DOOM/SLUDGE METAL |
Passata la sbornia delle vacanze invernali, gennaio è solitamente un ottimo periodo per rimettersi al passo con le uscite dell'anno appena trascorso che, per tempistiche avverse, non hanno potuto essere ascoltati e recensiti come meritavano.
Sarebbe stato un vero peccato non portare alla vostra attenzione il debutto degli svedesi Snailking, uno di quei dischi che ascolti e ti domandi "E questi da dove saltano fuori?".
A vederli cosí occhialuti nella foto sull'homepage del loro sito potrebbero quasi sembrare un trio di hipster dediti al metalcore e mai prima impressione potrebbe essere più errata. Del resto il monicker dovrebbe già in partenza mettere in allerta riguardo le sonorità da loro bazzicate (oltre a evidenziare ancora una volta l'enorme influenza avuta dai nostri Ufomammut sulle nuove generazioni del Doom a livello internazionale).
Così dopo un ottima demo (Samsara) eccoli approdare al loro primo full-length a soli quattro anni dalla loro formazione, andandosi ad inserire di diritto tra le promesse più valide per il genere da noi tanto amato.
Storm è come la sua copertina: una notte oscura e tempestosa in un'inquietante casa abbandonata nel nulla, faccia a faccia con i propri demoni. Un'eccellente dimostrazione di capacità compositive, con perfetto dosaggio tra parti aggressive e melodiche sempre in bilico tra Doom e Sludge, e abilità strumentali, grazie ad una sezione ritmica (Frans Levin, al basso, e Olle Svahn, alla batteria) capace di impreziosire con piccole e preziose rifiniture l'evocativa chitarra di Pontus Ottosson, cantante eccelso nel gestire timbriche diverse senza sembrare forzato in nessuna di esse. Il tutto sfiorando tra l'altro una durata media a pezzo di dieci minuti, senza mai risultare sfiancanti ed eccessivamente pedissequi.
Quasi un'ora di Doom altamente evocativo, per chi vi scrive uno dei must have del 2014. Non chiedetemi perché, ma sogno di vederli in uno split album con gli Obelyskkh. Gli Snailking di certo non sfigurerebbero a confronto.
TRACKLIST
Sarebbe stato un vero peccato non portare alla vostra attenzione il debutto degli svedesi Snailking, uno di quei dischi che ascolti e ti domandi "E questi da dove saltano fuori?".
A vederli cosí occhialuti nella foto sull'homepage del loro sito potrebbero quasi sembrare un trio di hipster dediti al metalcore e mai prima impressione potrebbe essere più errata. Del resto il monicker dovrebbe già in partenza mettere in allerta riguardo le sonorità da loro bazzicate (oltre a evidenziare ancora una volta l'enorme influenza avuta dai nostri Ufomammut sulle nuove generazioni del Doom a livello internazionale).
Così dopo un ottima demo (Samsara) eccoli approdare al loro primo full-length a soli quattro anni dalla loro formazione, andandosi ad inserire di diritto tra le promesse più valide per il genere da noi tanto amato.
Storm è come la sua copertina: una notte oscura e tempestosa in un'inquietante casa abbandonata nel nulla, faccia a faccia con i propri demoni. Un'eccellente dimostrazione di capacità compositive, con perfetto dosaggio tra parti aggressive e melodiche sempre in bilico tra Doom e Sludge, e abilità strumentali, grazie ad una sezione ritmica (Frans Levin, al basso, e Olle Svahn, alla batteria) capace di impreziosire con piccole e preziose rifiniture l'evocativa chitarra di Pontus Ottosson, cantante eccelso nel gestire timbriche diverse senza sembrare forzato in nessuna di esse. Il tutto sfiorando tra l'altro una durata media a pezzo di dieci minuti, senza mai risultare sfiancanti ed eccessivamente pedissequi.
Quasi un'ora di Doom altamente evocativo, per chi vi scrive uno dei must have del 2014. Non chiedetemi perché, ma sogno di vederli in uno split album con gli Obelyskkh. Gli Snailking di certo non sfigurerebbero a confronto.
TRACKLIST
- To Wander
- Premonitions
- Slithering
- Requiem
- Void
INFO
ANNO: 2014
LABEL: ConSouling Sounds
WEB: Website
SNAILKING: PREMONITIONS