giovedì 13 settembre 2012

Doommabbestia intervista gli Ufomammut

In occasione dell'imminente uscita (17 settembre 2012) del secondo capitolo di ORO, ovvero Opus Alter, abbiamo scambiato due chiacchiere con Urlo degli Ufomammut, per indagare un po' più in profondità sul disco e sulla band stessa.
Ecco che cosa è emerso...



1. Ascoltando la vostra nuova opera Oro: Opus Primum/Opus Alter una delle caratteristiche che sembra emergere è un recupero delle origini degli Ufomammut, in particolar modo nelle sonorità – soprattutto se paragonate a quelle di Idolum, ad esempio. Vi riconoscete in questo?

Urlo: Personalmente no. E' logico che essendo sempre noi tre, quello che esce dalle nostre teste è riconoscibile e sempre legato a quanto fatto in precedenza, ma credo che ORO sia molto lontano dai lavori precedenti, soprattutto da quelli delle nostre origini.

2. Ciò che risulta diverso è, sicuramente il modo di comporre: come nascono dischi come Eve e Oro: da un’ispirata improvvisazione o da uno studio a “tavolino”? Voi come intendete lo studio a “tavolino” della musica?

Urlo: ORO è nato in modo nuovo rispetto al passato. E' cresciuto attorno ad alcuni riff che ci portavamo dietro dal periodo di EVE, quindi si è sviluppato sia dall'improvvisazione che dallo studio di alcuni pezzi portati da casa, da uno studio nostro come singoli.
Molto è stato dato dallo studio dei synth che hanno creato l'unione per l'intera opera.

3. Quali sono le differenze tra lo scrivere un album di pezzi indipendenti fra di loro e uno concepito per essere un’opera unica? Quali sono le difficoltà che si riscontrano?

Urlo: Credo sia più semplice lavorare ad un unico lungo pezzo.
Si possono racchiudere movimenti, cambi e molte più idee.
E credo ci sia molta più libertà che non nel comporre una collezione di singoli brani.

4. Sempre in Oro: Opus Primum/Opus Alter abbiamo notato un notevole minore uso della voce, che ha comunque sempre giocato un ruolo molto particolare nelle vostre produzioni. Cosa ci dite al riguardo?

Urlo: Ogni volta che canto di più mi viene detto che canto di meno...
La voce è importante nella nostra musica, ma viene usata solo dove serve.
Essendo un brano da un'ora e mezza, non ci smbrava il caso di cantare per tutto il tempo.
La voce è un altro strumento, niente più.
E' come chiedere alla chitarra di Poia come mai non ha fatto un assolo in ogni parte.
Diventerebbe tedioso...

5. Mettendo, invece, a confronto gli ultimi due capitoli della vostra saga, notiamo che Opus Primum presenta una componente più spiccata di psichedelia rispetto ad Opus Alter, grazie ad un utilizzo più significativo dei sintetizzatori. Si tratta di una scelta programmatica o di una evoluzione spontanea?

Urlo: Ulp... pensavo fosse il contrario.
Devo riascoltare le due parti.


6. Siete arrivati al secondo lavoro prodotto per essere concepito come un disco unico e si tratta probabilmente della scelta che vi ha in qualche modo consacrati. Siamo curiosi di sapere se farete di questa caratteristica il vostro “marchio di fabbrica”, oppure rivedremo prima o poi un CD degli Ufomammut con tracce indipendenti tra loro?

Urlo: Potremmo fare un “best of”, ma ci vorrebbero troppi cd... ahaha
Non so, non abbiamo programmato nulla, vedremo che succederà in futuro.

7. Vi avranno fatto spesso questa domanda, ma anche noi siamo curiosi: quanto incide la mano di Lorenzo Lorenzer Stecconi sul risultato finale dei vostri lavori? Qual è, secondo voi, il valore aggiunto che ha contribuito ad apportare alla vostra musica rispetto agli esordi?

Urlo: Lorenzo è un amico e un ottimo aiuto per lo sviluppo in studio dei nostri lavori.
Siamo stati fortunati ad incontrarlo perchè ci ha aiutati molto a sviluppare il nostro suono, così come Ciccio è il massimo che potevamo trovare per il nostro suono Live.
Sono terroristi sonori che sono in grado di inscatolare il nostro suono per un'esplosione controllata.

8. Qualche domanda più inerente alla band: quale significato ha assunto per voi firmare con un nome importante (e oltretutto oltreoceano!) come la Neurot?  Rappresenta per voi un punto di arrivo o un punto di inizio?

Urlo: E' un gradino nella nostra storia.
E' la seconda etichetta americana per cui facciamo uscire un disco.
Snailking uscì nel 2004 per The Music Cartel.
Neurot è stata una scelta dettata dal cuore e dal rispetto per dei musicisti che ci hanno accordato la loro fiducia e che hanno creduto in noi.
Abbiamo allargato la nostra famiglia e siamo felici.

9. E a quando un tour negli USA?

Urlo: Sarebbe meglio chiedersi “a quando un tour in Italia”...
Speriamo presto, comunque.
  
10. Ci potete, invece, anticipare qualcosa sulla vostra eventuale partecipazione al Roadburn Festival 2013?

Urlo: Non credo suoneremo al Roadburn. Per ora non ci è stato mandato alcun invito.
  
11. Gli Ufomammut esistono ormai da più di 10 anni e si sono posti come pionieri di un genere che in Italia è sbocciato qualche tempo più tardi. Vi sentite di rappresentare un punto di riferimento per le band connazionali?
Urlo: Suoniamo da 13 anni.
In Italia c'è un amore-odio per chi riesce ad uscire fuori e a combinare qualcosina.
Ma non vogliamo essere un punto di riferimento per nessuno.
Porta male...

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