettici, come solo i veri fuoriclasse sanno fare.


TRACKLIST
  1. Gånglåt från Vintergatan
  2. Kung Bores dan
INFO
ANNO: 2015
LABEL: The Laser's Edge
WEBSITE: Bandcamp


AGUSA: LIVE AT ROADBURN

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