venerdì 9 novembre 2018

ALL THEM WITCHES: ATW (Review)

STONER/BLUES
La raffinatezza al servizio della musica. È ciò che viene da pensare ogni qualvolta ci si ritrova ad ascoltare gli All Them Witches da Nashville, Tennesse. E magari anche la città di provenienza – che tanto ha dato alla musica a stelle e strisce - ha avuto un’influenza sulla loro peculiare cifra stilistica. Perché quella degli All Them Witches è musica viscerale, sentita, vera.
ATW è il quinto capitolo di quella che è una discografia sempre più solida e convincente, quella di una band che sa bene cosa vuole e – diciamolo subito - in questo episodio riesce a trasmetterlo su disco probabilmente anche meglio che in passato.
Brani come la ruvida opener Fishbelly 86 Onions e 1st vs. 2nd – dalla robusta e trascinante coda strumentale - rappresentano perfettamente l’idea che hanno i Nostri di “hard” rock, dimostrando una volta di più che, quando c’è da premere sull’acceleratore, qui non ci si tira certo indietro.
In ATW c'è blues. Tanto, blues. Workhorse e Half-Thongue, così come Harvest Feast (che sa di revival già dal titolo), ricercate ma non pretenziose, sono iconiche in questo senso, con l’organo che si staglia sull’ammaliante tappeto sonoro che contraddistingue l’intero album.
Blues che, in certi momenti, diventa addirittura ipnotico. Quello di HJTC è un incedere che sa di mantra, con un Michael Parks Jr. che tratteggia linee vocali tanto evocative da sembrare un consumato sciamano. Come suonerebbero gli Om di Al Cisneros intrisi di reminiscenze 70’s, verrebbe da dire.
A spiccare anche la bellissima Diamond, intensa e a momenti ansiogena, uno di quei brani che ti fa capire che no, gli All Them Witches non sono un gruppo blues/stoner qualunque. Il loro ormai è un trademark raffinato e del tutto peculiare, e, in un ambito musicale ormai sviscerato in praticamente ogni suo anfratto, solo chi ha classe da vendere può fregiarsi di tale impresa.
Ruvidezza e raffinatezza, cupezza e magnificenza, meditazione sciamanica e chitarre (e tastiere) che più 70’s non si può: lo yin e lo yang di un gruppo che, a dispetto della tanta carne messa al fuoco, sembra aver raggiunto una maturità tale da riuscire a trasmettere una costante sensazione di equilibrio e coesione. Ascoltare ATW è piacevolmente appagante, un porto sicuro che ti culla con le sue placide acque.


TRACKLIST:
1. Fishbelly 86 Onions
2. Workhorse
3. 1st vs. 2nd
4. Half-Tongue
5. Diamond
6. Harvest Feast
7. HJTC
8. Rob's Dream

INFO:
ANNO: 2018
LABEL: New West Records
WEB: Website


ALL THEM WITCHES: DIAMOND
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