venerdì 24 gennaio 2020

ZOLFO: Delusion of Negation (Review)


ATMOSPHERIC DOOM/SLUDGE
Buio, totale buio. È questo ciò che ci aspetta come specie umana, stando a ciò che ascoltiamo da “Delusion of Negation” degli italianissimi Zolfo. E buio, solo buio, è ciò che lo Sludge Doom del gruppo barese rappresenta in musica.
Si parte con l’intro, “Neural Worm”, fatto di urla e oppressione, che già ci porta in territori di totale disperazione e ci mette in allerta: non stiamo affrontando un disco su unicorni e arcobaleni.
La successiva “Inner Freeze”, nonché primo singolo rilasciato, è il pezzo più atipico del disco. Si tratta di un brano di stampo chiaramente sludge: nonostante sia comunque ben fatto, è il pezzo che rimane leggermente sotto agli altri. Probabilmente è quello più standard e quasi che dà di già sentito, ma tant’è. Non fraintendetemi, lo dico semplicemente perché il resto del disco mostra la vera anima degli Zolfo: puro attacco sonoro, ma ricercato e vario. Già dalla seguente “Existential Prolapse” vi potete rendere conto di ciò che dico: il pezzo è più strutturato e poliedrico, doti che saranno presenti per tutto il resto del lavoro. La partenza è affidata ad un lento arpeggio, che si evolve in maniera eccellente tra distorsioni granitiche e parti psichedeliche. Si sentono addirittura delle chiare influenze progressive e noise, la vera forza di “Delusion of Negation”. Tuttavia, senza troppi giri di parole, ecco che arriva il pezzo migliore dell’intero disco: la titletrack. C’è ben poco da dire su questo brano, l’intro alla Om ci trascina man mano in un vortice di oscurità ed ipnosi, che attaccano direttamente il nostro cervello. Si tratta di un brano realmente “Atmospheric Doom”, che prende a piene mani dalle lezioni dei Neurosis più malati degli anni ’90 e le combina con il Doom più introspettivo e magnetico, alla Thou. La durata può sembrare uno scoglio, ma 14 minuti e mezzo sono sapientemente gestiti e riescono a mantenere l’attenzione dell’ascoltatore molto alta.
L’ultimo pezzo, “The Deepest Abyss”, è la degna conclusione del viaggio in cui ci ha portato “Delusion of Negation”. Si tratta del perfetto riassunto della proposta musicale degli Zolfo: si passa da un intro rarefatto a dei riff granitici di stampo più classico, che ci ricordano i migliori Belzebong, Bongripper e Monolord.
Ce ne siamo accorti, le uscite di questo genere nell’ultimo periodo hanno affollato la scena mondiale, ma qui siamo di fronte ad un prodotto di ottima qualità. Sicuramente con qualche errore di maturità: come già detto, il primo pezzo è quello un po’ più fuori luogo all’interno del contesto ed anche il meno gratificato dai suoni generali del disco. Si tratta comunque del primo lavoro del gruppo barese, quindi è un problema ampiamente sormontabile, e nonostante ciò “Delusion of Negation” è una delle migliori uscite del genere, italiano e non, degli ultimi 5 anni. Date un ascolto ai ragazzi baresi, ne sarete ampiamente convinti e ammaliati, e se siete fan di Om, Sleep, Thou e Neurosis ve ne innamorerete.
Menzione a parte per Spikerot Records, che ultimamente, con questo, ha sfornato almeno tre grandissime uscite italiane nel macrogenere del male di vivere: touché.

TRACKLIST:
  1. Neural Worm
  2. Inner Freeze
  3. Existential Prolapse
  4. Delusion of Negation
  5. The Deepest Abyss 
INFO:
ANNO: 2020
LABEL: Spikerot Records
WEB: Facebook

ZOLFO - DELUSION OF NEGATION
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