lunedì 22 ottobre 2018

BRANT BJORK: Mankind Woman (Review)

STONER
Ritorno in grande stile per uno dei personaggi più importanti del movimento Stoner. Brant Bjork non è stato solo il batterista dei Kyuss, ma è anche e soprattutto un ottimo songwriter che nel corso degli anni è riuscito a ritagliarsi una credibilità costante. Dopo i Kyuss, Brant abbracciò la causa Fu Manchu, partecipando anche al progetto Mondo Generator dell’amico Nick Oliveri, ma è soprattutto con la carriera solista che il nostro si è ritagliato una parte da vero protagonista. Dal 1999 (anno dell’esordio Jalamanta) ad oggi, Brant ha inanellato una serie di ottimi album, ben dodici (compreso il Live dello scorso anno dal titolo Europe’16) in vent’anni. Molti i picchi e poche discese. I suoi dischi li ha pubblicati quasi esclusivamente attraverso le sue etichette; la Duna Records prima e la Low Desert Punk poi, sino ad arrivare al nuovo meraviglioso disco Mankind Woman che vede il nostro approdare all’italianissima Heavy Psych Sounds Records, etichetta che sta davvero facendo un grandissimo lavoro sia a livello italiano, sia a livello internazionale, e che, fra le altre cose, sta ristampando in toto proprio la discografia di Brant Bjork.
Mankind Woman arriva a due anni dal buon Tao of the Devil, superandolo nettamente sia per qualità nel songwriting, sia per l’artwork (che non va mai sottovaluto) davvero riuscito del nuovo parto. Lo stile di Bjork è sempre riconoscibilissimo, con quel suo incedere ritmato, fumoso, maledettamente elegante e seducente, Noir Desert Rock - se mi passate il termine - di altissimo livello. 
L'ascolto è davvero piacevole, esaltante in alcuni casi; si parte dalle vibrazioni Blues dell’opener Chocolatize, passando per la sinuosa Lazy Wizards, sino alle venature Garage psichedeliche della splendida Charlie Gin e attraversando la quadrata title track c’è anche il tempo per le movenze attraenti del funky oriented Somebody. Degna di menzione anche la bellissima Pretty Hairy, Hard’n Blues dall’altissimo tasso di acidità nel sangue. Quello che più sorprende di questo nuovo lavoro è  l'efficacia con cui Brant è riuscito a modellare il suo stoner, aprendolo alla contaminazione, che sia nei pezzi più funky, sia in quelli più psichedelici e rarefatti, lo rende talmente eccitante da risultare irresistibile.
All’ombra di una palma, coi piedi nella sabbia, il sole a inaridire i sensi assuefatti da una bottiglia di Jack Daniels e da nostra santissima maria, una chitarra fra le braccia e il vento caldo del deserto a trasportare le note avvolgenti di Minkind Woman, pregne di quei luoghi aridi e fascinosi, pregne di quei ragazzi giovani e incoscienti che hanno trasformato proprio quei paesaggi, apparentemente abulici, nelle coreografie rivoluzionarie dello stoner...è così che mi immagino Brant Bjork ed è un immagine che non voglio togliermi dalla testa. Comprate quest’album, non ve ne pentirete.


TRACKLIST:
01. Chocolatize
02. Lazy Wizards
03. Charlie Gin
04. Mankind Woman
05. Pisces
06. Swagger & Sway
07. Somebody
08. Pretty Hairy
09. Brand New Old Times
10. 1968
11. Nation Of Indica

INFO:
ANNO: 2018
LABEL: Heavy Psych Sounds
WEB: Website


BRANT BJORK: CHOCOLATIZE







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