DOOM/SLUDGE |
Con
gli americani Thou è tutto o niente. Dopo ben 4 anni di silenzio, i
nostri se ne escono prima con ben 3 Ep usciti nel giro di pochissimo
tempo (tutti prodotti da case discografiche diverse), per poi chiudere
l’estate con il nuovo successore del precedente Heaten, il quale
risponde al nome di Magus.
Questa
politica del “niente mezze misure” si accosta perfettamente anche alla
loro proposta musicale: un doom sludge putrescente e il più nero
possibile. Magus non è un disco facile da digerire nella sua interezza,
infatti parliamo di una creatura che, con i suoi 77 minuti di durata, si
può definire con un solo aggettivo: tombale. La sola iniziale Inward è
una dichiarazione d’intenti, con i suoi 10 minuti (durata media dei
brani presenti nel disco, ad eccezione di alcuni intermezzi abbastanza
futili) si proclama come manifesto della visione apocalittica del mondo e
della musica adottata dal gruppo. Chitarre droneggianti sovrastano e
distruggono qualsiasi cosa attorno a loro mentre la voce di Bryan Funck
vomita fuori discorsi sui piaceri e dolori provocati dalla noia e
dall’alienazione.
E
siamo soltanto agli inizi. Il susseguirsi di tracce come Transcending
Dualities, Sovereign Self o In the Kingdom of Meaning ha come unico
obiettivo quello di trascinare l’ascoltatore a piena forza in un baratro
sempre più nero e profondo. I Thou dimostrano per l’ennesima volta di
essere degli ottimi compositori, riuscendo a fondere riff degni dei
migliori Eyehategod con melodie tipicamente black in modo molto naturale
e per niente forzato. Unica nota negativa del disco è probabilmente la
sua eccessività: essendo caratterizzato da delle produzioni e un sound
così caotici e disturbanti è davvero estenuante riuscire ad ascoltarlo
nella sua totalità.
A
conti fatti è un disco promosso a pieni voti. È un’esperienza che si
consiglia specialmente a chi va a genio o intriga un tipo di musica che
cerca di estremizzare al massimo un genere come, in questo caso, è il
doom/sludge. Certo, non si tratta di un ascolto semplice e per molti il
cercare di metabolizzarlo potrebbe risultare frustante, ma se preso a
piccole dosi sicuramente riuscirà a far piacevolmente sanguinare le
orecchie a molti.
TRACKLIST:
- Inward
- My Brother Caliban
- Trascending Dualities
- The Changeling Prince
- Sovereign Self
- Divine Will
- In the Kingdom of Meaning
- Invocation of Disgust
- Elmination Rhetoric
- The Law Which Compels
- Supremacy
INFO:
ANNO: 2018
LABEL: Sacred Bones Records
WEB: Bandcamp
THOU - IN THE KINGDOM OF MEANING