lunedì 30 gennaio 2017

OATHBREAKER: Rheia (Review)

Blackgaze/Hardcore
“Rheia”, nella mitologia greca, era un titano. Nello specifico era la moglie di Kronos, il titano della fertilità, del tempo e dell’agricoltura. Tuttavia il nome ottiene anche un secondo significato, quello di “sconosciuto”.
Questa recensione potrebbe terminare qui, essendo le parole chiave del disco degli Oathbreaker “titanico” e “inesplorato”. Perché sì, stiamo parlando di un lavoro cangiante quanto grande nella sua complessità e nelle sue influenze.
Il gruppo belga veniva dal brillante, nonostante ancora acerbo, “Eros/Anteros” in cui per la prima volta c’è stato l’esperimento della cantante Caro Tanghe nel cimentarsi nel pulito, e specialmente in cui i pezzi iniziavano a dilatarsi e a distaccarsi dall’ hardcore più spinto del primo disco.
Bene, “Rheia” è la perfetta evoluzione di quel lavoro. Gli Oathbreaker hanno deciso di osare, e nonostante probabilmente si siano inimicati i più puristi, hanno fatto centro. E che centro! Già dai primi brani del disco si sente che siamo di fronte a qualcosa di nuovo e fresco, che poco c’ entra con la miriade di gruppi influenzati dal black metal che non sono mai usciti dal conosciuto e dallo scontato. Un perfetto esempio di ciò è il primo singolo, diviso in due pezzi distinti, “10:56; Second Son of R.”. Il brano è violento quanto malinconico, e si diverte a giocare tra i vari sentimenti che potrebbe suscitare nell’ ascoltatore. Senza dimenticare “Needles in Your Skin” e “Immortals”, altri highlights di Rheia. Ma è quasi impossibile trovare dei brani che non siano ad un livello altissimo e migliori di altri, siamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro del genere. Non ha neanche troppo senso parlare di influenze predominanti, in quanto il gruppo belga riesce a rendere personale ogni singola nota del disco senza scopiazzare nulla.
Menzione a parte merita la cantante Caro Tanghe che attraverso uno scream soffertissimo e delle parti pulite armoniose e ariose da una vera e propria marcia in più al gruppo.
Gli Oathbreaker con “Rheia” hanno sfornato un lavoro titanico che non fa altro che aprire nuove frontiere in ciò che è sconosciuto, lasciando da parte i purismi del genere e spingendosi oltre una certa attitudine contraria alla novità e al ricercato.

TRACKLIST:
  1. 10:56
  2. Second Son of R.
  3. Being Able to Feel Nothing
  4. Stay Here / Accroche-Moi
  5. Needles in Your Skin
  6. Immortals
  7. I'm Sorry, This Is
  8. Where I Live
  9. Where I Leave
  10. Begeerte
INFO:
ANNO: 2016
LABEL: Deathwish Inc.
WEB: Facebook


OATHBREAKER: 10:56/SECOND SON OF R.

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