GARAGE |
Pensare di passare un anno intero senza quel pazzo/genio di Ty Segall è una vera e propria assurdità. Lo sapete, su queste pagine abbiamo una certa predilezione per il rocker californiano. Uno che non si è mai svenduto alla commercialità sdoganata del filone psichedelico e retro rock, uno che suona la sua visionaria follia a colpi di fuzz, di garage, di timbri vocali istrionici, di chitarre impazzite, ai limiti del noise (l'opener Taste ne è un esempio lampante), uno che non riesce proprio a star fermo, a comporre un album "normale". Così dopo il buon album live dall'eloquente titolo Deforming Lobes, eccolo riapparire all'orizzonte, più stravagante e gigantesco che mai. Si perché come vi dicevo poco fa, Ty è uno di quegli artisti che proprio non ha voglia di sottostare a regole, dettami stilistici, non ama la linearità, un po come il suo amico Thee oh Sees John Dwyer.
First Taste è l'ennesimo disco strambo, dai toni sbilenchi, dove i suoni si deformano e si ricompongono, dove questa volta le percussioni e la batteria sono poste in primo piano (The Fall è un treno inarrestabile con tanto di assolo di batteria), insieme ad una serie di strumenti a fiato che rendono questo disco un vero e proprio circo itinerante (la bellissima Whatever è qui a dimostrarcelo). C'è addirittura un gospel. Avete capito bene. Ice Plant è un brano a cappella che fa tanto anni 70. Altrove regna di tutto, dall'acidità di I Worship the Dog, ai toni più bucolici di The Arms, dai ricami retrò di I Sing Them e Radio alla follia di Self Esteem, sino ad arrivare alla conclusiva Lone Cowboys che in effetti sembra descrivere in musica le vallate aride di qualche film Spaghetti Western.
Insomma il campionario schizoide c'è davvero tutto, ispirato, nonostante le duemila uscite annuali che Ty ci regala da solista e con il resto delle sue molteplici band e collaborazioni. Ma se amate il rock sanguigno, vero, spontaneo, non sporcato dalle rigide regole discografiche, il mio consiglio è di andarvi ad ascoltare questo disco, insieme a tutta la discografia di Ty Segall, ma vi avverto, vi servirà una full immersion di almeno un paio di settimane per rimettervi in paro. L'unica cosa che posso promettervi è una totale e incotrallabile voglia di ricominciare, di ricominciare, di ricominciare ancora. La droga Ty è servita, se ne diverrete dipendenti non mi dite che non vi avevo avvertito.
TRACKLIST:
01. Taste
02. Whatever
03. Ice Plant
04. The Fall
05. I Worship the Dog
06. The Arms
07. When I Met My Parents pt.1
08. I Sing Them
08. When I Met My Parents pt.3
09. Radio
10. Self Esteem
11. Lone Cowboys
INFO:
ANNO: 2019
WEB: Website
LABEL: Drag City
TY SEGALL: ICE PLANT (LIVE)