venerdì 27 marzo 2020

NUDIST: Incomplete (Review)

POST METAL/SLUDGE
Paradossale che il nuovo album dei Nudist sia intitolato Incomplete, essendo di fatto il miglior lavoro della band fiorentina. Meno ostico di See the Light Beyond the Spiral, ma più finemente elaborato di Bury My Innocence, Incomplete è lo splendido risultato di un sodalizio ormai rodatissimo e qui ai suoi massimi vertici compositivi.

Roped and Tied attacca senza preavviso con una chitarra violentissima e basta poco per rendersi conto di quanto sia ricco e non banale l'ibrido sludge/post metal del gruppo, tra ritmiche serratissime e synth inaspettati; la voce di Lorenzo Picchi assume connotazioni quasi black metal nell'opprimente Crawl in Me, disturbante per come riesce ad insinuare sottopelle una sensazione di puro malessere. La batteria di Francesco Capretti domina splendidamente l'assalto noise di Demolition, brano che chiude idealmente la prima metà del disco e, se quanto finora ascoltato è già ottimo, la title track porta tutto ad un ulteriore livello. Incomplete è un pezzo monumentale nella ricchezza di sonorità che riesce ad abbracciare, ipnotizzando l'ascoltatore per tutti i suoi dieci minuti con il constante mutamento dei riff di Gabriele Fabbri. Chiude l'altrettanto lunga River, con i tre che danno sfogo alla loro anima più prettamente metal senza risparmiarsi un lento ed evocativo intermezzo in cui fa la sua comparsa anche una voce femminile.
Oltre ad essere il loro disco più bello, Incomplete è anche quello che riesce a dare un'idea più precisa delle intensissime performance sul palco dei Nudist: promossi senza indugio, un ascolto raccomandato a tutti gli amanti della musica estrema più intelligente.

TRACKLIST
  1. Roped and Tied.
  2. Crawl in Me.
  3. Demolition.
  4. Incomplete
  5. River.
INFO
ANNO: 2020
LABEL: Dio Drone
WEB: Facebook

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