PSYCHEDELIC STONER ROCK |
Narra la leggenda che, anni addietro, il tourbus degli Sleep sia finito in panne nelle remote Highlands scozzesi diventando preda di tre rozzi pastori che razziarono l'intera strumentazione della band. Dopo essersi tornati nel loro rifugio, questi loschi figuri passarono un lungo arco di tempo a sperimentare con gli strumenti rubati, emergendo dal loro isolamento solo nel 2012 con la ragione sociale di Holy Mountain, in omaggio ai loro involontari benefattori. Il loro primo LP dall'emblematico titolo Return to Earth lasciò trapelare, grazie ad un esplosivo mix di frequenze basse e di brusche accelerate, la promessa che la scena stoner rock europea potesse vantare dei nuovi paladini a portare avanti la causa. Due anni dopo, quando tutti (o almeno io) stavano per dimenticarsi del loro ottimo debutto, l'annuncio che un nuovo lavoro era pronto per essere dato in pasto all'affamato pubblico psichedelico.
Quindi, ecco Ancient Astronauts: otto tracce in cui questo rozzissimo power trio dà sfogo a tutta la propria primordiale energia allucinogena, dimostrando però che stavolta la loro forma grezza è stata smussata in favore di una maggiore proprensione alla sperimentazione. Dopo l'introduttiva LV-42666, il brusco cambio a metà di Luftwizard comincia a generare il sospetto che ci sia qualcosa in più oltre al violento (per quanto godibile) caos sonoro del primo disco e, a partire dalla title track, le loro acceleratissime sfuriate vengono infatti usate con sempre più parsimonia ed inserite per regalare momenti di pura estasi in mezzo ad atmosfere magnificamente dilatate (Star Kings). Se in Tokyo riaffiora tutta la loro incontenibile propensione a fare del sano casino, Gift Giver e Hollow Hill non fanno che confermare l'impressione di stare ascoltando un disco fatto da gente che conosce benissimo gli ingredienti per far ondeggiare con piacere anche gli ascoltatori più scettici.
Quindi, ecco Ancient Astronauts: otto tracce in cui questo rozzissimo power trio dà sfogo a tutta la propria primordiale energia allucinogena, dimostrando però che stavolta la loro forma grezza è stata smussata in favore di una maggiore proprensione alla sperimentazione. Dopo l'introduttiva LV-42666, il brusco cambio a metà di Luftwizard comincia a generare il sospetto che ci sia qualcosa in più oltre al violento (per quanto godibile) caos sonoro del primo disco e, a partire dalla title track, le loro acceleratissime sfuriate vengono infatti usate con sempre più parsimonia ed inserite per regalare momenti di pura estasi in mezzo ad atmosfere magnificamente dilatate (Star Kings). Se in Tokyo riaffiora tutta la loro incontenibile propensione a fare del sano casino, Gift Giver e Hollow Hill non fanno che confermare l'impressione di stare ascoltando un disco fatto da gente che conosce benissimo gli ingredienti per far ondeggiare con piacere anche gli ascoltatori più scettici.
Se fossi nei panni di un organizzatore di festival, non ci penserei due volte prima di inserirli in cartellone. Favolosi.
- LV-42666
- Luftwizard
- Ancient Astronauts
- Star Kings
- Tokyo
- Gift Giver
- 100 Years a Day
- Hollow Hill
ANNO: 2014
LABEL: Chemikal Underground Records
WEB: Website
HOLY MOUNTAIN: ANCIENT ASTRONAUTS